Fw: bando corpo civile di pace "OPERAZIONE COLOMBA"



Inoltriamo e invitiamo a diffondere il testo del bando per due anni di
volontariato con l'Operazione Colomba. Le iscrizioni scadono a fine
Ottobre. Sono previste 5 settimane di formazione di base.







----- Original Message -----
From: <mailto:pieri.luca at alice.it>Luca Pieri
To: <mailto:gavci at iperbole.bologna.it>GAVCI ;
<mailto:kulturtrager at tiscalinet.it>Nicola R.
Sent: Friday, October 21, 2005 9:16 PM
Subject: bando corpo civile di pace "OPERAZIONE COLOMBA"

invio , con la preghiera della massima diffusione, il testo del bando per
volontari in oggetto.
grazie per la cortese attenzione Luce Pieri


                   



DUE ANNI DI VOLONTARIATO  DI  PACE

(Novembre 2005 -Novembre 2007)

     IN ZONE DI GUERRA CON LA NONVIOLENZA

       A PARTIRE DAI POVERI



E' aperto il bando per due anni di volontariato con l'Operazione Colomba.
Le iscrizioni scadono a fine Ottobre. Sono previste 5 settimane di
formazione di base



APPELLO A COSTRUIRE PONTI  ED A LENIRE FERITE



Kossovo: Serbi ed Albanesi si combattono.  La pace  non è impossibile.

Ci vuole chi con intelligenza e  amore  li “costringa” a fare passi in avanti.



Palestina:  tra settlers, i coloni, ed i pastori arabi incomprensioni e

violenza .

Ci vuole chi protegga dagli attacchi dei coloni  i bambini arabi quando vanno

a scuola ed i pastori arabi quando portano le greggi al pascolo nelle loro

terre. Ci vuole chi provi ad aprire spazi di dialogo tra i coloni israeliani

ed i pastori palestinesi.



Uganda del Nord: il mondo sta a vedere : 1.500.000 sfollati  in condizioni

disumane, 30.000 bambini  rapiti e trasformati in soldati dai ribelli.
Questi bambini

se fuggono devono essere uccisi  e quelli che rimangono devono uccidere

coloro che hanno tentato la fuga..

Ci vuole chi “ abiti”  questo conflitto  per immettervi semi di

riconciliazione.



In Italia la mafia uccide.

Ci vuole chi provi ad abbassare il livello di virulenza  di questo fenomeno.



Avevo chiesto una volta a Monsignor Romero se aveva paura e lui  mi ha

risposto:” si, tanta, ma non fino ad abbandonare i miei campesinos”.

Il coraggio non sta nel non aver paura ma nel vincere la paura per un amore

più grande!!



Dai : ci stai anche tu?!?!

Unisciti allora ai giovani dell’Operazione Colomba per “ lenire le ferite e

gettare  ponti  “e costruire così una nuova umanità in Gesù’.




          Don Oreste Benzi











OPERAZIONE COLOMBA



L’operazione Colomba nasce nel 1992 con la guerra jugoslava dal desiderio
di provare a vivere la nonviolenza in zone di guerra e di condividere la
vita di chi è costretto a subire la violenza dei conflitti. I volontari che
ne fanno parte hanno vissuto sui diversi fronti, riunendo le famiglie,
proteggendo con la nostra presenza le minoranze etniche, provando a guarire
le ferite e gettando ponti. Dopo la guerra nei Balcani, questa modalità di
“abitare” il conflitto, è stato esportata anche in Chiapas, in Kossovo, in
Cecenia, in Congo, in  Sierra Leone, in Albania, con la convinzione che dal
vivere con le vittime delle guerre nascano delle strade per la pace
inaspettate.

Attualmente i volontari dell’operazione Colomba sono presenti   in Kossovo
, in Israele/Palestina e  in Nord Uganda

L'Operazione Colomba nasce dalla Comunità Papa Giovanni XXIII  e accoglie
al suo interno credenti  e non credenti , nel rispetto reciproco, nella
comunanza di valori condivisi , uniti nella ricerca  concrete di cammini
nonviolenti di pace , di dialogo e di perdono.

IL PAPA AI GIOVANI

In un messaggio al congresso “Uomini e religioni” svoltosi  in questo
periodo a Lione il Papa Benedetto XVI  chiede “agli uomini del nostro
tempo, e in particolare ai giovani, di avere il coraggio di impegnarsi
sempre più attivamente a favore della pace e del dialogo, gli unici che
possono permettere di guardare con speranza al futuro del pianeta”.



 NOTE  TECNICHE  SUL TRAINING



Il training

cinque  settimane di intensa formazione  che hanno come obiettivo di
presentare, far conoscere e far sperimentare ai candidati volontari le
modalità dell'intervento nonviolento in zona di guerra, l'esperienza
diretta di un progetto in zona di guerra, l'incontro con culture
differenti, la costruzione e la gestione di un gruppo e la quotidianità
della vita in zona di guerra.

Il training prevede:

–       2 settimane di partecipazione concreta ai nostri progetti
all'estero ( subito prima o subito dopo la formazione teorica)

–       3 settimane di lavoro su: linee guida e stile di Operazione Colomba
e Comunità Papa Giovanni XXIII, dinamiche di gruppo, vivere in zone di
conflitto,  spiritualità e fondamenti della nonviolenza, metodi decisionali
e nozioni generali.



Periodo:.

–       2 settimane di esperienza : possibilmente  prima del training se no
subito dopo

–       3 settimane  teoriche         : dal 14 Novembre    al 3  Dicembre 2005











Per saperne di più  clicca su  www. operazionecolomba.org


<mailto:operazione.colomba at apg23.org>operazione.colomba at apg23.org

                                  tel. 0541/751498   fax 0541/751624

                                  cell 348 2488102





DI SEGUITO, SE INTERESSA, IL RESOCONTO AGGIORNATO DELLA PRESENZA
DELL'OPERAZIONE COLOMBA IN NORD UGANDA



VOLONTARI  DI PACE IN NORD UGANDA

Don Benzi si e’ recato  In Uganda  nei giorni  24 25 26  Agosto 2005 per
incontrare  i volontari dell’Operazione Colomba , il corpo civile di pace
promosso dalla  Comunità Papa Giovanni  XXIII, presenti in loco.



La situazione che ha trovato e’ stata molto pesante. La guerra che vede
contrapposti  il governo centrale e i ribelli dell’LRA ( Lord Resistent
Army)  va avanti da 19 anni e vede come protagonisti più di 30 mila bambini
rapiti, costretti  con le peggiori atrocità, a combattere nelle file
dell’esercito dei ribelli.  Il sottosegretario generale delle Nazioni
Unite, Jan Egeland,  in visita nella regione, l’ha già  definita la più
grande tragedia umanitaria dimenticata.. Tutto il territorio vive
nell’insicurezza e nel terrore perche’ i ribelli possono colpire dove e
quando vogliono, arrivando all’improvviso e seminando terrore e morte.

La poplazione locale, circa 1.500.000 persone , e’ tutta costretta nei
campi per sfollati  in condizioni  disumane e non ce la fa piu’.

Il popolo Acholi, vittima di questa situazione, e’ un popolo fiero e
lavoratore. Ha voglia di riprendere una vita normale, lavorare di nuovo la
terra, poter sfamare i suoi figli ed invece e’ costretto nei campi vittima
dell’ozio e dell’inedia. I giovani non possono anadare a scuola, bevono,
non riconoscono piu  il ruolo dei genitori.e cosi’ si vanno perdendo i
valori familiari e culturali. Un intero popolo e’ vittima della
depressione, malattia fin’ora sconosciuta al popolo Acholi cosi’ come
aumentano i suicidi ed il consumo di bevande alcooliche.

Don Benzi ha visitato i volontari della Operazione  Colomba presenti
nell’area di Minakulu, su invito della parrocchia locale. In quest’area
rurale, a circa 20 Km dalla citta’ di Gulu, ci sono circa 40.000 sfollati,
di cui 35000 in due campi per sfollati , quello di Bobi e quello di
Palenga, e gli altri che vivono in piccole capanne vicino alla parrocchia
ed a una postazione militare.

 Nerll’area in questi ultimi mesi vi sono stati diversi attacchi dei
ribelli e cosi’ tra le 4000 e le 5.000 persone vengono a dormire tutte le
notti nella chiesa, negli edifici attigui, e all’aperto nel territorio
parrocchiale.

I volontari  si sono coinvolti nella vita della gente nei villaggi
dell’area, nei campi per sfollati , e dividono la casa con quanti di notte
vengono a dormire li’.

In questa visita in Nord Uganda don Benzi con i volontari dell’Operazione
Colomba  ha incontrato anche la signra  Betti Bigombe, un ex ministro del
governo ugandese, attuale mediatrice ufficiale nel conflitto che vede
coinvolti  il governo centrale e i ribelli dell’LRA.

La signora, molto cordiale e disponidbile, e’ stata colpita molto
positivamente dallo stile dei volontari dell’ Operazione  Colomba,  una
modalita’ di presenza di condivisione con la gente e in mezzo alla gente
che e’ molto preziosa perche’ da’ coraggio, ricostruisce dignita’ , aiuta a
reagire.

Facendo  inoltre un lavoro di riconciliazione, aiuta a ritessere i legami
dentro le comunita’ divise al loro interno, in una situazione di totale
divisione dove i bambini, figli delle comunita’, sono a volte vittime ma a
volte carnefici. La signora ha quindi invitato i volontari a continuare la
loro  azione.

La signora Bigombe ha messo in evidenza la necessità che anche il governo
italiano entri nel gruppo delle nazioni che sostengono il suo lavoro, come
già fanno la Gran Bretagna, l’Olanda, la Norvegia ed ha apprezzato anche
l’offerta dello Stato della Repubblica di San Marino  di sostenere
attivamente questo negoziato.