Basta un attimo



Richard Sennett ne “La cultura del nuovo capitalismo” afferma che il consumatore sospende momentaneamente e volontariamente l’incredulità nel momento in cui compera. Consumatori di potenza inutilizzata e di oggetti per l’immaginazione: fuoristrada in città; computer con software mai aperti; auto superveloci che non hanno dove sfrecciare; giornali, riviste e libri intonsi. 

L’acquirente che pensa, va, spende, porta via cose che razionalmente sa che non potrà mai utilizzare pienamente; è abituato a sospendere volontariamente l’incredulità riguardo alla propria esperienza. 

Il passo successivo è dare fiducia a uno che si odia, ad esempio prima e dopo l’atto del voto. 

Così diamo fiducia a Berlusconi per l’attimo che basta perché è lui l’originale (individualista) e non i suoi epigoni Veltroni o Rutelli; è lui che ha un passato (tutto da giudicare) e un futuro (da ultrasettantenne). Passato e futuro che ci sbattono in faccia e non noi, esseri umani che a volte sbagliamo. 

E’ lui che già conosce e sa come fare, e non sono la collettività e la società: bollati come inesorabilmente sconfitti dalla storia. 

Infine i sondaggi, finanziati da chi può e da chi ha interesse a investirci sopra, allo scopo di annullare le passioni: certificano che non sarà il mio voto a far cambiare le cose.

30/4/9 - Leopoldo BRUNO