Re: sotto la banca la chiesa campa e i diesse pure



I disobbedienti del molise fanno bene a richiamare
l'attenzione sulla banca armata sponsor di GMG, ma
dovrebbero per completezza di informazione richiamare
l'attenzione anche sull'operazione BNL, altra banca
armata per eccellenza sotto la cui cappella si stanno
accomodando le Coop e i diesse!

--- Disobbedienti  <disobbedientimolise at libero.it> ha
scritto: 

> GMG: missionari, 'sotto la banca, la chiesa campa'
> 
> Fonte: Unimondo - 12 agosto 2005
> 
> "Sotto la banca, la chiesa campa" è il titolo di un
> duro editoriale del
> mensile "Missionari Saveriani" nei confronti del
> Comitato italiano per il
> sostegno economico alla Giornata mondiale della
> gioventù (GMG) di Colonia.
> Il direttore del mensile, p. Marcello Storgato,
> protesta per l'inclusione
> tra gli sponsor dell'iniziativa di Banca di Roma, la
> "banca
> armata" italiana per eccellenza: «Se il Signore Gesù
> ha scacciato dal
> tempio perfino i 'venditori e compratori di
> colombe', cosa farebbe con i
> 'venditori e compratori di armamenti'?» - scrive p.
> Storgato che conclude
> con una sferzante domanda: «E chi osa pensare che
> una casa di
> preghiera possa diventare una spelonca di ladri?».
> 
> L'editoriale del periodico, oltre 100mila le copie
> spedite mensilmente,
> ricorda come nel drappo che annuncia la GMG di
> Colonia, "campeggia ben
> visibile lo sponsor della Banca di Roma, insieme a
> Tim e altre ditte" e si
> interroga "sulla necessità - e anche sulla
> sconvenienza - di esporre
> pubblicità in chiesa e, soprattutto, di favorire
> l'immagine di banche che
> appoggiano e sono coinvolte nel commercio delle
> armi".
> 
> Richiamando la Campagna di pressione alle banche
> armate, promossa da tre
> riviste (Missione Oggi, Mosaico di pace e Nigrizia)
> nell'anno del Giubileo
> "per sensibilizzare il vasto pubblico sui
> finanziamenti - sia pur entro il
> rispetto della legge - che contribuiscono alla
> diffusione delle armi nel
> mondo, ricavando buoni compensi di intermediazione",
> p.
> Storgato replica duramente anche al presidente del
> Comitato italiano per il
> sostegno economico alla GMG, che in una lettera alla
> Campagna aveva
> risposto dicendosi dispiaciuto "per un'azione
> denigratoria, che genera
> confusione e crea disagio nella comunità ecclesiale;
> un'azione impropria
> anche nei confronti della banca cui moltissimi
> missionari si rivolgono
> per sostenere le proprie meritevoli iniziative...".
> 
> «Quanti siano i "moltissimi" missionari che si
> rivolgono alla banca in
> questione, non lo so» - scrive p. Storgato. «Io non
> ci sono. Forse perché
> non ho "mie proprie iniziative" che meritano un
> sostegno. Ma se il sostegno
> venisse dal commercio di armi, qualunque iniziativa
> cesserebbe di essere
> "meritevole". E così anche per il "drappo" della GMG
> e per qualunque altra
> iniziativa "santa". Neanche l'acqua santa può
> raddrizzare i mezzi storti» -
> replica il missionario.
> 
> Sulla questione erano intervenuti con forza anche i
> "papaboys" con un nota
> sul loro sito web nella quale la Redazione Papaboys
> stigmatizzava la
> sponsorizzazione come "un episodio brutto,
> squallido, grave": "A noi non
> piace! Non è la prima volta che lo sponsor si infila
> nelle chiese, insieme
> a preghiere e canzoni a marchio. Dobbiamo essere nel
> mondo, ma non del
> mondo... anche se non sempre ci riusciamo. Ma chi ce
> lo vorrebbe insegnare,
> se lo ricorda?" - si domandano i papaboys.
> 
> Deciso anche l'intervento di don Sacco, direttore
> del mensile "Mosaico di
> Pace" che in un'intervista a Lettera 22 pubblicata
> su "Il mfronte ad alcieri, ricordando lo slogan che
> si va diffondendo tra i cattolici di base in
> vista della GMG di Colonia ("nessuna indulgenza per
> lo sponsor armato"),
> spiega: «Dopo il provvedimento spirituale
> dell'indulgenza,
> concesso da papa Ratzinger in occasione della Gmg,
> non vorremmo che si
> tralasci la questione del sostegno al commercio
> delle armi».
> 
> Tutto è cominciato lo scorso 16 giugno, con una
> lettera inviata al Comitato
> italiano per il sostegno economico alla GMG, nella
> quale i direttori delle
> tre riviste promotrici della Campagna di pressione
> alle "banche armate"
> facevano notare come dalla Relazione 2005 della
> Presidenza del Consiglio
> sull'export di armi italiane "la Banca di Roma ha
> fornito nel 2004 i propri
> servizi per l'esportazione di armi dall'Italia per
> oltre 395 milioni di
> euro, ricoprendo oltre il 30% delle transazioni, e
> accrescendo la propria
> attività rispetto al 2003".
> 
> 
> "Fra i destinatari delle commesse, alla cui
> esportazione Banca di Roma ha
> prestato i propri servizi ricavando per questi 
> 'compensi di
> intermediazione'- ricordavano le riviste - compaiono
> paesi verso i quali è
> in vigore l'embargo di armi da parte dell'Unione
> europea come la Cina;
> paesi altamente indebitati che destinano ampie
> risorse alle spese militari
> come India, Pakistan, Filippine, Cile e Messico;
> paesi dove le
> organizzazioni internazionali rilevano reiterate
> violazioni dei diritti
> umani (torture, detenzioni arbitrarie di
> prigionieri, limitazioni alle
> libertà sociali) come Egitto, Turchia, Malesia e
> paesi in conflitto o in
> zone di tensione come Israele e Taiwan". Le tre
> riviste, esprimevano "tutte
> le proprie perplessità e contrarietà a tale scelta
> che favorisce
> una banca coinvolta con il commercio delle armi" e
> chiedevano al Comitato
> italiano per il sostegno economico alla GMG quali
> fossero "i motivi per
> fare una così grande pubblicità alla Banca di Roma".
> 
> Alle riviste rispondeva Marcello Bedeschi,
> presidente del "Comitato
> italiano per il sostegno economico alla GMG",
> secondo il quale venivano
> "fatte circolare informazioni non adeguatamente
> ponderate e verificate"  e
> stigmatizzava l'intervento dei missionari come
> "un'azione denigratoria
> che colpisce il nostro operato". Il dott. Bedeschi,
> ribadendo la "massima
> trasparenza" di ogni azione di ricerca fondi e
> contributi del Comitato,
> senza mai menzionare nella sua replica il
> coinvoglimento di Capitalia nel
> "commercio delle armi", richiamava la direttiva
> aziendale (n. 21/2004), del
> gruppo Capitalia (di cui fanno parte Banca di Roma,
> Banca di Sicilia e
> Bipop-Carire) che stabilisce di "adottare nuovi e
> stringenti criteri di
> autolimitazione negli investimenti rivolti
> all'industria pesante", "orientandoli invece su
> settori di solidarietà e di
> promozione allo sviluppo".
> 
> Replicavano infine i direttori delle tre riviste,
> per "rettificare diverse
> imprecisioni contenute nella lettera del dott.
> Bedeschi": pur "salutando
> positivamente" la nuova policy del Gruppo Capitalia
> - di cui erano già a
> conoscenza - notavano che comunque "al momento, non
> è possibile alcuna
> verifica". Solo con la Relazione 2006, si potrà
> infatti
> sapere in che misura il Gruppo Capitalia sta
> onorando le proprie direttive.
> "Fino ad allora preferiamo non associare le nostre
> iniziative pastorali e
> missionarie con le banche armate" - notava don
> Sacco.
> 
> Le riviste ribadiscono che fin dall'inizio non hanno
> inteso sollevare una
> "sterile polemica", ma "promuovere una riflessione
> pacata su temi che
> toccano la verità e la testimonianza cristiana".
> Intanto, numerosi altri
> parroci e responsabili di associazioni si sono
> dotati di forbici e
> sullo striscione color giallo e arancio della GMG è
> sempre più raro
> ritrovare l'iscrizione blu della Banca di Roma.
> 
> 
> Note:
> Articolo originale al link
> http://unimondo.oneworld.net/article/view/117028/1/
> 
> __________________________
> L'autoritarismo ha bisogno
> di obbedienza,
> la democrazia di
> DISOBBEDIENZA
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