EX-OBIETTORI DI COSCIENZA: PER LA LORO ASSOCIAZIONE L'ITALIA VIOLA LA NUOVA DIRETTIVA UE SULLE PARI OPPORTUNITA' LAVORATIVE





 Comunicato stampa, 17 settembre 2006

PARI OPPORTUNITA' ED EX-OBIETTORI DI COSCIENZA ALLA (ormai scomparsa) LEVA
OBBLIGATORIA:  ESPOSTI ALLA COMMISSIONE UE ED UNA INTERROGAZIONE dell' On.
CAPPATO AL PARLAMENTO EUROPEO PER
LA RIMOZIONE DI OGNI DISCRIMINAZIONE SUL LAVORO.

  Se i cittadini di sesso maschile che hanno prestato servizio civile
sostitutivo della leva obbligatoria restano discriminati in alcuni concorsi
pubblici o nell'accesso ad alcune profesisoni, allora l'Italia viola la
nuova direttiva 2006/54/CE del 5 luglio 2006 dell'Unione
Europea  riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e
della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e
impiego


  L'Associazione Tutela Diritti ex-Obiettori, nata per sollecitare la
rimozione delle discriminazioni e dei vincoli incostituzionali, soprattutto
in ambito lavorativo, che ancor oggi (a 21 mesi dalla sospensione a tempo
indeterminato della leva obbligatoria) gravano sugli 800.000 cittadini che
hanno prestato servizio civile sostitutivo negli anni tra il 1973 e il
2004, per periodi variabili - a seconda delle varie norme in vigore- dai 10
ai 26 mesi,  si rivolge all'Unione Europea.

  Sono stati inoltrati alla Commissione UE dieci esposti che ipotizzano, da
parte della Repubblica Italiana , la violazione della Direttiva 2006/54/CE
e della precedente Direttiva CEE n. 207 del 1976 relativa all'attuazione
del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne per
quanto riguarda l'accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione
professionali e le condizioni di lavoro

  Lo Stato e gli Enti Locali in Italia continuano , in ogni concorso
pubblico, a  precludere  agli ex-obiettori di coscienza l'accesso  nelle
forze dell'ordine,  nelle polizie locali , o in altre professioni o
specialità del pubblico impiego , spesso anche per mestieri per nulla
 attinenti all'uso delle armi per difesa personale.

  Vietato riferire la propria obiezione solo agli eserciti, e quindi (tra i
tanti paradossi) :  vietato fare il dentista in Marina, la guardia
forestale, l'atleta nei gruppi sportivi della Polizia, il guardiaparco al
Parco Nazionale del Gran Paradiso, lo specialista della polizia
scientifica, il tecnico informatico nei carabinieri, in vigile urbano
nell'80% dei comuni italiani.
  Su alcuni di questi recenti concorsi pubblici sono stati inoltrati nel
mese di setembre 10  esposti alla Commissione UE, Direzione Generale
Occupazione e Affari Sociali,  per attivare procedure d'infrazione contro
l'Italia.

  La preclusione al rilascio di licenze di pubblica sicurezza , nato come
vincolo di coerenza con l'obiezione di coscienza e per scoraggiare
obiezioni "di comodo", ha poi finito per produrre un'anomala
discriminazione per centinaia di migliaia di cittadini di sesso maschile
(raro caso di impari opportunità alla rovescia), che -per fare alcuni
coloriti esempi-  non possono usare un fucile lanciasiringhe se lavorano
come veterinario o guardiaparco, non possono accedere ad un posto di vigile
urbano in un comune che munisce il personale di pistola per difesa
personale, non possono gestire un registro di carico/scarico di esplosivi a
scopo civile se dirigono una miniera, non possono praticare sports olimpici
come il tiro a segno, il biathlon o dirigere una fabbrica di air-bags per
autovetture (considerati per legge esplosivi).

  4 proposte di legge sono state depositate al Parlamento italiano per
abrogare o modificare l'art. 15 della legge 230/98 sull'obiezione di
coscienza, che contiene la ritorsione di Stato che vieta a chi ha fatto
servizio civile sostitutivo come obiettore di esercitare anche i mestieri
sopra menzionati.

   Il 28 agosto 2006 l'on . Marco Cappato, radicale della Lista Bonino
eletto al Parlamento Europeo, ha depositato una interrogazione alla
Commissione Europea per metterla a conoscenza delle discriminazioni
lavorative in questione che colpiscono irragionevolmente 800.000 cittadini
incensurati italiani.

 L'Associazione tutela diritti ex-obiettori ha chiesto su tutta la vicenda
di poter incontrare il Ministro delle Pari Opportunià on. Pollastrini, per
illustrare la problematica in tutti i suoi aspetti discriminatori.


Associazione Tutela Diritti ex-Obiettori
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