Re: [pace] Israele -Palestina/Hamas



 mi sembra che le affermazioni che fai, pure scritte con molta cura e molto pacatamente, contribuiscono alla stessa disinformazione che produce  la propaganda israeliana dalla nascita stessa dello stato di Israele, se non prima. Sono in contatto con donne israeliane che hanno fatto un percorso di crescita e di critica rispetto alla loro situazione, eppure apertamente accusano il proprio governo di educare i figli alla negazione dell'esistenza delle persone dell'altro popolo che vive sulla loro terra. Quando riduci l'altro a non persona, a questione palestinese, a disturbo, ne neghi la vita, e poni le premesse per ogni possibile violenza.
Non credo che nessuno di noi voglia affermare che Hamas è un gruppo di santi non violenti votati alla salvezza del mondo intero, ma mentre il contenere o addirittura il liberarsi di Hamas sarà un problema interno dei palestinesi, la situazione attuale di violenza, l'aver incarcerato mezzo governo democraticamente eletto, l'aver imposto un assedio totale a Gaza sono fatti, non affermazioni di principio, sono risultato di una non volontà di considerare l'altro interlocutore possibile.
La favola dell'essere sotto assedio, ed a rischio continuo di demolizione è insita nella consapevolezza di chi ha voluto, imposto la creazione dello stato di Israele in una terra abitata da altri, di cui ha espropriato territori e case con la violenza.
L'alibi della distruzione subita dagli ebrei in Europa è giusto un alibi, se si pensa che il movimento sionista aveva individuato la Palestina come terra degli ebrei molto prima che cominciasse la persecuzione degli ebrei in Europa,(l'accordo con l' Inghilterra per iniziare la pulizia etnica in Palestina è del 1917).
Il sionismo è una ideologia razzista e che richiede-prevede la pulizia etnica, difatti anche molti ebrei non si riconoscono in esso. Così è stato anche riconosciuto da una risoluzione ONU. Ebraismo e sionismo non sono la stessa cosa. E poi, perchè si accusa Hamas di non riconoscere Israele, e per ciò stesso lo si ritiene terrorista, anche se i miliziani lavorano per una difesa del proprio territorio, e non si condanna allo stesso modo il fatto che Israele non riconosce il diritto dei  palestinesi ad esistere come popolo?, non riconosce la possibilità di autogoverno, di organizzazione sociale? Ricordo che leggi recenti vietano addirittura di ricordare la Nabka, e che chi ha contatti con la Palestina viene considerato traditore.
Riconoscere che Israele dovrebbe accettare le regole internazionali, e "comportarsi meglio", ma continuare ad affermare in buona pace che ha il diritto a difendersi ( e lo fa con ogni mezzo) mi sembra davvero un po' poco. Auspicare una convivenza delle varie componenti della Palestina tutte con gli stessi diritti e sullo stesso piano mi sembra l'unica strada.
Nicoletta Crocella
Il giorno 16 giugno 2010 19.39, a_roveroni at libero.it <a_roveroni at libero.it> ha scritto:
ISRAELE E PALESTINA: NON SEMPLIFICHIAMO E OCCULTIAMO UNA PARTE



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Nicoletta Crocella