Esiliati e vittime



Esiliati e vittime

A partire da Nobel che inventa nel 1866 la dinamite, passando per Einstein che lavora a favore della bomba atomica, si arriva qui da noi a Napolitano che istituisce i CPT. 

Ci troviamo di fronte a casi che fanno danni incalcolabili, finanche alla cultura e al potere di propria espressione. 

Ad esempio, i Centri di detenzione temporanea hanno lo scopo di tenere in carcere gli immigrati con la colpa di aver toccato il suolo patrio ma, nel momento stesso in cui una semplice legge introduce la pena della reclusione a causa di inosservanze amministrative, si cagionano conseguenze irreparabili anche a secoli di civiltà giuridica. 

L’importante è che la dinamite per le stragi, le bombe atomiche usate a guerra ormai finita e le carceri etnico-religiose vengano gestite tramite le persone giuste dagli Stati giusti.

Allora succede che la società capitalista copre i propri strumenti di terrore e potere creando i suoi eroi; nel regno del fittizio, l’Impero esalta i propri crimini ribaltandoli in figure da premiare nel comune ricordo. 

Sul campo di battaglia, concretamente, non rimangono nemmeno più i soldati, ormai quasi estranei alla guerra; là vengono invece lasciati gli inermi: il civile attivo (insieme omicida-suicida) e i civili passivi (bottini-vittime). 

E chi può, come migliaia di giovani statunitensi (ved. il manifesto del 4/8/7), esilia verso il Canada; via da una Nazione che con la democrazia dinastica va avanti nel suo percorso di putrefazione. 
 
6/8/7 - Leopoldo BRUNO