Contro-appello per l'occidente: firma anche tu!!



Per chi volesse firmare il contro-appello:
http://www.arcoiris.tv/appello_pera/risposta_controappello

Ciao
Fabio

Un Occidente il cui livello mentale e spirituale raggiunge, a volte,
appena, appena la cima di una margheritina. Una civiltà in grado di
trasformare il mondo, e che deve assolutamente cercare una via nuova in
quota, per non finire nel buco nero di una catastrofe a un tempo ecologica,
esistenziale e morale.

Bernard Moitessier



CONTRO APPELLO

PER L'OCCIDENTE E L'ORIENTE PER IL SUD E PER IL NORD

Una risposta laica e cristiana al sen. Marcello Pera

Sabato 04 marzo 2006, il sen. Marcello Pera viene ricevuto in udienza
privata dal papa Benedetto XVI. L'udienza di trentacinque minuti, tempo
riservato ai capi di Stato, è catalogata come visita «privata», ma gestita
con il protocollo di quelle «ufficiali». Il senatore presenta al Papa, di
cui si vanta privilegiato referente politico, il suo saggio-manifesto «Noi,
loro e il Papa» edito dalla fondazione Magna Charta di cui Pera stesso è
presidente. In quel «loro» del titolo c'è la lista di proscrizione degli
intellettuali che non si adeguano alla tendenza neo-teo-con del senatore.

Contemporaneamente in compagnia di un centinaio di rappresentanti della
società civile e di parlamentari di destra, il senatore Pera diffonde in
rete un sito di adesioni al suo appello «Per l'Occidente forza di civiltà.
Le ragioni del nostro impegno»,in cui di fatto identifica la «civiltà» con
la prospettiva ideologica della destra che ha governato l'Italia negli
ultimi cinque anni. L'appello è un attacco all'Europa in crisiŠ stancaŠ. e
assente contro la minaccia esterofona, in specie arabo-musulmana; gli Stati
Uniti d'America sono assunti come modello, metodo e fine; l'Europa è
espressamente invitata a diventare più americana se non vuole smarrirsi del
tutto. Per rispondere al fondamentalismo di matrice musulmana, si fonda un
nuovo fondamentalismo di ibrida natura: laico, cattolico, occidentale (cf
sito: <http://www.perloccidente.it/>http://www.perloccidente.it/).

Il senatore Pera è «recidivo». Il 30 agosto 2004 in una intervista a la
Repubblica aveva lanciato il pre-segnale di guerra contro i leader europei
che «vedono e sanno, ma i più non parlano e non agiscono», mentre «alcuni
fuggono, altri fanno capire che non è affare loro, o pensano che sia colpa
dell'America che se l'è cercata e ben le sta se non riesce a cavarsela». Lo
zelo sacerdotale per la salvezza europea lo porta anche contro «una grande
parte del clero» che «tace o marcia per la pace come se non fosse affare
suo difendere la civiltà europea cristiana» (sic!). Il senatore suggerisce
anche il metodo: «Serve un patto su larga scalaŠ dobbiamo avere una
strategia comuneŠ Le sedi sono quelle internazionali, in primo luogo l'Onu
e l'Unione europea» che, secondo lui, devono assumere il verbo statunitense
come pedagogia per la lotta senza quartiere a quella che Oriana Fallaci
chiama sprezzantemente «Eurabia». In risposta al card. Raffaele Renato
Martino che si dichiarava favorevole all'insegnamento del Corano nelle
scuole italiane, il senatore in una intervista su «La Stampa» del 10.03.06
torna ad accusare «una fetta della Chiesa troppo timida nei confronti
dell'Islam».

L'appello del senatore è una chiamata alle armi, una conta tra chi è contro
di lui e chi sta con lui: sullo stile apocalittico di Oriana Fallaci,
bisogna prepararsi alla guerra finale di Armageddon tra i buoni e i
cattivi, l'occidente e l'Islam. L'appello è semplice nella forma, ma nella
sostanza è un atto eversivo della Carta costituzionale in vigore e un
tentativo di trasformare il cristianesimo in religione «dei valori» o
religione civile a servizio della prospettiva politico-economica (e
sociale) di stampo statunitense che va sotto il terribile neologismo di
«neo-teo-con»: i nuoviteorici [o teologi?!] conservatori che ripresentano
in termini apparentemente nuovi vecchie politiche neo-colonialiste di
conquista del mondo, dei mercati, delle persone.

L'obiettivo dell'appello è colpire al cuore l'Europa che si vorrebbe
teoricamente fondata sui «valori giudaico cristiani», mentre di fatto si
nega l'atto costitutivo di questi «valori» che poggia sull'accoglienza,
sull'universalità, sul concetto di «salvezza» aperta a tutta l'umanità. Il
cristianesimo, per sua natura e statuto, è xenofilo perché il messaggio
evangelico può esistere solo in quanto proposta universale. O non è.
L'Europa è citata tre volte nell'appello «perino»: due volte in contesto
negativo e la terza come auspicio generico [dovuto!] di fedeltà allo
spirito dei padri fondatori. Quanto alla religione il senatore non dice ex
professo che l'Europa e il Cristianesimo coincidono come civiltà, ma questo
concetto è l'humus di fondo in cui si muove tutto l'appello.

Vorremmo ricordare, infine, al presidente del Senato della Repubblica
italiana che, per quanto pro tempore, egli ha giurato fedeltà a quella
Carta costituzionale che oggi rinnega con questo appello neo-teo-con a cui
come laici rispondiamo con la forza della nostra ragione e come credenti
con l'universalità accogliente e libera del messaggio evangelico.

Di seguito l'appello del sen. Pera e accanto in parallelo il nostro.
Chi condivide può firmare sul sito
Marzo 2006
Paolo Farinella, prete 



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