lidia Menapace



Ricevo ed inoltro volentieri, aggiungendo in fondo una piccola postilla ed invitando chi condivide a dare la massima diffusione.
Norma Bertullacelli
 
----- Original Message -----
To: norma
Sent: Monday, April 24, 2006 3:53 AM
Subject: Una lettera personale da Peppe Sini

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Lidia Menapace e' una donna, una persona che ha preso parte alla Resistenza, una pensatrice e attivista femminista, un'amica della nonviolenza; ed e' altresi' una persona di profonda cultura, di limpido impegno civile, di straordinario rigore morale. Tutte caratteristiche per le quali sarebbe una ottima Presidente della Repubblica.
 
Prima che il dibattito per l'elezione del capo dello Stato sia ingabbiato nelle logiche interne al ceto politico, potrebbe essere efficace che dalle cittadine e dai cittadini, dai movimenti delle donne, dall'associazionismo democratico, dai movimenti sociali, dalle espressioni civili della societa' civile, dai luoghi della cultura e dell'impegno per i diritti e la pace, dalle e dai militanti politici di base, emergesse autorevole e corale, persuasa e persuasiva, una proposta rivolta all'intero Parlamento affinche' per la Presidenza della Repubblica si converga su una figura dell'autorevolezza di Lidia Menapace.
 
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Riporto di seguito un breve testo che abbiamo diffuso ieri ne " La domenica della nonviolenza":
 

Ci piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza.

Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza.

Un Presidente della Repubblica femminista.

Una Presidente della Repubblica.

Lidia Menapace.

 
Mittente: Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
 
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LIDIA MENAPACE NON LO AVREBBE PERMESSO E NON LO PERMETTERA'

L’attuale presidente della repubblica gode in questi giorni di grande popolarità; molti lo indicano come l’unica figura in grado di garantire in modo corretto ed equilibrato il mutamento di governo sancito dalle recenti elezioni politiche.

Ha tuttavia una gravissima responsabilità: in quanto massimo garante delle istituzioni e capo supremo delle forze armate ha ignorato il dettato costituzionale che sancisce all’art. 11 "l’Italia ripudia la guerra". L’Italia è ed è stata coinvolta nel suo settennato nella guerra in Kosovo, in Afghanistan ed in Iraq.

Lidia Menapace è una convinta pacifista nonviolenta. Conosce il dettato costituzionale, ed antepone il dettato della coscienza a quello dell'opportunità politica.

Non avrebbe permesso, e non permetterà che l’Italia partecipi a guerre, comunque mascherate.

Norma Bertullacelli

norma.b at libero.it