323° ora in silenzio per la pace



rete controg8
per la globalizzazione dei diritti.

I/ le pacifisti e pacifiste che partecipano all' ORA IN SILENZIO PER LA
PACE ricordano che l'iniziativa si svolgerà anche domani 6 agosto; come al
solito sui gradini del palazzo Ducale di Genova dalle 18 alle 19.
Alcuni/ e dei partecipanti a abituali stranno trascorrendo le vacanze fuori
Genova; ci appelliamo perciò a chi è ancora in città e condivide le nostre
ragioni....... *non lasciateci troppo soli/e !!!!!!!!!!!*
Aggiungiamo due buoni motivi all'invito alla partecipazione:

- il 6 e l'8 agosto ricorrono gli anniversari del primo bombardamento
atomico su Hiroshima e Nagasaki: osservando le foto di quei bombardamenti
non si può non ricordare che custodiamo in territorio italiano almeno 90
ordigni atomici di proprietà degli Stati Uniti e che con gli Stati Uniti
stiamo patecipando ad una guerra illegale, inutile e criminale in
Afghanistan

- un forte movimento vuole impedire a Genova la costruzione di una moschea:
siamo invece dell'opinione che ciascuno dovrebbe essere libero di
professare il proprio credo o noncredo religioso e che ogni essere umano
abbia il diritto di vivere dove vuole o di cercare lontano dal proprio
paese di origine migliori condizioni di vita

_*- INVITIAMO PERCIO' SINGOLI E GRUPPI A COMUNICARCI SE SARANNO INTERESSATI
A COSTRUIRE CON NOI NEI PROSSIMI GIORNI INIZIATIVE PER RIBADIRE QUESTI
DIRITTI; ANCHE IN RELAZIONE A MANIFESTAZIONI INTOLLERANTI E RAZZISTE CHE SI
SVOLGONO E SI PREPARANO IN CITTA'.

Incollo di seguito il volantino che sarà distribuito domani.

Da PEACEREPORTER
<http://www.peacereporter.net>http://www.peacereporter.net

Afghanistan - 28.7.2008


Piccole vittime senza nome
Due bambini crivellati a un checkpoint della Nato


Non sappiamo i nomi dei due bambini afgani uccisi domenica dalle raffiche
di mitra dei soldati della Nato - i morti stranieri non meritano tale umana
attenzione. Sappiamo solo che domenica si trovavano a Kandahar, a bordo di
un'automobile che non si è fermata subito all'alt di un checkpoint Isaf. I
militari, per ragioni di sicurezza, hanno aperto il fuoco. I due bambini
sono stati crivellati di colpi e sono morti dissanguati. Ferito gravemente
il guidatore.
Il giorno prima, nella vicina provincia di Helmand, quattro civili avevano
perso la vita nella stessa identica maniera, tre rimangono feriti.
Nelle stesse ore, altri tre civili erano morti sotto un bombardamento
dell'artiglieria Usa nella provincia orientale di Paktika, mentre nove
agenti di polizia afgani erano stati uccisi "per errore" in un
bombardamento aereo statunitense nella provincia occidentale di Farah,
sotto comando italiano.

Isaf : Escalation di stragi.
Quest'anno il numero di civili afgani uccisi dalle forze Nato ha registrato
una drammatica impennata, con "incidenti" ormai quotidiani e sempre più
sanguinosi. Tra giugno e luglio si sono verificate delle vere e proprie
stragi. Come quella del 6 luglio, quando i caccia della Nato hanno
bombardato un corteo nuziale sulle montagne della provincia di Nangarhar,
ammazzando quarantadue donne e bambini, tra cui la giovanissima sposa, una
ragazzina di nome Ruhmina.
Solo due giorni prima, ventidue civili sono rimasti uccisi in un
bombardamento aereo Usa nella provincia orientale del Nuristan. Il
governatore provinciale che ha denunciato il massacro è stato destituito
pochi giorni dopo da Karzai.
Il 10 di giugno, trentatré civili sono morti sotto le bombe sganciate dai
caccia statunitensi su un villaggio della provincia di Paktika.

Piccole vittime.
Dei tanti - impuniti - crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti e dalla
Nato in Afghanistan, quelli contro i bambini sono certamente i più odiosi.
Lo scorso 21 marzo, il nostro Venerdì Santo, le bombe Nato sganciate su un
villaggio nella provincia centrale di Uruzgan uccisero e ustionarono
diversi bambini. Altri ne morirono dopo il ricovero all'ospedale di
Emergency a Lashkargah.
Nella stessa clinica pochi giorni prima era stata ricoverata una donna,
Halima, che aveva appena perso i suoi due bambini, uccisi dalla
mitragliatrice di un elicottero Apache assieme ad altri dodici suoi
familiari nel villaggio di Haydarabad, in provincia di Helmand.
Tornando indietro negli anni, fino alle stragi del dicembre 2003 a Hutala e
Gardez, l'elenco degli episodi che hanno visto la morte di bambini afgani
per mano delle truppe Usa e Nato è lunghissimo, e dovrebbe far riflettere.
(Enrico Piovesana)