"Costruiamo insieme una politica davvero nuov a!" - Diffondiamo l'Appello della Marcia pe r la pace Perugia-Assisi



Oggetto: "Costruiamo insieme una politica davvero nuova!" - 
Diffondiamo l'Appello della Marcia per la pace Perugia-Assisi


Cara amica, caro amico,

non c'è pace senza una politica di pace. Lo abbiamo detto e 
ripetuto tante volte. Se il mondo continua ad andare nella direzione 
sbagliata è perché c'è una politica malata, una politica basata 
sulla guerra, sulla volontà di potenza e sullo sfruttamento. Ma non 
c'è un'alternativa alla mala politica se non costruirne una 
nuova, davvero nuova, fondata sui diritti e i bisogni delle persone.

La prossima Marcia Perugia-Assisi vuole riunire tutti coloro che si 
vogliono impegnare a costruire la pace costruendo, dal basso, una 
nuova politica genuinamente nuova che si impegni a salvare dalla 
morte certa coloro che sono ancora privati dei fondamentali diritti; 
una politica che metta al bando la guerra e riconosca la pace come 
diritto fondamentale della persona e dei popoli; una politica 
impegnata a costruire la pace tra i popoli e tra le persone, tra gli 
stati e dentro gli stati; una politica tesa a difendere e attuare, 
secondo principi di giustizia fatti propri dal diritto internazionale 
dei diritti umani, il bene comune universale e a costruire un ordine 
internazionale pacifico e democratico; una politica impegnata a 
riconoscere, garantire e promuovere i diritti umani, la solidarietà e 
la responsabilità di tutti.

Questo abbiamo scritto nell'appello di convocazione della Marcia per 
la pace Perugia-Assisi che si svolgerà domenica 7 ottobre 2007 con lo 
slogan "tutti i diritti umani per tutti".

Ti invitiamo a diffondere questo appello e a fare ogni sforzo per 
sollecitare la più ampia partecipazione alla Marcia e alle iniziative 
che la precederanno. La settima Assemblea dell'Onu dei Popoli e la 
terza Assemblea dell'Onu dei Giovani, convocate rispettivamente a 
Perugia e a Terni il 5 e 6 ottobre prima della Marcia, saranno 
un'occasione unica per approfondire questi temi e a rafforzare il 
nostro comune impegno.

Come sai, puoi trovare tutte le informazioni sul sito www.perlapace.it.

Contiamo sulla tua collaborazione.


Flavio Lotti e Grazia Bellini
Coordinatori nazionali

Tavola della pace



Perugia, 22 settembre 2007


Allegato: Appello Marcia per la pace Perugia-Assisi - 7 ottobre 2007

  ***

"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti."

Eppure, ancora oggi, alla vigilia del 60° anniversario della 
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, centinaia di milioni di 
persone sono costrette a sopravvivere e spesso a morire senza 
conoscere il sapore della pace, della libertà, della giustizia e 
della democrazia. E' intollerabile!


Domenica 7 ottobre 2007

Marcia Perugia-Assisi

per la pace e la giustizia promuoviamo insieme

"tutti i diritti umani

per tutti"



Appello

"La riduzione del fatto "guerra" va accompagnata con la 
capacità di costruire la pace, di dare un sale ad essa, di riferirla 
ad un nuovo uomo, e nuova società, e nuova realtà".
  Aldo Capitini


Il mondo ha bisogno urgente di una politica nuova e di una nuova 
cultura politica nonviolenta fondata sui diritti umani. Appelli, 
allarmi, rapporti e proposte continuano ad essere deliberatamente 
ignorati da coloro che hanno il dovere e la possibilità 
d'intervenire. Più passa il tempo più i problemi si aggravano e le 
soluzioni che ieri sembravano a portata di mano oggi diventano più 
difficili. Sempre più spesso la politica interviene quando 
l'emergenza è esplosa, rivelando così la sua crescente incapacità 
di prevenire e risolvere i problemi. Il risultato è che il mondo 
diventa sempre più fragile, violento, ingiusto e insicuro. Crescono 
le sofferenze delle persone, le disuguaglianze, le ingiustizie, lo 
sfruttamento, l'esclusione, l'illegalità, le violazioni dei 
diritti umani, l'intolleranza, il razzismo, l'impoverimento, la 
disoccupazione, la precarietà e la violazione dei fondamentali 
diritti del lavoro, la devastazione ambientale e la distruzione delle 
risorse naturali, la mercificazione dei beni comuni universali, il 
ricorso alla violenza, alla guerra e alla giustizia "fai-da-te", i 
traffici di ogni tipo di arma. Per questo si diffondono tra le 
persone, anche nel nostro paese, preoccupazione e insicurezza, 
risentimenti, nazionalismi e conflitti e, allo stesso tempo, si 
aggrava l'indifferenza e l'egoismo.
Eppure la storia non è fatale. Per quanto la situazione 
dell'umanità sia grave e complicata, c'è sempre la possibilità 
di trovare un'alternativa. Guardiamo ai segni dei tempi, ci 
accorgeremo che le alternative esistono e che le esperienze positive 
non mancano. Quello che manca, e che dobbiamo invece rivendicare con 
forza, è una politica genuinamente nuova che si impegni a salvare 
dalla morte certa coloro che sono ancora privati dei fondamentali 
diritti; una politica che metta al bando la guerra e riconosca la 
pace come diritto fondamentale della persona e dei popoli; una 
politica impegnata a costruire la pace tra i popoli e tra le persone, 
tra gli stati e dentro gli stati; una politica tesa a difendere e 
attuare, secondo principi di giustizia fatti propri dal diritto 
internazionale dei diritti umani, il bene comune universale e a 
costruire un ordine internazionale pacifico e democratico; una 
politica impegnata a riconoscere, garantire e promuovere i diritti 
umani, la solidarietà e la responsabilità di tutti.

In presenza di un pericolo maggiore occorre mobilitare maggiori 
energie. Quanto più si aggrava la crisi della politica, tanto più è 
necessario sviluppare la consapevolezza delle responsabilità 
condivise. Serve un nuovo coraggio civico e politico. Occorre 
diffondere una nuova cultura politica nonviolenta basata sul rispetto 
della "dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro 
diritti eguali ed inalienabili". Per questo, alla vigilia del 60° 
anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 
invitiamo tutti a riflettere sulle proprie responsabilità e a 
camminare insieme sulla strada che rigenera fiducia, speranza e 
volontà di cambiamento. Partecipiamo insieme alla Marcia Perugia-
Assisi che si svolgerà domenica 7 ottobre 2007 per chiedere pace e 
promuovere "tutti i diritti umani per tutti".

I diritti umani non sono soltanto valori altissimi, essi sono il nome 
giuridico dei bisogni vitali delle persone e si propongono come 
obiettivi concreti della politica da perseguire a tutti i livelli, da 
quello locale a quello nazionale, europeo e internazionale, dalle 
nostre città fino all'Onu. I diritti umani costituiscono il nucleo 
centrale della legalità in un mondo alla ricerca affannosa di 
governabilità umanamente ed ecologicamente sostenibile. Essi sono la 
bussola legale, politica, morale per fronteggiare la grande crisi 
planetaria che sta colpendo centinaia di milioni di persone e 
minaccia la sopravvivenza dell'intera umanità.

Sui diritti umani non si possono fare sconti a nessuno. C'è una 
responsabilità per tutti. Promuovere "tutti i diritti umani per 
tutti" vuol dire realizzare la Città inclusiva, in una Europa e in 
un mondo inclusivi; vuol dire democratizzare e rafforzare le 
legittime istituzioni sopranazionali, a cominciare dalle Nazioni 
Unite e dall'Unione Europea, sviluppando la democrazia e una 
governabilità globale che, in base al principio di sussidiarietà, 
valorizzi in maniera crescente la partecipazione diffusa dei 
cittadini, delle loro organizzazioni sociali e sindacali e degli Enti 
di governo locale e regionale.

Promuovere "tutti i diritti umani per tutti" vuol dire impegnarsi 
a costruire la pace laddove le guerre e il terrorismo uccidono ma 
anche dove sono la miseria, lo sfruttamento e l'ingiustizia a 
distruggere la vita e la dignità umana. Promuovere "tutti i diritti 
umani per tutti" vuol dire sfidare l'idea che alcuni diritti 
possano essere separati dagli altri, che i diritti politici e civili 
possano essere separati dal diritto al cibo, all'acqua, ad un lavoro 
dignitoso, a vivere in un ambiente sano o al riconoscimento delle 
diversità; vuol dire respingere l'idea che i diritti di alcune 
persone o popoli possano essere sacrificati in nome della sicurezza, 
dello sviluppo o degli interessi dei più ricchi, dei più forti o dei 
più aggressivi.

Dobbiamo agire insieme. Qualunque sia il centro del tuo impegno 
sociale, se ti occupi di persone anziane, bambini, giovani, persone 
con disabilità, lavoratori, disoccupati o precari, immigrati, 
migranti, rifugiati, emarginati, minoranze o se ti occupi di povertà, 
salute, guerre, educazione, pace, disarmo, informazione, acqua, 
lavoro dignitoso, lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, 
discriminazioni, ambiente, beni comuni, nonviolenza, legalità, 
partecipazione, democrazia: insieme possiamo "fare la differenza" 
per impedire nuove intollerabili tragedie umane e costruire nuovi 
mondi dove ci sia più giustizia e pace per tutti. Insieme dobbiamo 
definire e attuare l'Agenda politica dei diritti umani. Insieme, 
domenica 7 ottobre, da Perugia ad Assisi, facciamo pace promuovendo 
insieme "tutti i diritti umani per tutti". Vieni anche tu.
Tavola della pace, Assisi, 7 luglio 2007


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Tavola della pace
via della Viola, 1
06122 Perugia
Tel. +39 075 5736890
Fax +39 075 5739337
tavola at perlapace.it
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Oggetto: "Costruiamo insieme una politica davvero nuova!" - Diffondiamo
l'Appello della Marcia per la pace Perugia-Assisi
Cara amica, caro amico,

non c'è pace senza una politica di pace. Lo abbiamo detto e ripetuto tante
volte. Se il mondo continua ad andare nella direzione sbagliata è perché
c'è una politica malata, una politica basata sulla guerra, sulla volontà di
potenza e sullo sfruttamento. Ma non c'è un'alternativa alla mala politica
se non costruirne una nuova, davvero nuova, fondata sui diritti e i bisogni
delle persone.

La prossima Marcia Perugia-Assisi vuole riunire tutti coloro che si
vogliono impegnare a costruire la pace costruendo, dal basso, una nuova
politica genuinamente nuova che si impegni a salvare dalla morte certa
coloro che sono ancora privati dei fondamentali diritti; una politica che
metta al bando la guerra e riconosca la pace come diritto fondamentale
della persona e dei popoli; una politica impegnata a costruire la pace tra
i popoli e tra le persone, tra gli stati e dentro gli stati; una politica
tesa a difendere e attuare, secondo principi di giustizia fatti propri dal
diritto internazionale dei diritti umani, il bene comune universale e a
costruire un ordine internazionale pacifico e democratico; una politica
impegnata a riconoscere, garantire e promuovere i diritti umani, la
solidarietà e la responsabilità di tutti.

Questo abbiamo scritto nell'appello di convocazione della Marcia per la
pace Perugia-Assisi che si svolgerà domenica 7 ottobre 2007 con lo slogan
"tutti i diritti umani per tutti".

Ti invitiamo a diffondere questo appello e a fare ogni sforzo per
sollecitare la più ampia partecipazione alla Marcia e alle iniziative che
la precederanno. La settima Assemblea dell'Onu dei Popoli e la terza
Assemblea dell'Onu dei Giovani, convocate rispettivamente a Perugia e a
Terni il 5 e 6 ottobre prima della Marcia, saranno un'occasione unica per
approfondire questi temi e a rafforzare il nostro comune impegno.

Come sai, puoi trovare tutte le informazioni sul sito
<http://www.perlapace.it>www.perlapace.it.
Contiamo sulla tua collaborazione.
Flavio Lotti e Grazia Bellini

Coordinatori nazionali

Tavola della pace


Perugia, 22 settembre 2007

Allegato: Appello Marcia per la pace Perugia-Assisi - 7 ottobre 2007

***

"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti."

Eppure, ancora oggi, alla vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani, centinaia di milioni di persone sono
costrette a sopravvivere e spesso a morire senza conoscere il sapore della
pace, della libertà, della giustizia e della democrazia. E' intollerabile!

Domenica 7 ottobre 2007

Marcia Perugia-Assisi

per la pace e la giustizia promuoviamo insieme

"tutti i diritti umani

per tutti"

Appello

"La riduzione del fatto "guerra" va accompagnata con la capacità di
costruire la pace, di dare un sale ad essa, di riferirla ad un nuovo uomo,
e nuova società, e nuova realtà".
Aldo Capitini
Il mondo ha bisogno urgente di una politica nuova e di una nuova cultura
politica nonviolenta fondata sui diritti umani. Appelli, allarmi, rapporti
e proposte continuano ad essere deliberatamente ignorati da coloro che
hanno il dovere e la possibilità d'intervenire. Più passa il tempo più i
problemi si aggravano e le soluzioni che ieri sembravano a portata di mano
oggi diventano più difficili. Sempre più spesso la politica interviene
quando l'emergenza è esplosa, rivelando così la sua crescente incapacità di
prevenire e risolvere i problemi. Il risultato è che il mondo diventa
sempre più fragile, violento, ingiusto e insicuro. Crescono le sofferenze
delle persone, le disuguaglianze, le ingiustizie, lo sfruttamento,
l'esclusione, l'illegalità, le violazioni dei diritti umani,
l'intolleranza, il razzismo, l'impoverimento, la disoccupazione, la
precarietà e la violazione dei fondamentali diritti del lavoro, la
devastazione ambientale e la distruzione delle risorse naturali, la
mercificazione dei beni comuni universali, il ricorso alla violenza, alla
guerra e alla giustizia "fai-da-te", i traffici di ogni tipo di arma. Per
questo si diffondono tra le persone, anche nel nostro paese, preoccupazione
e insicurezza, risentimenti, nazionalismi e conflitti e, allo stesso tempo,
si aggrava l'indifferenza e l'egoismo.

Eppure la storia non è fatale. Per quanto la situazione dell'umanità sia
grave e complicata, c'è sempre la possibilità di trovare un'alternativa.
Guardiamo ai segni dei tempi, ci accorgeremo che le alternative esistono e
che le esperienze positive non mancano. Quello che manca, e che dobbiamo
invece rivendicare con forza, è una politica genuinamente nuova che si
impegni a salvare dalla morte certa coloro che sono ancora privati dei
fondamentali diritti; una politica che metta al bando la guerra e riconosca
la pace come diritto fondamentale della persona e dei popoli; una politica
impegnata a costruire la pace tra i popoli e tra le persone, tra gli stati
e dentro gli stati; una politica tesa a difendere e attuare, secondo
principi di giustizia fatti propri dal diritto internazionale dei diritti
umani, il bene comune universale e a costruire un ordine internazionale
pacifico e democratico; una politica impegnata a riconoscere, garantire e
promuovere i diritti umani, la solidarietà e la responsabilità di tutti.

In presenza di un pericolo maggiore occorre mobilitare maggiori energie.
Quanto più si aggrava la crisi della politica, tanto più è necessario
sviluppare la consapevolezza delle responsabilità condivise. Serve un nuovo
coraggio civico e politico. Occorre diffondere una nuova cultura politica
nonviolenta basata sul rispetto della "dignità di tutti i membri della
famiglia umana e dei loro diritti eguali ed inalienabili". Per questo, alla
vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani, invitiamo tutti a riflettere sulle proprie responsabilità e a
camminare insieme sulla strada che rigenera fiducia, speranza e volontà di
cambiamento. Partecipiamo insieme alla Marcia Perugia-Assisi che si
svolgerà domenica 7 ottobre 2007 per chiedere pace e promuovere "tutti i
diritti umani per tutti".
I diritti umani non sono soltanto valori altissimi, essi sono il nome
giuridico dei bisogni vitali delle persone e si propongono come obiettivi
concreti della politica da perseguire a tutti i livelli, da quello locale a
quello nazionale, europeo e internazionale, dalle nostre città fino
all'Onu. I diritti umani costituiscono il nucleo centrale della legalità in
un mondo alla ricerca affannosa di governabilità umanamente ed
ecologicamente sostenibile. Essi sono la bussola legale, politica, morale
per fronteggiare la grande crisi planetaria che sta colpendo centinaia di
milioni di persone e minaccia la sopravvivenza dell'intera umanità.
Sui diritti umani non si possono fare sconti a nessuno. C'è una
responsabilità per tutti. Promuovere "tutti i diritti umani per tutti" vuol
dire realizzare la Città inclusiva, in una Europa e in un mondo inclusivi;
vuol dire democratizzare e rafforzare le legittime istituzioni
sopranazionali, a cominciare dalle Nazioni Unite e dall'Unione Europea,
sviluppando la democrazia e una governabilità globale che, in base al
principio di sussidiarietà, valorizzi in maniera crescente la
partecipazione diffusa dei cittadini, delle loro organizzazioni sociali e
sindacali e degli Enti di governo locale e regionale.
Promuovere "tutti i diritti umani per tutti" vuol dire impegnarsi a
costruire la pace laddove le guerre e il terrorismo uccidono ma anche dove
sono la miseria, lo sfruttamento e l'ingiustizia a distruggere la vita e la
dignità umana. Promuovere "tutti i diritti umani per tutti" vuol dire
sfidare l'idea che alcuni diritti possano essere separati dagli altri, che
i diritti politici e civili possano essere separati dal diritto al cibo,
all'acqua, ad un lavoro dignitoso, a vivere in un ambiente sano o al
riconoscimento delle diversità; vuol dire respingere l'idea che i diritti
di alcune persone o popoli possano essere sacrificati in nome della
sicurezza, dello sviluppo o degli interessi dei più ricchi, dei più forti o
dei più aggressivi.
Dobbiamo agire insieme. Qualunque sia il centro del tuo impegno sociale, se
ti occupi di persone anziane, bambini, giovani, persone con disabilità,
lavoratori, disoccupati o precari, immigrati, migranti, rifugiati,
emarginati, minoranze o se ti occupi di povertà, salute, guerre,
educazione, pace, disarmo, informazione, acqua, lavoro dignitoso, lotta
alla mafia e alla criminalità organizzata, discriminazioni, ambiente, beni
comuni, nonviolenza, legalità, partecipazione, democrazia: insieme possiamo
"fare la differenza" per impedire nuove intollerabili tragedie umane e
costruire nuovi mondi dove ci sia più giustizia e pace per tutti. Insieme
dobbiamo definire e attuare l'Agenda politica dei diritti umani. Insieme,
domenica 7 ottobre, da Perugia ad Assisi, facciamo pace promuovendo insieme
"tutti i diritti umani per tutti". Vieni anche tu.

Tavola della pace, Assisi, 7 luglio 2007





Tavola della pace
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