Fsm 2005 - Saramago chiede un Forum sociale mondiale "permanente" (242)



Saramago chiede un Fsm "permanente"

"Il Forum deve produrre cambiamenti"

Saramago e la sua zattera di pietra


Oggi all'Auditorium Araujo Vianna alle 8:30 si ascolteranno le voci di
alcuni grandi della letteratura universale e del miglior giornalismo
impegnato nelle lolle no global: il Nobel José Saramago, Eduardo Galeano,
Zaragoza e il gionalista Ignacio Ramonet.

Ieri Saramago ha rilasciato un'intervista al quinto FSM. Qui di seguito uno
dei passaggi essenziali.

- "Volentieri cancellerei la parola utopia dai dizionari, ma non è bene
farlo. Penso che alcuni di noi vecchi e la maggioranza dei giovani siano
molto sensibili all'utopia, però come tutta la gente sa, l'utopia è
qualcosa che non si sa dov'è. L'origine del termine lo dice in maniera
chiara: U più TOPOS. Dunque, l'utopia è qualcosa che non si sa dov'è.
Presumiamo la sua esistenza ma non sappiamo dov'è ubicata. Ascolta: c'è una
contraddizione interna al concetto di utopia, soprattutto nell'uso normale
dello stesso concetto, come qualcosa della quale tutti hanno bisogno. Penso
che non abbiamo bisogno di utopie. Se dovessi sostituire la parola utopia
la sostituirei con la parola 'domani', perché il domani è l'unica utopia".

Saramago ha proposto un'articolazione permanente del Forum Sociale Mondiale
con le proposte di azione concreta. Ha detto testualmente: "Le batterie
devono mettere il motore in funzionamento, questa è la mia idea - c'è
bisogno di inventare a Porto Alegre qualcosa che non sia una ONG ma,
effettivamente, uno strumento di azione per non far diventare il Forum un
lenitivo per la gente ma una forma di produrre cambiamenti".

Ecco che lo scrittore portoghese ha fatto come nel suo romanzo "La Zattera
di Pietra", nel quale la Penisola Iberica si allontana dall'Europa
navigando per conto suo. Credo ci sia in atto una sana latino -
americanizzazione di alcuni scrittori europei, come ho notato nel bravo
Massimo Carlotto, autore de Le Irregolari, e nel caso del sublime Saramago.
E' tempo di finirla con questa mania di neutralità, molto comune in Italia
e in Europa, come se tutti fossero scienziati o politici in campagna per
ottenere la simpatia di tutti. C'è bisogno di scontentare alcuni, per
forza, e prendere posizione in maniera concreta. Agire perché ya basta.

Alberto Chicayban e Fabio Della Pietra
Ufficio stampa
Cooperativa Itaca - Pordenone

Prot. 242