Re: [pace] Dio li perdoni



Caro Lorenzo,
per quanto mi riguarda ti devo dire che non vivevo nel torpore, ma continuo a vivere nella rassegnazione.
Non posso, non posso, proprio non posso dimenticare che tre anni fa quando assieme ad altri scrivemmo un appello per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan ci fu detto di tutto: irresponsabili, sognatori, amici dei terroristi.
Tre anni fa la strage afghana era una guerra umanitaria (o una operazione di peace keeping, adesso non ricordo, ma l'ipocrisia non cambia) e non si doveva dire nulla che facesse vibrare il fragilissimo governo in cui c'erano le "sinistre radicali".
Adesso stiamo raccogliendo i frutti di quelle menzogne: il fatto che i giornalisti abbiano ritirato la manifestazione di sabato, che comunque era debolissima, è segno tangibile che ormai siamo immersi in una mentalità nazionalista e militarista. L'unica alternativa sono le imbecillità della Lega...
Sono allibito nel constatare che si faccia tanto clamore per 6 morti nostrali e si racconti tranquillamente di migliaia e migliaia di "effetti collaterali" afghani o iracheni senza che ci sia una minima scossa.
E hai ragione anche a dire che la strage l'abbiamo in casa: probabilmente la percentuale di vittime tra gli operai edili è più alta che tra i militari.
Ma chi c'è in giro che abbia l'autorevolezza politica o morale di alzare la voce?
E uno straccio di obiettivo politico minimo chi lo sa suggerire?
Sto alla finestra a contemplare il cadavere della sinistra che nessuno si azzarda a seppellire.
Ormai contemplo i disastri che questa putrefazione produce senza che rinasca qualcosa di nuovo.
E' vero: il sonno della ragione genera mostri. Il fatto è che pare ci stiamo abituando anche a questi.
Un saluto rassegnato.
TC

Lorenzo Dellacorte wrote:
Osservo con piacere che la guerra in Afganistan con i suoi morti ha risveglato dal torpore estivo le coscienze che alimentano le mailing list sociali. E' un fatto molto positivo, ma è merito amche del fatto che l'Afganistan è lontano 10.000 Km. Invece sulla guerra quotidiana che la popolazione conduce ogni giorno in Italia per sopravvivere, nonostante le decine di migliaia di morti per lavoro, sanità, cattiva alimentazione, caos stradale, ecc ecc,  essendo troppo difficile da trattare, si stende un velo pietoso.