Il risucchio



(x Umberto ECO – Settimanale L’espresso - La bustina di Minerva)


Il risucchio 


In giro si sente dire che la democrazia è a rischio. 
Lei il 31 agosto ha affermato su “la Repubblica” che: “E’ una democrazia malata”. 
No, a mio avviso è corretto dire che è già stata danneggiata e continua a subir danni. 

Se ben ricordo, un giornale spagnolo mesi fa riportava un Suo invito a boicottare i prodotti di Berlusconi. Visto che siamo tutti consumatori-spettatori-clienti, se boicottassimo assicurazioni, cinema, banche, libri, tv, ecc., faremmo semplicemente agire il sistema immunitario sociale. Basterebbe un 10% in meno di fatturato per vederLo volontariamente espatriare con una campagna a presa immediata, alla quale potrebbero partecipare tutti: dallo studente alla su’ nonna. 

La sensazione è che viceversa - appena all’interno della maggioranza le acque si saranno calmate - verrà acquisita la terza rete Rai e, alla prima occasione, sferrato il colpo all’avversario numero 1: la Repubblica. Ezio Mauro il 27 agosto ha pubblicato un appello breve e disperato. 

E se Berlusconi si gioca tutto, dobbiamo mettere in ballo noi stessi: associazioni, lavoro, relazioni, averi; altrimenti veniamo prosciugati e infine risucchiati e digeriti. In particolare - a mio avviso - le donne, a partire dalle opinioniste che scrivono su quello stesso quotidiano, possono essere il soggetto protagonista che avvia una tale campagna nell’ambito della legalità.
   
Lei il 25 ottobre a Bologna ha preso parte a un’interessante tavola rotonda che aveva per titolo “Il  passato e il futuro della politica”. Ma c’è anche un presente con cui fare i conti!

Parlando ad esempio di migranti, è un presente fatto di respingimenti, di polpastrelli bruciati (per poter rimanere più tempo in Italia prima di venire schedati), di musulmani denunciati (perché nei giorni della guerra hanno pregato in piazza Maggiore a favore del popolo palestinese). 

Se il massimo che facciamo è partecipare attraverso lo sfogatoio Travaglio, Karl Jaspers invece affermava che non si impara a nuotare stando a riva. 

1 saluto 

27/10/09 – Leopoldo BRUNO