Re[3]: [pace] Un serio intervento civile di Pace




Caro Ettore,

come puoi spendere parole per lamentare un'offesa e non invece per comunicare con quella persona ch'eppure t'ha sorriso?

Come puoi cercare di far del bene andando all'altro capo del mondo e non invece stringere la mano di chi davanti a te la tende in amicizia?

Non pensi che qui ci si stia offrendo una splendida opportunità di definizione pacifica di una triste situazione che innanzitutto proprio a casa nostra, nel nostro comune Paese, vede vittime ancora così tanti minori di quel plagio supertistizioso che poi conduce a sicuro conflitto dappertutto nel mondo?

Quante volte in questa Lista, intitolata al supremo bene della Pace, ho visto annunciati corsi e seminari di pratiche e tecniche per la comunicazione efficace, per la mediazione, per la risoluzione pacifica dei conflitti. Ebbene: perché, così tanti esperti presenti non aiutano Enrico e me a comunicare in modo da rendere proficuo questo nostro incontro?

Da parte mia son qui, desideroso che la pace s'affermi per davvero e definitivamente.

Danilo D'Antonio

http://Protezione-dei-Minori-dal-Plagio-Superstizioso.hyperlinker.org





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On 25/11/2008 at 5:50 p.m. Laboratorio Eudemonia wrote:

>On 11/25/2008 at 14:23 Associazione per la Pace wrote:
>
>>Trovo questa mail estremamente violenta e irrispettosa nei confronti 
>>delle centinaia di uomini e donne di ogni eta' (io sono fra quest*) che 
>>in questi anni, pagando di tasca propria il viaggio, utilizzando le 
>>proprie ferie o pause di studio (per i piu' giovani) hanno scelto di 
>>spostarsi dal monitor del computer e dalle loro accoglienti dimore per 
>>andare nei luoghi di conflitto a dimostrare un'altra faccia dell'Italia, 
>>a proteggere le popolazioni civili e a far crescere la fiducia tra i 
>>popoli, antidoto allo scontro di civlita' che tant* auspicano.
>>Scusate ma, pur nel rispetto delle diverse opinioni, penso il contenuto 
>>di questa mail sia offensivo.
>>
>>Ettore Acocella
>
>
>
>
>Ciao Ettore, grazie per aver risposto.
>
>
>Il metodo di lavorare ad un computer è una precisa strategia di pace.
>
>Oggi io e te possiamo qui confrontarci tranquillamente. Se stessimo
>davanti l'un l'altro sarebbe molto più difficile comunicarci ognuno le
>proprie verità. In un incontro diretto rimarremmo ognuno alle superficie
>delle cose. Invece grazie all'interposto mezzo telematico è possibile far
>scoppiare il bubbone in modo sufficientemente pacifico. Ed una volta
>superata la prima fase, solo apparentemente ostile, si può giungere ad un
>comune evoluto risultato.
>
>Inoltre si spazza via l'assurdo cedimento verso l'ideale eroico,
>sacrificale, che così tante vittime ha causato senza mai risolvere
>alcunché. Anzi: ogni volta aggiungendo altra sofferenza ed ostilità a
>quelle già esistenti. Non a caso anche questa tendenza è parte di una
>vecchia cultura che erroneamente vede nel sacrificio l'unico modo per
>raggiungere un risultato.
>
>
>Ho invocato più di una volta il mezzo telematico come precisa strategia di
>pace. Di recente ho inviato proprio qui una supplica:
>
>Per nuove strategie politiche
>http://www.hyperlinker.com/change/strategie.htm
>
>Se davvero sta a cuore la pace, anche interna al nostro stesso Paese, sarà
>bene gli sia concessa la giusta attenzione.
>
>
>Ed ora veniamo alla questione in oggetto. Ti prego innanzitutto di
>considerare la differenza che esiste tra CURA e GUARIGIONE. Di fatto sono
>secoli, in certi casi millenni, che i più volenterosi CURANO senza però
>mai guarire. Mentre i peggiori approfittano di questa situazione per
>continuare con le loro violente diatribe.
>
>Anche qui c'è una precisa teoria che ho esposto, ad esempio, in una:
>
>http://critica-del-volontariato.hyperlinker.org
>
>la quale ha raccolto diversi feedback positivi, alcuni espressi proprio
>con la gioia di una vera e propria liberazione da un vecchio incubo.
>
>Personalmente ritengo che il CURARE abbia fatto il suo tempo. A furia di
>rimanere fossilizzati in questo approccio, l'umanità è rimasta indietro di
>una enormità di tempo. Ritengo pure, però, che gran parte dell'umanità sia
>oggi in grado di GUARIRE da tanti suoi antichi mali e, paradossalmente,
>spesso è proprio l'approccio tradizionale usato dal volontariato, che
>spinge verso una continua CURA, ad esser di ostacolo ed a rallentare
>l'evoluzione.
>
>
>La presa di coscienza, nel proprio, nostro Paese, l'Italia, della
>differenza che esiste tra SPAZIO PRIVATO e SPAZIO PUBBLICO è elemento
>fondamentale per permettere la GUARIGIONE:
>
>- a casa propria ognuno ha diritto di far quel che vuole e di esporre
>qualsiasi effige, da una antica stele a quella di una pornostar;
>
>- negli spazi pubblici occorre invece si segua tutt'altra, stavolta
>neutra, condotta.
>
>Questo è semplicemente il primo passo ma è il più importante perché
>ineludibile ed improcrastinabile. Una volta liberato lo spazio pubblico da
>elementi di parte, tutto diverrà più semplice. Ma è fondamentale, in
>questo e nei successivi passi, che le persone più sensibili, che oggi
>vengono assorbite dai tradizionali inconcludenti comportamenti del
>volontariato, virino verso più proficue, perché più correte e giuste,
>metodologie d'intervento. Altrimenti la CURA continuerà per l'eternità
>senza che mai si raggiunga la GUARIGIONE.
>
>
>Può esser spiacevole sentirlo dire la prima volta, ma il tradizionale
>volontariato oggi è più d'ostacolo che risolutivo. Esso, tantissime volte,
>letteralmente blocca il progresso, avallando vecchie ed immature ideologie
>e tralasciando di affermarne di nuove, più evolute e consone al presente
>nostro grado di sviluppo intellettivo.
>
>La ricerca di nuove ampie luminose strade, dove possiamo procedere tutti
>insieme andando d'amore e d'accordo, è molto più importante che mettere
>qualche punto di ristoro su vecchi camminaturi dove la gente incontrandosi
>non può che continuare a fare a botte.
>
>
>Ti saluto caramente,
>
>Danilo D'Antonio
>
>
>
>