R: [pace] Tavola della Pace - dichiarazione Flavio Lotti



Mi sono fatto 5 marce della pace tra Perugia ed Assisi, ma l'ho fatto credendo 
allora a quanto Lotti dice oggi.
La sua ribellione al coportamento di Israele non l'ho mai sentita nè l'hanno 
sentita i governi di Centrosinistra che si sono votati l'assedio a Gaza, gli 
accordi militari con Israele, la nuova base di Vicenza e ...la guerra afghana.
Sono lieto che Flavio Lotti, ma dovrebbe farlo sempre.
Nando

>----Messaggio originale----
>Da: ines.caloisi at fastwebnet.it
>Data: 04/02/2010 12.49
>A: <pace at peacelink.it>
>Ogg: [pace] Tavola della Pace - dichiarazione Flavio Lotti
>
>Reinvio è stato cancellato l'allegato
>
>
>Berlusconi in Israele. 
>Flavio Lotti: "Così l'Italia non aiuta né Israele né la pace."
>
>
>All'indomani della visita di stato in Israele del Presidente del Consiglio 
Berlusconi, Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, ha 
rilasciato la seguente dichiarazione:
>
>1. Chiunque voglia aiutare gli israeliani e i palestinesi a fare la pace, sa 
che deve considerare in modo equilibrato le ragioni degli uni e degli altri. La 
scelta del Presidente del Consiglio Berlusconi di schierare l'Italia a fianco 
di una sola delle due parti in conflitto (Israele) ci impedisce di svolgere 
qualsiasi ruolo di pace. Da oggi l'Italia è diventata chiaramente parte del 
conflitto e non strumento per la sua soluzione. 
>
>2. Questa scelta provocherà gravi danni anche al nostro paese, è contraria al 
nostro interesse nazionale e all'interesse dell'Europa, espone i cittadini 
italiani a nuovi inutili rischi, riduce drammaticamente la nostra credibilità 
in Europa e nel mondo, indebolisce l'Unione Europea e gli sforzi di rafforzare 
il suo ruolo di pace in Medio Oriente attorno ad una posizione comune, colpisce 
le forze di pace che operano tra molte difficoltà in Israele e in Palestina, ci 
allontana dai paesi arabi moderati e indebolisce la loro proposta di pace, 
indebolisce le iniziative per la pace in Medio Oriente messe copiosamente in 
campo dalla società civile e dagli Enti Locali italiani, ci isola da tutti 
coloro che nel mondo stanno cercando di costruire la pace in Medio
>
> Oriente.
>
>3. Per capire dove Berlusconi abbia trascinato l'Italia basta misurare la 
distanza che c'è tra i suoi discorsi pronunciati in Israele e la risoluzione 
sul processo di pace in Medio Oriente del Consiglio dell'Unione Europea dell'8 
dicembre scorso. E' impressionante: non una delle posizioni dell'Unione Europea 
è riecheggiata nelle parole del presidente Berlusconi (ad eccezione di un 
riferimento estemporaneo al congelamento delle colonie). La stessa preoccupante 
distanza si può misurare con le parole pronunciate dal presidente degli Stati 
Uniti nei suoi discorsi del Cairo e alle Nazioni Unite e da Papa Benedetto XVI 
nel suo viaggio in Medio Oriente. E' una distanza politica ma anche morale. 
Nessun uomo di pace può permettersi di giustificare quello che è s
>
>uccesso a Gaza, di ignorare le sofferenze e le domande di un popolo che vive 
ancora sotto occupazione, di chiudere gli occhi sul muro che lo soffoca.
>
>4. Garantire la sicurezza di Israele è un obiettivo importante di cui l'Onu e 
l'Europa si devono fare carico. Ma tutti sanno che il solo modo per raggiungere 
davvero questo obiettivo è operare per chiudere quanto prima il conflitto 
israelo-palestinese che è la chiave della più ampia pace in Medio Oriente. I 
veri amici di Israele sono quelli che operano assiduamente a questo scopo nel 
rispetto della legalità e del diritto internazionale dei diritti umani. Tutti 
sanno che non c'è nessuna speranza di garantire la sicurezza di Israele negando 
la sicurezza dei suoi vicini di casa, a cominciare dai palestinesi. Chi ignora 
questa realtà fa male a Israele quanto le bombe.
>
>5. Il governo Berlusconi ha inoltre deciso di innalzare pesantemente il 
livello di scontro diplomatico con l'Iran con parole di fuoco e sanzioni. Ma 
perché, se si invocano le sanzioni contro l'Iran, non abbiamo ancora intaccato 
i nostri traffici commerciali con quel paese? Quanta sostanza c'è dietro questa 
decisione dell'Italia? Ma poi, siamo davvero sicuri che questa sia la strategia 
giusta per fermare la proliferazione nucleare in Medio Oriente e per favorire 
un cambio democratico in Iran? 
>
>6. La pace in Medio Oriente non ha bisogno di uomini di parte ma di seri 
operatori di pace. E' tempo che i veri amici degli israeliani e dei palestinesi 
si facciano sentire. Nell'interesse di tutti.
>
>Perugia, 4 febbraio 2010
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>--
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