Re: [pace] La logica zoppa di Napolitano.Utile leggere integralmente la sua versione e il testo del decreto.



sottoscrivo totalmente quanto segue

<<Poiché nessuno può obbligare Napolitano a firmare, continuo a non capire perché firmare sia il male minore, se non per la paura di essere attaccato politicamente e mediaticamente (quindi si sceglie il male minore personale anzichè quello collettivo?).>>



Gualtiero Via




«Una volta furono gli Ebrei a conoscere la ”diaspora”. Vennero dispersi, cacciati dal medio oriente e dispersi per il mondo; adesso sono invece i Palestinesi. Ebbene io affermo ancora una volta che i Palestinesi hanno diritto sacrosanto a una patria ed a una terra come l’hanno avuta gli Israeliti».

Sandro Pertini, dal Messaggio di fine anno in diretta TV in qualità di Presidente della Repubblica, 31 dicembre del 1983


--- Dom 7/3/10, lorenzo_galbiati <lorenz.news at tele2.it> ha scritto:

> Da: lorenzo_galbiati <lorenz.news at tele2.it>
> Oggetto: Re: [pace] La logica zoppa di Napolitano.Utile leggere integralmente la sua versione e il testo del decreto.
> A: pace at peacelink.it, eco-fem-nonviolenta at groups.com
> Cc: "palombo marco" <elbano9 at yahoo.it>
> Data: Domenica 7 marzo 2010, 18:35
> 
> 
>  
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> 
> 
>  
>  
> Poiché nessuno può
> obbligare Napolitano a firmare, 
> continuo a non capire perché firmare sia il male
> minore, se non per la 
> paura di essere attaccato politicamente e mediaticamente
> (quindi si sceglie il 
> male minore personale anzichè quello collettivo?). Proprio
> non capisco 
> come possa esser considerato male minore il far
> venir meno del 
> rispetto delle regole della democrazia.
> A Zagrebelsky io oppongo
> il ragionamento, molto più 
> lineare di Imposimato:
>  
> 
> Leggere anche Imposimato
> sulla firma di 
> Napolitano:
>  
> 
> IL GIUDIZIO DI FERDINANDO
> IMPOSIMATO
>  
>  Ferdinanado Imposimato su Facebook 6 marzo 2010
> ore 
> 18.48:
> 
> Interpretazione della legge elettorale
> 
> Il decreto stravolge 
> le regole non le interpreta.
> 
> Il decreto ("salva-lista" n.29 del 5 marzo 
> 2010) stravolge le regole non le interpreta. In claris non
> fit interpretatio. La 
> legge chiara non richiede interpretazione, specie da chi è
> parte in causa, come 
> il governo. 
> 
> In questo caso la legge elettorale vigente era chiara: 
> poneva un termine perentorio per la consegna delle liste;
> tale termine è stato 
> violato. A mio sommesso avviso, il Presidente della
> Repubblica non poteva 
> firmare il decreto, che non spiega ma introduce una nuova
> regola, stravolgendo, 
> a vantaggio di una parte, quella esistente: la nuova regola
> è che la presenza di 
> una persona nell'ufficio elettorale equivale a consegna
> della lista elettorale. 
> Un assurdo : si viola la legge attraverso un'altra
> legge che introduce una 
> regola sbagliata. Questo significa cambiare le regole del
> gioco, mentre la 
> partita è in corso. Ciò non è ammissibile. Chi detiene
> il potere cerca di 
> mantenerlo violando le regole . Non c'è più
> alternanza. Di qui la dittatura. 
> 
> 
> L’essenza delle libertà civili consiste nel diritto di
> ogni uomo di 
> rivendicare la protezione delle leggi, tra cui la legge
> elettorale. La libertà 
> nelle democrazie tende a proteggere il cittadino
> dall’oppressione attraverso le 
> leggi. La certezza del diritto viene meno perché il
> continuo mutamento dello 
> stato delle leggi rende i comandi poco affidabili. Le
> leggi, come il decreto 
> emanato, sono sempre più settoriali e parziali, favorendo
> alcuni e danneggiando 
> tutti gli altri. Rousseau affermava che la libertà «è
> fondata dalla legge e 
> nella legge». «Nessuno di voi è così poco illuminato da
> non sapere che là dove 
> viene meno il vigore delle leggi , non vi può essere né
> sicurezza né libertà per 
> nessuno». E concludeva: «La libertà segue sempre la
> sorte delle leggi 
> fondamentali, essa regna e perisce con queste; nulla mi è
> noto con maggiore 
> certezza». Il punto essenziale è questo: siamo liberi
> quando obbediamo a leggi 
> generali e uguali per tutti e non a leggi personali
> cambiate dai governanti- 
> padroni per i loro comodi. Una democrazia «senza quella
> autolimitazione che è il 
> principio di legalità si autodistrugge». In questo caso
> si è creato un vantaggio 
> non giustificato a favore di un partito che non ha
> rispettato il termine, 
> rispetto ad altri partiti che lo hanno rispettato. 
> 
> 
> Il giudice del 
> TAR che deve applicare il decreto dovrebbe sollevare la
> questione di 
> Costituzionalità per violazione del principio che la legge
> è uguale per tutti 
> (art 3). Noi confidiamo che lo faccia.
> 
> Ferdinanado 
> Imposimato
> 
>  
>  
> 
>   ----- Original Message
> ----- 
>   From: 
>   Enrico Peyretti 
>   
>   To: pace at peacelink.it
> ; eco-fem-nonviolenta at groups.com
> 
>   
>   Cc: palombo marco ;
> Galbiati 
>   Lorenzo 
>   Sent: Sunday, March
> 07, 2010 5:15 
> PM
>   Subject: Re: [pace]
> La logica zoppa di 
>   Napolitano.Utile leggere integralmente la sua versione e
> il testo del 
>   decreto.
>   
> 
>   Credo che non sia possibile dare
> giudizi così sicuri. Vedo 
>   che attaccare Napolitano significa favorire le mire
> peggiori di Berlusconi. Di 
>   Pietro ha buone ragioni, e muove anche il PD, ma le
> accuse estreme a 
>   Napolitano dove portano? Pensaci. Anche lui fa del
> populismo ("diciannovismo" 
>   dice addirittura De Giovanni, vedi allegato), che non è
> popolo democratico. 
>   Sembra di capire che Napolitano abbia fatto il possibile,
> il "male minore", 
>   come dice Fini. Ricordiamoci che ha rifiutato, la sera
> prima, il primo 
>   decreto che B. voleva. Non è servo di B. C'è chi
> non vuole il male minore, e 
>   per lo più ottiene il male maggiore. Dubito che una
> maggioranza popolare 
>   avrebbe sostenuto Napolitano. 
>   Stiamo attenti. Leggere e rileggere 
> Zagrebelsky.
>   Ciao, Enrico
>    
>    
>    
>    
>   
>     ----- Original Message
> ----- 
>     From: 
>     lorenzo_galbiati
> 
>     To: pace at peacelink.it
> ; eco-fem-nonviolenta at groups.com
> 
>     
>     Cc: palombo marco
> 
>     Sent: Sunday,
> March 07, 2010 3:15 
>     PM
>     Subject: Re:
> [pace] La logica zoppa di 
>     Napolitano.Utile leggere integralmente la sua versione
> e il testo del 
>     decreto.
>     
> 
>     Non sono d'accordo
> Enrico, hai accennato tu 
>     stesso a Scalfaro, un uomo che non firmò il decreto
> del colpo di spugna di 
>     tangentopoli, che non sciolse il Parlamento dopo la
> caduta del primo governo 
>     Berlusconi, mettendo Dini a capo di un nuovo
> governo, e che non firmò 
>     altri importanti decreti a tempo record ch servivano
> solo a Berlusconi come 
>     invece hanno fatto Ciampi e Napolitano.
>     E infatti ricordiamo
> la campagna giornalistica 
>     e televisiva della Fininvest contro Scalfaro, che è
> proseguita fino a oggi, 
>     tanto che Scalfaro è ritenuto dalle destre il peggior
> presidente della 
>     Repubblica.
>     Non possiamo dire che
> Napolitano abbia fatto 
>     tutto il possibile, non possiamo dirlo nel modo più
> assoluto, sè fatto 
>     intimidire dimostrandosi un debole che soccombe alle
> minacce di chi vuole 
>     espropriare il Paese delle sue istituzioni di garanzia
> per farlo proprio, ed 
>     è giusto che chi occupa la  posizione di
> Napolitano sia il primo a 
>     volersi e doversi opporre.
>     Difendere Napolitano
> significa proclamarsi 
>     sudditi di Berlusconi, legittimare il suo operato,
> consacrarlo come 
>     dittatore contro cui non è possibile fare opposizione,
> accettarlo punto e 
>     basta. Ma non siamo ancora in questa situazione. Anzi,
> dipende da noi 
>     decidere se opporsi a questo malcostume, o diventare
> complici: Di Pietro e 
>     il Popolo viola più degli altri dimostrano che ci sono
> spazi per opporsi e 
>     che se Napolitano avesse rifiutato la firma sarebbe
> stato non solo 
>     contestato da una parte delle piazza e attaccato dai
> giornali, ma sarebbe 
>     stato anche difeso da un'altra parte della piazza,
> e di certo da giornali 
>     come Repubblica.
>     Quindi, cosa vogliamo
> fare, diventare sudditi o 
>     resistere?
>     Lorenzo
>      
>      
>      
>      
>      
>     ----- Original Message ----- 
>     
>       From: 
>       Enrico Peyretti 
>       
>       To: lista Peacelink
> Pace ; eco-fem-nonviolenta at groups.com
> 
>       
>       Cc: palombo marco
> 
>       Sent: Sunday,
> March 07, 2010 12:50 
>       PM
>       Subject: Re:
> [pace] La logica zoppa 
>       di Napolitano.Utile leggere integralmente la sua
> versione e il testo del 
>       decreto.
>       
> 
>       
>       
>       Leggi Zagrebelsky su Repubblica di oggi p. 9, e
> poi 
>       guarda la notiziaccia sottostante, dal Messaggero di
> ieri sabato 6, 
>       che è credibile, perché si sa che B.
> maltrattò Scalfaro allo stesso 
>       modo al tempo del ribaltone. E' un indegno. Ha
> come sola legge la sua 
>       volontà (e la sua paura). Attaccare Napolitano,
> che ha fatto il 
>       possibile, è favorire B. Sveglia Italia!
>       Ciao, Enrico
>        
>       ***
>       Secondo quanto pubblicato stamane dal giornale
> romano 
>       Il Messaggero, il presidente del Consiglio, durante
> l'incontro avvenuto al 
>       Quirinale, avrebbe minacciato il Capo dello Stato
> Giorgio 
>       Napolitano: "Ti scateno la piazza
> contro" e poi "la tua firma non 
>       è indispensabile, vado avanti da solo". Lo
> stesso Napolitano ha parlato di 
>       un "clima teso" nel primo
> incontro con Silvio 
>       Berlusconi avvenuto giovedì. E poi sempre
> il Capo dello Stato : 
>       "La vicenda è stata molto spinosa, fonte di
> gravi contrasti e divisioni, e 
>       ha messo in evidenza l'acuirsi non solo di
> tensioni politiche, ma di serie 
>       tensioni istituzionali." Solo il quotidiano
> della capitale ha rivelato 
>       questo presunto retroscena relativo ai colloqui tra
> Berlusconi e 
>       l'inquilino del Quirinale. Al
> momento il Messaggero non 
>       ha dato notizie di alcuna smentita.
>       ***
>       
>         ----- Original
> Message ----- 
>         From: 
>         marco 
>         palombo 
>         To: pace at peacelink.it
> ; eco-fem-nonviolenta at groups.com
> 
>         
>         Sent: Sunday,
> March 07, 2010 9:40 
>         AM
>         Subject:
> [pace] La logica zoppa di 
>         Napolitano.Utile leggere integralmente la sua
> versione e il testo del 
>         decreto.
>          
>         
>         
>         Credo che in
> questo momento sia utile 
>         leggere e diffondere sia il testo integrale del
> decreto, che in queso 
>         momento non sono riuscito a scaricare probabilmente
> per troppi accessi , 
>         sia la spiegazione ufficiale che Napolitano da'
> sul sito del Quirinale. 
>         E' bene che legga chi ha competenze giuridiche
> e chi non le ha. Io non 
>         le ho, ma un po' di logica l' ho
> studiata,  il testo del decreto e 
>         la versione di Napolitano mi sembrano
>  insensati e penso che questo 
>         giudizio possa essere condiviso da tutti. La legge
> e' uguale per tutti 
>         ?Se questo e' vero nessuno puo' avere
> piu' diritti di altri.Se in gara 
>         di appalto si presentano una ditta piccola, ma con
> tutti i requisiti 
>         necessari, e una grande, magari prestigiosa,che
> magari ha fatto cose 
>         eccezionali,ma quest' ultima non si presenta
> entro i termini o non porta 
>         la documentazione necessaria, si cambia, DOPO LA
> SCADENZA DEI TERMINI, 
>         le regole ? Il decreto viene definito
> interpretativo ma Napolitano 
>         dichiara ufficialmente che la motivazione e'
> fare presentare le liste 
>         del partito del presidente del consiglio. Ricordo
> che in altre regioni 
>         altre liste sono state escluse per gli stessi
> motivi e il decreto in 
>         alcune sue parti e' valido solo per le regioni
> che interessano le liste 
>         del partito del presidente del consiglio.La legge
> e' uguale per tutti. 
>         si o no? Credo proprio che non sia necessaria la
> conoscenza del diritto 
>         costituzionale per affermare che Napolitano non
> doveva 
>         firmare. 
>         Il Presidente Napolitano
> risponde ai 
> cittadini
>         
>         Signor Presidente della Repubblica, 
> le chiedo di non firmare il 
>         decreto interpretativo proposto dal governo in
> quanto in un paese 
>         democratico le regole non possono essere cambiate
> in corso d'opera e a 
>         piacimento del governo, ma devono essere rispettate
> da tutte le 
>         componenti politiche e sociali per la loro
> importanza per la democrazia 
>         e la vita sociale dei cittadini italiani.
> Confidando nella sua 
>         serenità e capacità di giudizio per il bene del
> Paese e nel suo alto 
>         rispetto per la nostra Costituzione.
> Cordiali 
>         saluti
> Alessandro Magni
>         Signor Presidente Napolitano, 
> sono a chiederle di fare tutto 
>         quello che lei può per lasciarci la possibilità
> di votare in Lombardia 
>         chi riteniamo che ci possa rappresentare. Se così
> non fosse, sarebbe un 
>         grave attentato al diritto di voto.
> In fede
> M. Cristina 
>         Varenna
>         Egregio signor Magni, gentile signora
> Varenna,
> ho letto con 
>         attenzione le vostre lettere e desidero, vostro
> tramite, rispondere con 
>         sincera considerazione per tutte le opinioni dei
> tanti cittadini che in 
>         queste ore mi hanno scritto. 
> Il problema da risolvere era, da 
>         qualche giorno, quello di garantire che si andasse
> dovunque alle 
>         elezioni regionali con la piena partecipazione dei
> diversi schieramenti 
>         politici. Non era sostenibile che potessero non
> parteciparvi nella più 
>         grande regione italiana il candidato presidente e
> la lista del maggior 
>         partito politico di governo, per gli errori nella
> presentazione della 
>         lista contestati dall'ufficio competente
> costituito presso la corte 
>         d'appello di Milano. Erano in gioco due
> interessi o "beni" entrambi 
>         meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e
> delle procedure previste 
>         dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere
> col voto tra 
>         programmi e schieramenti alternativi. Non si può
> negare che si tratti di 
>         "beni" egualmente preziosi nel nostro
> Stato di diritto e democratico. 
>         
> Si era nei giorni scorsi espressa
> preoccupazione anche 
>         da parte dei maggiori esponenti
> dell'opposizione, che avevano dichiarato 
>         di non voler vincere - neppure in Lombardia -
> "per abbandono 
>         dell'avversario" o "a tavolino".
> E si era anche da più parti parlato 
>         della necessità di una "soluzione
> politica": senza peraltro chiarire in 
>         che senso ciò andasse inteso. Una soluzione che
> fosse cioè "frutto di un 
>         accordo", concordata tra maggioranza e
> opposizioni?
> Ora sarebbe stato 
>         certamente opportuno ricercare un tale accordo,
> andandosi al di là delle 
>         polemiche su errori e responsabilità dei
> presentatori delle liste non 
>         ammesse e sui fondamenti delle decisioni prese
> dagli uffici elettorali 
>         pronunciatisi in materia. In realtà, sappiamo
> quanto risultino difficili 
>         accordi tra governo, maggioranza e opposizioni
> anche in casi 
>         particolarmente delicati come questo e ancor più
> in clima elettorale: 
>         difficili per tendenze all'autosufficienza e
> scelte unilaterali da una 
>         parte, e per diffidenze di fondo e indisponibilità
> dall'altra 
>         parte.
> Ma in ogni caso - questo è il punto che mi preme
> sottolineare 
>         - la "soluzione politica", ovvero
> l'intesa tra gli schieramenti 
>         politici, avrebbe pur sempre dovuto tradursi in
> soluzione normativa, in 
>         un provvedimento legislativo che intervenisse
> tempestivamente per 
>         consentire lo svolgimento delle elezioni regionali
> con la piena 
>         partecipazione dei principali contendenti. E i
> tempi si erano a tal 
>         punto ristretti - dopo i già intervenuti
> pronunciamenti delle Corti di 
>         appello di Roma e Milano - che quel provvedimento
> non poteva che essere 
>         un decreto legge.
> Diversamente dalla bozza di decreto 
>         prospettatami dal Governo in un teso incontro
> giovedì sera, il testo 
>         successivamente elaborato dal Ministero
> dell'interno e dalla Presidenza 
>         del consiglio dei ministri non ha presentato a mio
> avviso evidenti vizi 
>         di incostituzionalità. Né si è indicata da
> nessuna parte politica quale 
>         altra soluzione - comunque inevitabilmente
> legislativa - potesse essere 
>         ancora più esente da vizi e dubbi di quella
> natura.
> La vicenda è 
>         stata molto spinosa, fonte di gravi contrasti e
> divisioni, e ha messo in 
>         evidenza l'acuirsi non solo di tensioni
> politiche, ma di serie tensioni 
>         istituzionali. E' bene che tutti se ne rendano
> conto. Io sono deciso a 
>         tenere ferma una linea di indipendente e imparziale
> svolgimento del 
>         ruolo, e di rigoroso esercizio delle prerogative,
> che la Costituzione 
>         attribuisce al Presidente della Repubblica, nei
> limiti segnati dalla 
>         stessa Carta e in spirito di leale cooperazione
> istituzionale. Un 
>         effettivo senso di responsabilità dovrebbe
> consigliare a tutti i 
>         soggetti politici e istituzionali di non rivolgersi
> al Capo dello Stato 
>         con aspettative e pretese improprie, e a chi
> governa di rispettarne 
>         costantemente le funzioni e i poteri.
> Cordialmente
>         Giorgio 
>         Napolitano
> 
>   
>   
> 
>   Allegato Rimosso 
>