Brian Avery




Brian Avery, dell'International Solidarity Movement, la stessa
organizzazione a cui apparteneva Rachel Corrie, presenterà il 28 febbraio
alla Suprema Corte Israeliana una petizione per richiedere una inchiesta
penale sul proprio ferimento, avvenuto il 5 aprile 2003.

Brian, vestito di una pettorina fosforescente, stava con le mani alzate
sotto un lampione nella città di Jenin (Cisgiordania), quando un mezzo
blindato dell'esercito di Tel Aviv aprì il fuoco senza preavviso colpendolo
al naso e alla mascella. Da allora, Brian ha subito diversi interventi di
plastica ed è stato in terapia riabilitativa.

Sei giorni dopo un attivista dello stesso gruppo, Tom Hurndall, veniva
colpito a morte da un soldato israeliano mentre scortava dei bambini a
scuola nella città di Rafah, la medesima località in cui poco tempo prima,
il 16 marzo dello stesso anno, Rachel Corrie era stata schiacciata da un
bulldozer mentre cercava di evitare la demolizione della casa di una
famiglia palestinese.

La prima inchiesta dell'esercito israeliano sul ferimento di Brian Avery,
che si è basata solo su testimonianze dei soldati, ha concluso che non ci
sono prove che siano stati militari di Tel Aviv a colpire Brian.

Centro per la Pace e la Nonviolenza dell'Ovadese "Rachel Corrie", 22
febbraio 2005