Re: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)



Questo mi terrorizza: il trauma che occorrerà per liberarci da questa oppressione.
Se fosse una rivoluzione nonviolenta ne sarei felice, ma mancano tutti gli elementi per farla. Manca soprattutto il popolo, quello che ha fatto la marcia del sale in India. Qua da noi la paura del futuro, la disperazione per la miseria che avanza, l'incoerenza della sinistra hanno buttato soprattutto lavoratori e disoccupati in braccia alla Lega e alla destra. Il razzismo è il primo frutto avvelenato che ne è sorto ed è stato un capolavoro del sistema: far credere che tutti i problemi che abbiamo siano i migranti!
Il trauma che seguirà quando la crisi arriverà al punto di implosione temo sarà una guerra, magari civile come quella della Jugoslavia. Tutti gli elementi ci sono: Bossi a Nord e la mafia che fa il "partito del sud". Oppure ci avvieremo ad un declino inarrestabile e morti ce ne saranno comunque: anche la guerra sociale fa le sue vittime, non col fucile, ma con denutrizione, malattie...
Dio ce la mandi buona.
Un abbraccio
TC

p.s. gli allegati non passano in lista. Ho visto il film Welcome: mi ha fatto star male.


Enrico Peyretti ha scritto:
Anch'io tendo a pensare come te, poi mi auto-contesto, e mi dico: davvero ci sono cose irreformabili? L'ancien régime era irreformabile? Sì, dirai, c'è voluta la rivoluzione. Ma si posono fare rivoluzioni senza ghigliottina. Sartre diceva "fraternité senza terrore".
Hai letto Onida sui diritti costituzionali degli stranieri? Lo allego. E' lungo, ne sto facendo una sintesi.
Dal pensiero e dal sogno nasce l'azione.
Ciao, Enrico
 
 
 
 
----- Original Message -----
Sent: Wednesday, December 30, 2009 11:31 AM
Subject: Re: [pace] Obama e la guerra globale (sempre contro il terrorismo, si intende)

Sono d'accordo che Obama non è Bush, tutt'altro.
Il fatto è che fanno cose molto simili.
Questo ci deve preoccupare: credo sia un segno che gli USA sono irriformabili nonostante i desideri di Obama e di molti statunitensi. Il che è molto più grave di un "presidente cattivo".
Fatte le debite proporzioni credo che anche il sistema politico italiano sia irriformabile e che stare a discettare se è meglio Bersani o Berulsconi o Fini sia tempo perso: il capitalismo più selvaggio e avido trionfa, se ne avrà vantaggio si travestirà da fascismo, per ora si mimetizza da riformismo... e che riforme! Con il beneplacito di Bersani, Franceschini, Dalema; anche Ferrero pare disposto a tutto pur di liberarsi del puttaniere.
Dio ce la mandi buona.
Tiziano C