Torino: Prentazione del libro "L’atomo militare e le sue vittime" di Massimo Zucchetti



-------- Messaggio Originale --------

*Prentazione del libro "L’atomo militare e le sue vittime" di Massimo Zucchetti*
*giovedì 11 dicembre 2008 - ore 18*
*Sala Gandhi - Centro Studi Sereno Regis - via Garibaldi, 13 - Torino*
*Sarà presente l'autore*

Legittima o meno, la tecnologia nucleare è figlia del nucleare militare:
ancora oggi, nonostante i decenni passati, questo legame si fa sentire e
dà al nucleare civile una valenza ambigua, più che sul piano
strettamente tecnologico, soprattutto sul piano politico. Si pensi alle
recenti crisi dell’Iraq, dell’Iran e della Corea del Nord, nelle quali
il nucleare ha svolto un ruolo di primo piano, andante ben oltre le
semplici questioni tecniche. Riconosciute le parentele fra le due
tecnologie, occorre però mettere in evidenza le profonde differenze: se
nel nucleare civile la ricerca della sicurezza è stato l’imperativo
costante, altrettanto non si può dire per la tecnologia militare. Essa,
per sua stessa natura intrinseca, è organizzata intorno ad altri
parametri che relegano in secondo piano gli aspetti di sicurezza e
impatto ambientale. Le vittime di un potenziale incidente, anziché
essere una sciagura da evitare, sono nel migliore dei casi un effetto
collaterale. Oggetto di questo libro è appunto dare voce, offrendo dati
e analisi, alle vittime silenziose del nucleare militare. Se dell’orrore
di Hiroshima e Nagasaki si hanno testimonianze e studi, non accade lo
stesso con tutte le vittime successive, civili e militari, su cui esiste
una rimozione pubblica impressionante. Morti, feriti, aggrediti da
tumori e malattie genetiche, vittime innocenti e caduti nell’adempimento
del proprio lavoro. Dar voce alle vittime ci sembra il primo passo per
aprire una seria riflessione sul nucleare militare e di conseguenza su
quello civile. Siamo infatti certi che, a livello di percezione del
rischio, il nucleare civile incontrerebbe difficoltà assai minori, sia a
livello politico sia di pubblica opinione, se potesse sbarazzarsi
dell’imbarazzante cuginanza con il nucleare militare. L’abolizione degli
usi militari dell’energia nucleare e dei materiali radioattivi, in
ultima analisi, deve costituire la premessa indispensabile se si vuole
sperare in un futuro meno problematico per l’energia nucleare.

Massimo Zucchetti, ingegnere nucleare, è professore ordinario di
Impianti Nucleari al Politecnico di Torino, dove insegna Protezione
dalle Radiazioni. Si occupa di fusione termonucleare, decommissioning,
scorie radioattive, uranio impoverito. È membro e coordinatore del
Comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra. È autore del volume
Uranio impoverito (2006).


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