IN FILA per una passeggiata politica



Gli italiani sono capaci di stare in fila per non prendere niente-per non
pagare niente: ieri l'hanno dimostrato in trecentomila. Di tutte le età e
tendenze hanno manifestato la loro volontà di seppellire
lapoliticapartitica
e disseppellire la democrazia del cittadino, un fare civico così semplice
da
essere definito dai media antipolitico.
Un bel Grillo da far cantare. Ma la canzone del noto Beppe non piace alla
Classe, certo il titolo della giornata settembrina in piazza non era dei
più
raffinati e si è fatta dire che era populista, esattamente come lo sono
nani
e ballerine, notti bianche e giorni neri, sceriffi e parroci. La
differenza,
per me abituata ad andare in piazza, è l'esposizione del cittadino: è
uscito
di casa e ha firmato esprimendo una volontà comune e soggettiva.
Poi chiamatela come vi pare, oscuratela come vi pare.

In questi anni enormi polemiche e altrettanto sfacciate censure hanno
raccontato le speranze e il dissenso dell'Italia, oggi si affrettano a
proporci nuovi appuntamenti: primarie elezioni manifestazioni
governative-antigovernative di centrodestrasinistra fasciste sfasciste
procontrogoverno daypertutti fiscosifischiono controdioperdio.
Parleranno a lungo, parlano e scrivono da sempre, vivono in un mondo, i
nostri media, protetto da vetri che nessuno pulirà mai. Loro, si sentono
sicuri e legali e fanno finta di non capire che per un Parlamento Pulito
sono in tanti pronti a spazzare.
E' stata una passeggiata politica, settembrina come la vendemmia in cui è
stata raccolta e colta una volontà popolare, chiara e dichiarata.
Grazie a chi ieri era in fila e a chi era dietro a un tavolino, anche al
mio
paese.

Doriana Goracci
Capranica 9.9.2007

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