PER ESSERE CONSAPEVOLI DI COME LA MACROECONOMIA EUROPEA OPERI FORMI DI NEOCOLONIALISMO. UNA LETTERA DI ALEX ZANOTELLI A PRODI



Carissime/i,

con una coraggiosa e chiara lettera, padre Alex Zanotelli chiede a Prodi di
operare affinchè i famigerati EPA, Accordi di Partnerariato Economico che
l'Unione Europea vuole imporre, in forme che sembrano ricattatorie,
all'Africa, operando una sorta di neocolonialismo finanziario, vengano
profondamente rivisti e vanga rinviata la data della loro attuazione,
prevista al 31 dicembre 2007.

Moltissimi di noi, purtroppo, non conoscono il senso di questi EPA, ma già
leggendo la lettera di Zanotelli si riesce a comprendere la loro drammatica
portata: i paesi ricchi, facendosi scudo con l'ideologia affamatrice di
popoli del libero commercio, dogma e bibbia dell'ipercapitalismo
disumanizzante e reificante, intendono prendere all'Africa quel poco che le
rimane, dopo anni di predazione indiscriminata.

Vi prego pertanto di leggere con attenzione la lettera e di veicolarla
sulle vostre reti, di documentarvi sugli EPA, ma anche sulle altre
nefandezze del WTO - Organizzazione Mondiale del Commercio (stimolante -
tra i non molti altri - il volumetto chiaro e di agile lettura edito da
Mani Tese: "Tutte le bugie del libero commercio"), di organizzare eventi di
riflessione nei propri territori/ambiti, di inviare una lettera a Prodi,
per esprimere la netta contrarietà della società civile italiana alla
sottoscrizione degli ATO, a questo indirizzo:

http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_presidente.asp

Un cordiale saluto.

Mandi!

Paolo Zuliani
Presidente Associazione
TIARES
Via Smareglia, 2
34170 - GORIZIA
Email info at tiares.org
Web www.tiares.org

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 Napoli 8/12 /2007


	APPELLO A PRODI
	- S.O.S per gli E.P.A

Presidente,

ci dia una mano a salvare l' Africa, già così malmessa, da un nuovo cappio
al collo, gli E.P.A. ( Economic Partenarship Agreements - Accordi di
Partenariato Economico ) che dovranno sostituire entro il 31 dicembre 2007
il vecchio Trattato di Cotonou con i paesi impoveriti dell'A.C.P ( Africa-
Caraibi-Pacifico ).

	Oggi Lei è a Lisbona per il Vertice dei Capi di Stato Africa-
Unione Europea: un appuntamento importante sia perché l'unione Europea non
ha mai avuto una seria politica estera verso quel martoriato continente,
sia perché avviene in un momento critico nelle trattative per i negoziati
EPA.

	Infatti i negoziati che dovevano essere conclusi già a novembre
sono fortunamente ancora in alto mare. Sia perché molti Stati africani come
gli stati dell'Africa occidentale (ECOWAS-CEDAO ), sotto pressione dalle
organizzazioni contadine, si sono rifiutati di firmarli, sia perché le
organizzazioni popolari di base europee hanno montato una forte campagna
contro gli EPA.

	Noi avversiamo con forza l'idea di questi accordi economici
centrati su un approccio liberista sotto la spinta dell' Organizzazione
Mondiale del Commercio (W.T.O) che porterebbero l'Africa alla fame! Infatti
chiedere ai paesi impoveriti di togliere i loro dazi e le tariffe (mercato
libero), vuol dire obbligare ad aprire le porte al dumping (sversamento)
europeo dei nostri prodotti agricoli (un'agricoltura, quella europea,
sostenuta da 50 miliardi di Euro all'anno!). Altro che mercato libero!

	E Le ricordo che l' Africa è al 70% agricola !

	Le siamo grati, Presidente, perché il governo italiano ha sollevato
con forza in sede di Consiglio Europeo la necessità di rivedere l'approccio
negoziale seguito dalla Commissione Europea per il Commercio con l' Estero.
(E questo grazie soprattutto alla Vice-Ministra degli Esteri, Patrizia
Sentinelli ).

	Tutto questo è per noi motivo di grande gioia poiché significa che
quando la società civile si organizza in rete, a nord come a sud, si
ottengono risultati notevoli.Oggi infatti la Commissione Europea per il
Commercio, guidata dal laburista inglese P. Mandelson, è sotto forte
pressione da parte di vari governi europei e da parte di tanti stati
africani. Ma Mandelson è deciso a continuare le trattative con i singoli
paesi, distruggendo così il principio di trattare con blocchi di stati.

	I ricatti da parte dei funzionari di Bruxelles nei confronti dei
loro omologhi dei paesi più impoveriti dell'Africa si susseguono in questi
giorni nelle segrete stanze dove avvengono i negoziati. C'è in atto anche
il ricatto di tagliare gli aiuti europei per coloro che non firmeranno in
tempo come documentato ampiamente in testi confidenziali resi di dominio
pubblico negli ultimi mesi.

	E così tanti stati africani si trovano costretti ad accettare un
accordo capestro "ad interim" limitato soltanto al commercio dei beni con
il rischio di vedere scomparire i termini preferenziali di accesso al
mercato europeo di cui hanno goduto fino ad oggi. E il tempo stringe:
Mandelson infatti vuol chiudere gli accordi entro il 31 dicembre!

	Tutto questo è una pura follia che sarà pagata cara dai popoli neri
dell' Africa.

	Presidente, noi critichiamo la presenza cinese in Africa, come
interessata a fare solo affari. Ma noi Europei siamo forse differenti? Non
badiamo anche noi solo a fare affari in Africa?

	Noi sentiamo un senso di vergogna nell'essere cittadini di una tale
Europa e rappresentati da tali funzionari europei, la cui agenda riflette
un'ideologica liberista fallimentare e intransigente che costerà la vita a
milioni di contadini africani.

	Presidente, aiuti i suoi pari in Europa a concedere un'alternativa
dignitosa a quei governi che non vogliono firmare oggi gli accordi perché
sono i loro popoli a chiederglielo con forza. Glielo chiediamo anche noi
che in Italia ci siamo dati da fare, dal Forum Mondiale Sociale di Nairobi
(gennaio 2007) ad oggi, perché si soprassedesse a questi accordi capestro e
non si cedesse alle pressioni del WTO.

	Presidente, le chiedo che, in nome del suo amore per il Sogno
Europeo, si adoperi da subito, soprattutto a Lisbona, dove ora è, perché i
negoziati EPA vengano posticipati per evitare accordi capestro che
significheranno tante morti per fame in un'Africa già strangolata.

	Presidente, mi appello alla sua coscienza, alla sua tradizione
etica da cui proviene.

	Presidente, dato che Lei conosce bene la burocrazia di Bruxelles e
ha molte conoscenze nei gangli del potere europeo, Le chiediamo una mano:
la deroga di almeno un anno perché sia UE che ACP, possano continuare a
dialogare per arrivare a un trattato più giusto e più equo per i paesi
impoveriti.

	Ci faccia questo dono di Natale! I poveri lo aspettano!

	Alex Zanotelli