Fa un gran caldo! Africa addio...



Certe notizie non passano mai, certe notizie vengono però scritte su
alcuni giornali. Il Manifesto a volte, non sempre, ne riporta alcune.
Lascio la parola e il racconto di questa vergogna all'europarlamentare
Vittorio Agnoletto. Si, avete letto bene, quel medico magrolino che in
giorni di gran caldo, imparammo a conoscere a Genova, dal paese Social
Forum, era il 2001, era luglio, c'era il G8 in Italia. Ieri come oggi,
non dimentichiamo e vogliamo sapere i fatti.
Doriana Goracci

http://triburibelli.org/sito/modules/MyAnnonces/index.php?pa=viewannonces&lid=24158
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Il manifesto 21.6.07


L'onore del governo, innanzitutto
Vittorio Agnoletto

Dell'Aids non gliene frega nulla, l'importante è non criticare il
governo.
Bambini, donne e uomini possono continuare a morire a migliaia, ma
l'importante è che non vi sia alcun atteggiamento di critica nei
confronti
del primo ministro. E guai a chi ricorda gli impegni assunti a livello
internazionale dall'Italia. Tacere, obbedire e applaudire. Quasi vi fosse
ancora un reato di lesa maestà. Quello che era vero ieri non lo è più
oggi.
Quello che ieri era un genocidio, oggi va affrontato con un invito
sussurrato sottovoce a Prodi. Se poi non lo ascolta, se promette una, due,
tre, quattro...volte senza mantenere la parola data, che importa? Tanto
gli
africani non votano nel nostro bel paese. E se qualcuno osa deplorare un
simile comportamento allora è un nemico del popolo che vuole far cadere il
governo e riconsegnare l'Italia nella mani di Berlusconi. Così può essere
sintetizzata la posizione del nascente Partito democratico.
Ieri a Strasburgo si è votata la relazione «sugli obiettivi di sviluppo
del
millennio previsti dell'Onu», il cui mancato raggiungimento condanna
centinaia di migliaia di africani a morire di fame, povertà e malattie. Al
paragrafo 9, che osservava come l'Italia non avesse rispettato gli
accordi
europei di destinare lo 0,33% del Pil agli aiuti ai paesi in via di
sviluppo, ho proposto il seguente emendamento orale: il Parlamento europeo
«deplora che il governo italiano non abbia ancora versato al Fondo globale
per la lotta contro l'Aids, la Tbc e la malaria i 260 milioni dei quali è
debitore per le quote 2006-2007 e invita il governo italiano a saldare in
tempi brevi tale debito». Alcuni deputati Ds hanno cercato prima di
impedire il voto ma senza raggiungere il quorum dei 40 parlamentari
(necessario per impedire la presentazione di un emendamento orale) e poi
hanno orientato il gruppo socialista europeo a votare contro. Esempio
seguito dalla maggioranza del gruppo popolare con il risultato che
l'emendamento non è passato. La giustificazione dei parlamentari
diessini è semplice: l'emendamento «deplora» il comportamento del
governo e quindi nonpotevano votarlo. Cosa dovevo scrivere, che il
Parlamento europeo prega,scongiura il capo del governo di mantenere le
promesse e bontà sua diversare quanto dovuto secondo gli accordi
internazionali ? Eppure la veritàè ampiamente conosciuta: i governi
Berlusconi e Prodi non hanno versato la quota del 2006 e il governo di
centrosinistra non ha nemmeno messo abilancio quella del 2007; Prodi,
negli ultimi 8 mesi, ha dispensato molte promesse, nessuna delle quali
rispettata. Ognuno è libero di rinunciarealla propria capacità critica e
può scegliere di congelare la sua autonomia di pensiero per cinque anni
o fino a quanto durerà il suo governo, ma nessuno può pensare di imporre
a milioni di persone la rinuncia ad unadimensione fondante dell'essere
umano. E se questa volontariaautodecapitazione comporta la morte di
migliaia di persone allora si è colpevoli. E se si crede che con un
simile comportamento si possa garantire una lunga vita al governo di
centrosinistra, allora sarà bene aspettarsitragiche sorprese, perché non
sono numerosi gli elettori del centrosinistrache sono disposti a
comportarsi come le tre famose scimmiette: non vedo,non sento e non
parlo.
 Oggi non ho bisogno di molti altri ragionamenti per capire perché il
governo Prodi è precipitato nelle elezioni amministrative.
Cosa c'entra con tutti noi, con le lotte e le speranze di questi anni una
politica pronta a sacrificare ogni cosa, e in questo caso non si tratta
solo di valori e idee, pur di restare nei posti di comando ?

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"Eppure il vento soffia ancora...." Pierangelo Bertoli (1942 - 2002)
L'articolo come la citazione di una meravigliosa canzone è stato
inoltrato da Antonio Bruno