[Stampa] Israele/Gaza, ulteriore appello di Amnesty International: porre fine agli attacchi illegali e affrontare le necessita ' immediate della popolazione



COMUNICATO STAMPA

CS167-2008


ISRAELE/GAZA, ULTERIORE APPELLO DI AMNESTY INTERNATIONAL: PORRE FINE AGLI
ATTACCHI

ILLEGALI E AFFRONTARE LE NECESSITA' IMMEDIATE DELLA POPOLAZIONE

Nel terzo giorno dell'offensiva militare israeliana nella Striscia di
Gaza, che ha gia'

provocato oltre 300 morti, Amnesty International ha dichiarato che i
civili palestinesi

rischiano ancora di essere feriti e uccisi dagli attacchi aerei, mentre si
acuisce la

mancanza di cibo, medicine, elettricita', acqua e altri generi di prima
necessita'.

'Il drammatico computo dei morti rischia di aumentare a causa della
mancanza di cure

mediche adeguate per le centinaia di persone rimaste ferite. Il settore
sanitario di Gaza

era gia' a corto, in tempi normali, di attrezzature, medicine e
professionisti e la

situazione e' peggiorata a causa del blocco israeliano a tal punto che non
e' possibile

occuparsi di un cosi' grande numero di feriti' - ha affermato Amnesty
International.

Secondo l'organizzazione per i diritti umani, Israele deve permettere
l'accesso dei feriti

agli ospedali israeliani e a quelli palestinesi di Gerusalemme Est e del
resto della

Cisgiordania. L'Egitto, a sua volta, deve mettere a disposizione i propri
ospedali per

tutti coloro che non possono essere curati a Gaza e assicurare che le
guardie di confine

non ricorrano all'uso eccessivo della forza contro chi fugge dai
bombardamenti. Hamas deve

garantire che le proprie forze di sicurezza e milizie non impediscano od
ostacolino in

alcun modo il passaggio dei feriti e dei degenti che cercheranno di
lasciare Gaza.

Nonostante le assicurazioni d'Israele che gli aiuti umanitari possono
entrare a Gaza, la

realta' e' che cio' che e' arrivato negli ultimi mesi e' solo una parte
del necessario.

'E' profondamente inaccettabile che Israele continui di proposito a
privare un milione e

mezzo di persone del cibo e di altri prodotti di prima necessita'. Questa
politica non

puo' essere giustificata da motivi di sicurezza o di altro genere e deve
cessare

immediatamente' - ha sostenuto Amnesty International. 'Israele deve
consentire agli

operatori delle agenzie internazionali umanitarie e per i diritti umani di
entrare

immediatamente e in condizioni di sicurezza a Gaza'.

Amnesty International ha reiterato la propria richiesta di una fine
immediata degli

attacchi illegali e sconsiderati d'Israele contro le aree residenziali e
densamente

popolate di Gaza, attacchi che dal 27 dicembre hanno causato oltre 300
morti, decine dei

quali erano civili non armati e di poliziotti che non stavano prendendo
parte alle

ostilita', e alcune centinaia di feriti.

Amnesty International ha chiesto ancora una volta ad Hamas e agli altri
gruppi armati

palestinesi di smetterla coi lanci indiscriminati di razzi contro le
citta' e i villaggi

del sud d'Israele, che negli ultimi tre giorni hanno provocato due morti e
diversi feriti

tra la popolazione civile israeliana.

A seguito della diffusione di notizie secondo le quali un imprecisato
numero di

prigionieri, compresi membri di al Fatah, sarebbe rimasto ucciso o ferito
nel corso dei

bombardamenti israeliani contro strutture di sicurezza e detentive,
Amnesty International

ha sollecitato Israele a non prendere di mira le prigioni e Hamas a
fornire informazioni

sulla sorte dei detenuti e consentire le visite dei familiari appena
possibile.

Tra gli obiettivi colpiti da Israele figurano abitazioni private e altri
edifici, tra cui

un'universita'. Alimentando l'atmosfera di paura nella popolazione civile,
le forze

israeliane stanno inviando messaggi telefonici a una serie di utenze
palestinesi,

avvisando di lasciare le abitazioni in vista di imminenti bombardamenti.
Questa pratica,

usata ampiamente in Libano nel 2006 e in precedenza nella stessa Gaza, sta
seminando il

panico tra la popolazione, anche se nella maggior parte dei casi gli
edifici in questione

non vengono colpiti. Piuttosto che costituire l'efficace preavviso di
un'azione militare,

questo comportamento rappresenta dunque una violazione del diritto
internazionale e deve

cessare immediatamente.

La comunita' internazionale, specialmente i membri del Quartetto (Nazioni
Unite, Unione

europea, Russia e Stati Uniti d'America) e i paesi membri della Lega
araba, devono andar

oltre la retorica ed esercitare pressioni concrete su entrambe le parti in
conflitto per

porre fine alle violazioni del diritto internazionale in corso. Le Alte
parti contraenti

delle Convenzioni di Ginevra dovrebbero a loro volta prendere in
considerazione la

convocazione di una riunione d'emergenza per affrontare la situazione.


FINE DEL COMUNICATO
Roma, 29 dicembre 2008