Voto, coscienza e responsabilita'



Il 23 giugno 2008 1.30, Enrico Peyretti <e.pey at libero.it> ha scritto:

Caro Enrico,

Nel tuo ultimo messaggio ho trovato due affermazioni che sono la
sintesi dei nostri due diversi modi di pensare, entrambi rispettabili
in quanto affermazioni individuali di coscienza.

>    Tu non sei responsabile della guerra in Serbia (e neppure io). Abbiamo
> votato chi sembrava voler decidere meno male possibile, hanno deciso così,
> abbiamo urlato.

> vedo che chi non voleva Prodi ha contribuito ad avere Berlusconi, che è peggio assai, su
> tutti i piani della civiltà (non solo pace e guerra).

Rispetto a questo io penso che:

1) Non posso lavarmi la coscienza rispetto alle guerre fatte con il
mio voto, e continuo a sentirmi responsabile dei bombardamenti in
Bosnia perche' nell'urna ho dato a chi ha compiuto quei crimini di
guerra una frazione del potere che gli ha permesso di realizzarli. E'
una frazione minima, che diventa un grande potere solo quando sommata
ad altri milioni di crocette, ma comunque non e' pari a zero, e di
questo la mia coscienza mi chiede conto ogni volta che voto quella
gente, mai cambiata dal 1999 ad oggi.

2) Parallelamente non accetto chi assegna a me la responsabilita'
degli scempi compiuti dalla classe politica che ora governa il paese:
di questo ne devono rispondere tutti e soli i cittadini che alle
scorse elezioni hanno votato il PDL, e non altri. Io rispondo del mio
voto, e non del mio "non voto" o del mio "voto sbagliato". Il "voto
sbagliato" dato alla sinistra radicale e gettato nel cestino dalle
regole elettorali non e' una colpa di chi in coscienza non si e'
sentito di votare un partito che ora si sta producendo nei peggiori
inciuci. Chi ha deciso di buttare quei voti nel cestino e' stato
Calderoli quando ha scritto la legge elettorale, e se i voti per
rifondazione sono stati persi e non hanno potuto sostenere il progetto
politico di Veltroni questo non va imputato agli "idealisti" che
irreponsabilmente non si sono "tappati il naso"; ma a chi ha deciso
che una legge porcata avrebbe stracciato quei voti ben sapendo che
sarebbe stato molto difficile appiattire tutte le coscienze su un solo
candidato, soprattutto quando le coscienze sono quelle di elettori che
chiedono ai loro governanti scelte critiche e radicali.

3) Alla fine il tuo bilancio personale e' piu' favorevole del mio,
perche' tu non ti senti responsabile dei crimini di guerra in Serbia e
non ti sentirai responsabile di una opposizione inesistente che
appoggera' scelte dissennate, e la notte dormi tranquillo perche' ora
come allora hai appoggiato il meno peggio, e poi sta al meno peggio
assumersi la responsabilita' di cio' che fa. Il mio bilancio, invece,
e' molto piu' pesante, e ancora mi fanno rabbia quelle bombe a
grappolo gettate il 7 maggio 1999 sul mercato di Nis, perche' le hanno
gettate anche a nome mio.

4) Fatti questi calcoli e bilanci io direi che ognuno si tiene le sue
scelte e la sua coscienza, ma comunque non si puo' liquidare la scelta
di chi non vota PD come una scelta "leggera" o "irresponsabile",
perche' di fatto molti di questi "non voti" nascono da coscienze
appesantite dalla connivenza con una finta sinistra militarista e
guerrafondaia, e non dallo "sfascismo" di chi dice "tanto peggio,
tanto meglio", oppure "mi fanno tutti schifo uguale". Quindi arriviamo
al punto, che e' quello di rispettarsi vicendevolmente nella diversita
delle posizioni. Da questa prospettiva colgo molto rispetto da parte
di chi non ha votato PD verso chi si e' "tappato il naso", e poco
rispetto dimostrato dagli elettori del PD verso chi non si e' voluto
tappare il naso come loro. I tuoi scritti sono un esempio del fatto
che in certi ambienti la crocetta non convinta sia piu' rispettabile
dell'astensione convinta o del voto convinto verso chi non e' dato
come favorito . Io non voglio convincerti che la posizione giusta sia
la mia, pero' al tempo stesso non voglio che mi si gettino addosso
responsabilita' per risultati elettorali ai quali io non ho
contributo, e che sono stati costruiti solo da chi ha votato PD e i
partiti di destra.

5) Trasferendoci dal piano della coscienza individuale a quello della
logica cartesiana, mi sembra un po' difficile sostenere
contemporaneamente le due tesi "tu non sei responsabile dei crimini di
guerra commessi da chi hai votato" e "tu sei responsabile di quello
che fara' Berlusconi che non hai votato". Deresponsabilizzare il voto
e responsabilizzare il "non-voto" mi sembra una colossale
contraddizione logica che non riesco a comprendere.

Io la vedo diversamente e in modo piu' semplice: se il governante che
esercita il potere lo puo' fare anche perche' io ho messo una crocetta
sulla scheda, allora lui risponde a me del suo operato e io rispondo
alla mia coscienza degli effetti di quella crocetta. Se invece quel
potere non e' stato costruito sommando la mia crocetta a quella degli
altri, io chiedero' conto ai suoi elettori del suo operato, e non
sentiro' in coscienza di dover rispondere per le scelte dissennate di
un gruppo di dissennati che ha regalato potere a un dissennato, ne'
puntero' il dito contro chi non ha votato un altro dissennato piu'
tollerabile, ma mi attivero' per una resistenza culturale e umana che
possa restituire un po' di senno alla societa' e di riflesso anche
alla classe politica.

Questa posizione, rispettabile quanto la tua, mi sembra pero' un
pochino meno contraddittoria rispetto ad una costruzione logica in cui
le responsabilita' individuali si azzerano per le cose fatte o si
amplificano per quelle non fatte a seconda del colore del governo in
carica.

Rispetto a questo mi piacerebbe molto conoscere il tuo parere.

Un caro saluto

Carlo