Re: [Eco-fem-nonviolenta] Ed i massacri della guerra afgana?



E' ovvio che ogni amico della pace e della nonviolenza richiede e vuole
dalla politica il ritiro da ogni azione bellica, e la gestione politica e
civile dei conflitti. Ora, Obama, l'unica speranza del momento, a quanto
sappiamo (sentiremo stasera) vuole il ritiro dall'Iraq, ma una maggiore
presenza in Afghanstan. Bisognerà agire anche verso questa linea, proponendo
alternative in positivo, come qualcuno tentò al tempo del governo Prodi. Non
sarà facile. Al di là delle politiche contingenti, la nostra azione più
possibile e feconda è nel preparare alternative culturali e politiche a
lungo termine, senza mai abbandonare le questioni del giorno, ma
orientandole sulle prospettive ampie. Intanto, la ripetuta ostinazione
(Israele, Italia, ...) a non avere rapporti con Hamas, neppure per
recapitare gli aiuti alla popolazione, prolunga su Gaza lo spirito di
guerra, la chiusura delle vie di pace.
Enrico Peyretti, Torino



----- Original Message ----- 
From: <compax at inwind.it>
To: "nbawac" <nbawac at tin.it>
Cc: "eco-fem-nonviolenta" <eco-fem-nonviolenta at lists.nonviolenti.org>
Sent: Tuesday, January 20, 2009 12:40 PM
Subject: Re: [Eco-fem-nonviolenta] Ed i massacri della guerra afgana?


ricordo di aver provato a lanciare un appello per il ritiro del contingente
italiano dall'Afghanistan, il occasione delle "celebrazioni" del 4 novembre
a Trieste, nell'articolo
pubblicato da "La nonviolenza è in cammino" che riallego più sotto in questa
mail.
Sono persuaso, come si è parzialmente giunti al ritiro delle truppe
dall'Iraq, in seguito al lavoro di tutto il Movimento, che si potrebbe fare
altrettanto per la sostituzione delle truppe in Afghanistan con
un'Ambasciata di pace.
Non mancano in Italia a mio giudizio, persone e organizzazioni, che possano
raccogliere questa sfida, ma bisogna organizzarsi.
Costruire una Campagna generale per i Corpi civili di pace.


> Gentili signori,
> vi inviamo come anticipazione il seguente testo che apparira' nel
notiziario
> telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" di domani.
> Un cordiale saluto,
> La redazione de "La nonviolenza e' in cammino"
> Viterbo, 20 gennaio 2009
>
> Mittente: Centro di ricerca per la pace
> strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
> e-mail: nbawac at tin.it
> web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
>
> LUCIANO BONFRATE: ED I MASSACRI DELLA GUERRA AFGANA?
>
> Ed i massacri della guerra afgana?
> su quelli ancora l'omerta' prevale
> giacche' l'Italia in quella si' lontana
> terra e' tra quanti seminano il male
>
> e fan raccolto della disumana
> messe di sangue e d'odio, un infernale
> rosario di delitti che si sgrana
> e che s'irradia e il mondo inonda e assale.
>
> Non e' anche quella una guerra stragista?
> Non sono le sue vittime persone?
> Non alimenta l'orgia terrorista?
>
> Non muovono quei morti a compassione
> l'illustre movimento pacifista?
> Nessuno a questo crimine si oppone?
>
> * * *
>

Comitato pace convivenza e solidarietà - "Danilo Dolci"
via Valdirivo 30 Trieste - 338 211 8453 - compax at inwind.it

UN QUATTRO NOVEMBRE A TRIESTE, CON LE VITTIME, CONTRO LE GUERRE

E' nostra intenzione riproporre a Trieste un 4 novembre di pace, in memoria
delle vittime della 1a guerra mondiale e di tutte le guerre. D'accordo con
Movimento nonviolento, Beati i costruttori di pace, Peacelink, Centro per la
pace di Viterbo e tante altre realtà. Realizzeremo una cerimonia simbolica
con deposizione di un omaggio al monumento ai caduti, a S. Giusto luogo di
partenza della tradizionale Marcia di Pace il 1° gennaio. Il ritrovo è
fissato martedì 4 novembre alle 17, in orario e luogo distanti dai chiassosi
festeggiamenti di questi giorni.

La realtà storica dice: il costo umano della guerra per la nostra
liberazione, fu per l'Italia di 680mila morti, un milione e 50mila feriti,
di cui 675mila mutilati. Le vittime di tutti i paesi coinvolti furono 10
milioni. Questa la conseguenza di una folle decisione del re e del governo,
presa contro la volontà del Parlamento (450 su 508 deputati contrari) col
pretesto di liberarci. Due milioni 405mila italiani, poveri, contadini e
operai, furono uccisi, feriti o mutilati, per conquistare all'Italia le
terre irredente, più facilmente ottenibili per via diplomatica, come
sostenuto da Giolitti.

Ricordiamo pertanto, con rispetto e pena, le vittime civili e militari di
tutte le guerre. I morti della prima e della seconda guerra mondiale, delle
guerre in Afghanistan, Iraq, Israele, Palestina, Cecenia, Congo e Tibet;
siano essi civili o militari, uomini o donne, italiani o di altre nazioni.
Crediamo di rendere più onore alle vittime, lavorando per mettere fuori la
guerra dalla storia, escluderla dalla politica; per sciogliere gli eserciti;
istituire corpi civili di pace; costituire la polizia delle Nazioni Unite.

Se ci battiamo per la morte della guerra, possiamo ricordare le vittime del
passato, senza più offenderle. Così ci dissociamo dalle cerimonie ufficiali.
Il popolo della nonviolenza deve dire no alla guerra, in nome della pace,
della Costituzione e dei Diritti umani. In nome degli italiani che furono
costretti a morire. Anche dei disertori, che non vollero partecipare
all'«inutile strage», definizione della grande guerra di papa Benedetto XV.
Chi non combatteva, veniva spesso fucilato dai carabinieri; il sentimento di
pace degli Italiani fu violentato da un militarismo spietato, che avrebbe
presto aperto le porte al fascismo.

Trieste non a caso, è stata scelta per celebrare il novantennale dalla
"vittoria". Siamo porto militare nucleare, assieme a Capodistria. Ci
troviamo, in Friuli Venezia Giulia, in compagnia della base aerea nucleare
di Aviano, della nuova base missilistica di Rivolto (collegata allo "scudo
spaziale" di Bush) e di diversi reparti italiani operativi all'estero.
Fortemente impegnati in Afghanistan, per il quale chiediamo, al posto delle
armi, una vera missione di pace.

E' nostra intenzione scrivere prossimamente al Presidente della Repubblica,
per perorare la causa di una Trieste, cara al cuore degli Italiani, per la
pace, non per la guerra. La causa di una città che ha scritto Europa nella
carne ! Per proporre che qui, venga celebrata una Giornata nazionale della
Pace, come quella istituita dal Parlamento il 4 ottobre di ogni anno; come
la Giornata della Nonviolenza, istituita il 2 ottobre 2008 dalle Nazioni
Unite.
Su tutto questo chiederemo agli Enti locali e alle Associazioni, della
provincia e d'oltreconfine, di esprimersi.

Per il Comitato dedicato a Danilo Dolci - Luciano Ferluga

>


_______________________________________________
Eco-fem-nonviolenta mailing list
Eco-fem-nonviolenta at lists.nonviolenti.org
http://lists.nonviolenti.org/mailman/listinfo/eco-fem-nonviolenta