Campagna Diritti senza confini



Cari amici e care amiche,

vi segnalo una importante campagna europea per i diritti di cittadinanza.
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PRESENTAZIONE della campagna DIRITTI SENZA CONFINI
con DUE PETIZIONI POPOLARI

- per la ratifica della convenzione ONU sui diritti dei migranti e delle loro
famiglie
- per la cittadinanza europea di residenza

14 marzo 2005 - ore 11:00
Roma (ROMA) - ex Hotel Bologna Via Santa Chiara, 5 Roma
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Su Peacelink potete trovare ulteriori notizie sulla campagna
http://italy.peacelink.org/europace/indices/index_1863.html
oltre alla possibilità di aderire online.
http://db.peacelink.org/campagne/info.php?id=11 )

buona giornata,
Nicola Vallinoto

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DIRITTI SENZA CONFINI

L'immigrazione, più di ogni altro fenomeno della moderna globalizzazione, mette
alla prova stati e governi. Potremmo definirlo un misuratore della qualità
delle nostre democrazie, del modello di società.

Una politica aperta e inclusiva che parta da un patto di cittadinanza basato sui
diritti e le responsabilità, sarà in grado di proiettarsi nel futuro con
maggiori risorse, energie e dinamismo.

Politiche difensive di chiusura delle frontiere invece condannerebbero alla
staticità, all'invecchiamento, all'impoverimento ed al declino.
Oggi tra i governi europei prevale l'atteggiamento difensivo con la motivazione
che occorre cogliere il sentire diffuso nell'opinione pubblica di angoscia e
insicurezza.

L'Immigrazione diventa così una sorta di "scarico a terra" di tensioni e
malcontenti che in realtà hanno origine da una incapacità di governi europei di
dare risposte credibili ai veri e grandi problemi che riguardano il modello di
sviluppo economico, il modello di stato sociale, le politiche di distribuzione
del reddito e di protezione e coesione sociale.

Cosa si può fare per cambiare questa logica perversa? Noi proponiamo due temi
che riguardano principi regolatori fondamentali, universali e su questi
proponiamo di dare la parola ai cittadini attraverso una campagna popolare di
raccolta di firme.

Il primo argomento riguarda la ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei
Lavoratori Migranti e dei membri delle loro famiglie adottata dalla Assemblea
delle Nazioni il 18/12/1990, entrata in vigore il 1^ luglio 2003 dopo che 20
Stati (oggi sono 28) hanno provveduto alla ratifica. Ma tra questi nessuno
stato Europeo, quindi nemmeno l'Italia, che pure nel 1990 era stata fra i
sostenitori della Convenzione all'Assemblea dell'ONU.

Chiedere al Governo ed al Parlamento Italiano ed agli altri paesi Europei la
ratifica di questa convenzione è particolarmente importante perché si tratta di
una Carta dei diritti che garantisce universalmente uno standard di protezione
minima a tutti i migranti compresi quelli irregolari, in una logica graduale
che premia le politiche di regolarizzazione ed inclusione. La ratifica di
questa convenzione produrrebbe un adeguamento di tutte le diverse legislazioni
nazionali ad uno standard comune. Sulla convenzione ONU assumiamo l'appello del
Comitato Italiano per i Diritti dei Migranti.

Il secondo argomento riguarda il Principio della cittadinanza civile di
residenza europea da inserire nel Trattato Costituzionale. Abbiamo espresso
diversi giudizi più o meno critici sul Trattato Costituzionale Europeo firmato
a Roma il 29 novembre 2004.

Ma qui si tratta di promuovere un contenuto concreto di grande rilevanza per la
fisionomia della cittadinanza Europea e si tratta di promuovere un percorso di
costituzionalizzazione di questo principio con il protagonismo propositivo del
popolo dell'Europa attraverso la petizione popolare, secondo le procedure
dell'articolo 194-192 del T.C.E. e simulando l'articolo 47 della costituzione
europea non ancora in vigore.

Il Trattato Costituzionale definisce la Cittadinanza Europea come sommatoria
delle Nazionalità dei diversi Stati membri. Questo criterio assolutamente
riduttivo e discriminatorio non solo esclude più di 18 milioni di cittadini che
risiedono stabilmente in Europa con la nazionalità di paesi terzi, ma ancora la
cittadinanza europea al criterio angusto dei vecchi nazionalismi costruiti e
logorati sul diritto di sangue (Jus sanguinis).

Noi proponiamo invece di estendere la cittadinanza europea a tutti coloro che
vivono e risiedono nell'Unione Europea, a partire quindi dal criterio della
residenza, ovvero dell'appartenenza civile ad una comunità.

Comitato promotore:

Abi Leila, Aidid Faria, Amelio Gianni, Bolini Raffaella, Bronzini Giuseppe,
Camilleri Andrea, Cardenas Carolina, Cartocci Carlo, Casucci Giuseppe, Ciucci
Oberdan, Danesh Kurosh, Di Biasi Enrico, Di Salvo Titti, Duprè Anne Marie, El
Akkioui Moulay, Fammoni Fulvio, Faye Ali Baba, Ferrajoli Luigi, Frias Mercedes,
Galieni Stefano, Ginzborg Paul, Gubbiotti Maurizio, Hein Christopher, Jijon
Maria Rosa, Loy Guglielmo, Maltese Curzio, Maricos Ainom, Maselli Citto, Mbody
Adam, Mecozzi Sandra, Menapace Lidia, Mendes Maria Josè, Miraglia Filippo,
Mohamed Saady, Patta Gian Paolo, Pepino Livio, Pugliese Enrico, Qaddorah Jamal,
Rivera Annamaria, Russo Franco, Scagliotti Luciano, Serventi Longhi Paolo,
Soldini Pietro, Tabucchi Antonio, Trentin Bruno, Vallinoto Nicola, Vauro


Altre info sulla campagna:

Appello per la ratifica della convenzione Onu sui diritti dei lavoratori
migranti e delle loro famiglie
http://italy.peacelink.org/europace/articles/art_10062.html

La petizione per una cittadinanza europea di residenza
http://italy.peacelink.org/europace/articles/art_10062.html