del mondo kurdo n28



Del Mondo Kurdo n28
a cura dell'Uffici d'Informazione del Kurdistan in Italia
<http://www.uikionlus.com>www.uikionlus.com

indice

Terribili scene causano l’esaurimento nervoso ai famigliari
WMA (AMM): Le condizioni di detenzione di Ocalan a Imrali sono malsane
Report dell'Associazione per i diritti umani: 13 pallottole sparate di
proposito al piccolo Ugur
Il Presidente del Parlamento Europeo Borrell a Diyarbakir in dicembre
L'esercito iraniano ha avviato operazioni militari in Kurdistan
L'11 dicembre, manifestazione dei kurdi a Bruxelles : Siete tutti invitati
a marciare insieme ai Kurdi
Terribili scene causano l’esaurimento nervoso ai famigliari Diyarbakir,
22/11/04

I familiari di Idris Ulas, un combattente del HPG che era chiamato col nome
di Redur e ha perso la vita in uno scontro che ha avuto luogo a Besiri,
presso Batman, hanno sofferto di in esaurimento nervoso dopo aver visto la
scioccante scena del corpo di Idris Ulas senza testa, senza collo e senza
una parte del torace. Il combattente delle HPG ha perso la vita a causa di
un agguato dell'Esercito Turco (TSK) nell-area di Besiri (Batman). Prima
del funerale e della sepoltura di Idris Ulas, nella tomba del cimitero
Kapi, a Mardin, il corpo di Idris è stato lavato in base alle usanze
rituali del credo islamico. Durante il rituale, la tragica immagine del
corpo senza testa, privo anche del collo e del torace, ha causato un forte
esaurimento nervoso ai familiari della vittima. Hanno preso parte al
funerale Celalletin Birmane, Presidente del DEHAP (Partito Democratico del
Popolo) della provincia di Diyarbakir, l'Amministratore del DEHAP della
provincia di Batman e funzionari dell'Associazione per i  Diritti Umani
(IHD). Dopo lo svolgimento della celebrazione funebre la bara è stata
coperta con un tessuto giallo, rosso e verde ed è stata condotta al
cimitero sotto una pioggia battente. Mentre il corteo funebre si dirigeva
verso il cimitero, la polizia avvertiva la massa di non declamare slogan
politici, dicendo: "Non gridate slogan, noi vi stiamo riprendendo con delle
telecamere e informeremo di tutto l'Ufficio della Pubblica Accusa, affinché
sia avviato contro di voi un processo penale". Il presidente del DEHAP
della provincia di Diyarbakir, dopo la sepoltura e il momento di silenzio
in segno di rispetto, nel suo discorso ha affermato che sarà portata avanti
la lotta per la democrazia e la pace, nonostante quanto è appena accaduto.
La madre di Ulas ha cantato un lamento funebre, in kurdo, sulla tomba del
figlio.

5 persone trattenute

Un gruppo di partecipanti ha scagliato pietre contro la polizia che
transitava in strada, nei pressi della Moschea "Hz Omer"; un poliziotto è
stato ferito. La polizia ha aperto il fuoco e ha poi cominciato a
rincorrere alcuni partecipanti lungo le strade. Serhat Colak, Mehmet Olmez,
Abdullah Kilic, Necdet Yayik e un'altra persona, non identificata, sono
stati trattenuti per l'intera durata della cerimonia funebre.



WMA (AMM): Le condizioni di detenzione di Ocalan a Imrali sono malsane TV
Roj, 23.11.2004

L'Associazione Mondiale Medici (World Medical Association, WMA), criticando
l'isolamento inflitto al leader kurdo Abdullah Öcalan, sostiene che le
condizioni in cui viene tenuto Ocalan sono malsane. Il WMA, in una
dichiarazione sulle condizioni di Ocalan nel carcere di Imrali e sulla
procedura legale seguita dalla giustizia turca, dichiara: "L'unica persona
ammalata che viene tenuta in carcere in condizioni dure è Ocalan". Dalla
dichiarazione emerge inoltre che il suo processo non è stato equo e, in
termini di diritti umani, la pena inflittagli non è al livello degli
standard internazionali. Si afferma che i legali di Ocalan hanno trovato
difficoltà nell'incontrarlo; e la violazione dei diritti umani nei
confronti di Ocalan può essere riassunta, secondo WMA, in 3 punti:
violazione del diritto alla vita, arresto arbitrario, processo scorretto,
non accessibile al pubblico.

WMA vuole che sia abolito l'isolamento carcerario di Ocalan. La
dichiarazione richiama  l'attenzione sulla condizione di solitudine in cui
è tenuto Ocalan, e sottolinea il fatto che in Turchia milioni di kurdi non
vengono riconosciuti come minoranza etnica, e nemmeno hanno il diritto di
parlare la loro madrelingua.



Report dell'Associazione per i diritti umani: 13 pallottole sparate di
proposito al piccolo Ugur / RojTv, 24.11.2004
Un documento, preparato da un comitato dell'Associazione per i Diritti
Umani (IHD) in occasione dell'uccisione, a colpi di fucile, del dodicenne
Ugur Kaymaz e di suo padre Ahmet Kaymaz a Kiziltepe (Mardin), conferma che
non si è trattato di uno scontro bensì di un'esecuzione intenzionale.

Il comitato afferma inoltre di aver trovato 13 pallottole nel corpo di Ugur
e che le armi trovate sul luogo del delitto erano state messe lì dalle
forze dell'ordine. Il rapporto del comitato è stato preparato sotto la
guida del direttore dell'ufficio di Mardin dell'IHD, Huseyin Cangir, e deve
essere inoltrato all'ufficio della regione. In esso si dice che lo scolaro
Ugur Kaynaz (12) e suo padre sono stati uccisi da una pioggia di pallottole
sparate dalle forze dell'ordine. L'evento si è svolto di fronte alla casa
"Ahmet Kaya", nel distretto "Turgut Ozal", a Kiziltepe. Il rapporto
asserisce, in contrasto con la pretesa che si è trattato di uno scontro,
che le vittime sono finite sotto tiro da parte delle forze dell'ordine e
che non vi è stato alcuno scontro armato. "Tutti gli spari hanno colpito i
corpi di Ugur e del padre. Lo si è compreso dal fatto che nessun'altra
traccia di pallottole è stata trovata, né sulla facciata della casa nè
sul muro del giardino nè sulla camionetta usata dalle forze dell'ordine
come protezione", si afferma nel  rapporto.

Secondo il rapporto, i negozianti hanno raccontato che la casa era stata
tenuta sotto osservazione dalle forze dell'ordine per settimane; testimoni
oculari hanno visto che sul corpo del dodicenne Ugur era stata depositato
un fucile dalle stesse forze dell'ordine, in modo tale da far passare le
proprie azioni come compiute nel corso di uno scontro armato. Durante
l'autopsia sono stati rilevati, sul corpo di Ugur, 13 segni di pallottole,
su quello del padre 8. Alcuni dei fori di pallottola erano sulla schiena,
altri sul petto: ciò rafforza la tesi del fuoco incrociato. Nel rapporto si
legge: "Si afferma che una persona alta, snella e dalla pelle bruna
sarebbe stata vista nella casa di Ahmet. Pare che il motivo dell'uccisione
del ragazzo, dodicenne, Ugur Kaymaz sia da attribuire alla sua somiglianza
con questa persona, sospettata di appartenere a una certa organizzazione.
Si tratta di un caso emblematico delle uccisioni extragiudiziari  hanno
luogo a Kovali, come avevamo intuito sin dall'inizio". L'anno scorso alcuni
soldati avevano fatto irruzione in Derik, nel villaggio di Kovali (area di
Mardin) e sparato contro gli abitanti, uccidendone uno e ferendone cinque.



Il Presidente del Parlamento Europeo Borrell a Diyarbakir in dicembre
RojTv, 26.11.2004

Il Presidente del Parlamento Europeo, Josep Borell Fontelles, sarà a
Diyarbakir nella  prima settimana di dicembre. La sua visita ufficiale
durerà 4 giorni. Il 2 dicembre Borrell sarà ad Ankara per discutere del
rapporto sulla Turchia.
Borrell non ha rilasciato dichiarazioni riguardo allo svolgimento del
viaggio,ma esso dovrebbe consentire di chiarire con Ankara le aspettative,
nonché la posizione dell'UE per quanto riguarda l'adesione della Turchia.
In occasione del suo soggiorno a Diyarbakir Borrell dovrebbe anche
rilasciare delle dichiarazioni riguardanti la soluzione della questione
kurda. Borrell sarà il primo presidente del Parlamento Europeo a visitare
Diyarbakir.


L'esercito iraniano ha avviato operazioni militari in Kurdistan RojTv,
26.11.2004

L'esercito iraniano dispiega il suo esercito in Kurdistan. Negli ultimi due
giorni migliaia di soldati iraniani si sono diretti verso i villaggi kurdi.
Nelle regioni di Soma e Bradost, dove sono iniziate le operazioni militari,
oltre 15 villaggi si trovano in stato d'assedio. L'Iran vorrebbe imporre ai
kurdi il sistema dei guardiani di villaggio. Gli ingressi e le uscite da
questi villaggi si svolgono sotto il controllo dei militari.
Contemporaneamente, il governo iraniano vorrebbe catturare i militanti
delle forze kurde armate  (HPG) e le militanti del partito la vita libera
del Kurdistan PJAK. Nei villaggi della regione di Salmas, dove la pressione
dell'esercito è ai massimi livelli, più di 33 abitanti, non riuscendo a
sopportare oltre le oppressioni, avrebbero accettato di diventare guardiani
di villaggio. La settimana scorsa 5 persone, che erano state spinte a farlo
nello stesso  modo, hanno riconsegnato le armi, dopo che il partito la vita
libera del Kurdistan PJAK, ha lanciato loro un appello. Seguendo la stessa
logica, l'Iran ha estradato 9 militanti kurdi verso la Turchia, violando
così il diritto internazionale. In occasione dell'estradizione non è stata
effettuata alcuna procedura amministrativa. Fonti interne hanno riferito
che lo Stato turco ha imposto loro la propria Legge sul Pentimento, che i
militanti kurdi non accettano.



L'11 dicembre, manifestazione dei kurdi a Bruxelles RojTv, 26.11.2004

I kurdi si incontreranno per manifestare in massa l'11 dicembre a
Bruxelles, allo scopo di affermare la loro volontà di partecipare ai
negoziati. In Turchia vi sono 20 milioni di kurdi. "Soluzione della
Questione Kurda": è questo lo slogan che farà scendere in piazza migliaia
di kurdi sabato 11 dicembre a Bruxelles. La manifestazione è organizzata
dalla Confederazione delle Associazioni Kurde in Europa (Kon-Kurd), che ha
avviato il 1° ottobre una campagna di manifestazioni con l'obiettivo di
sensibilizzare l'opinione pubblica europea sulla necessità di risolvere la
Questione Kurda. La volontà dei Kurdi è di far capire all'UE che anche 20
milioni di Kurdi sono coinvolti nel processo di adesione della Turchia
all'Unione Europea.

"I kurdi chiedono una soluzione della questione kurda attraverso il
dialogo" I kurdi protestano contro la politica di rifiuto che subiscono in
Turchia. Il partito AKP, al potere in Turchia, continua a rifiutare di
concedere ai Kurdi i loro diritti culturali, sociali e politici. L'attuale
governo turco rifiuta di concedere lo statuto di minoranza ai Kurdi,
scorgendo in tale concessione una minaccia all'unità territoriale della
Turchia. In occasione di questa manifestazione, i kurdi vogliono ancora una
volta chiedere all'UE e alla Turchia di tener conto delle richieste delle
organizzazioni kurde. I kurdi chiedono all'Europa di porre rimedio
all'ingiustizia inflitta loro a Losanna.



Siete invitati a partecipare alla manifestazione dei kurdi organizzata da
KON-KURD (confederazione delle associazioni kurde in Europa) Sabato 11
Dicembre 2004 a BRUXELLES.

La marcia comincia alle 10 in Boulevard Pachéco.  Il meeting alle ore 12,
Avenue la Joyeuse, entrata – Rond Point Schuman. per il riconoscimento dei
loro diritti nel quadro dell’apertura dei negoziati con la Turchia che ha
bussato alle porte dell’Unione europea

Il popolo kurdo sostiene la richiesta di adesione della Turchia all’Unione
europea, che dovrà rendere nota la sua decisione il 17 dicembre 2004, ma ci
sono alcuni problemi che restano ancora irrisolti: la questione kurda e la
democratizzazione, Se la liberazione degli ex-deputati del partito DEP (il
Partito della Democrazia) può essere salutata come un passo avanti
positivo, bisogna anche notare che ancora ci sono migliaia di detenuti
politici kurdi che restano nelle prigioni turche, che i villaggi distrutti
non sono stati ancora ricostruiti e che gli abitanti, scacciati dai propri
villaggi, non sono stati ancora autorizzati a farvi ritorno. Il sistema dei
« guardiani dei villaggi » (più di 58.551 guardiani) non è ancora stato
abolito. Il cammino del dialogo con i rappresentanti kurdi resta impedito e
l’identità kurda non è riconosciuta a livello costituzionale.

Come negli altri paesi membri, la Turchia deve applicare le disposizioni
della Costituzione europea riguardanti la dignità, la libertà, la
democrazia, l’uguaglianza, la superiorità della legge e il rispetto dei
diritti dell’uomo. Noi non speriamo in una soluzione magica della questione
kurda, ma chiediamo il reciproco rispetto : ci aspettiamo maggiore
cooperazione e una garanzia costituzionale che preservi l’identità kurda.
Vogliamo richiamare l’attenzione dell’Unione europea sui rischi che si
corrono se la questione kurda e quella della democratizzazione della
Turchia fosse sottovalutata.

* La Turchia è dotata di un apparato giudiziario che impedisce ogni forma
di opposizione nel paese.

* Abusi giudiziari e forme di tortura sono segnalate in tutti i rapporti
pubblicati da fondazioni e organizzazioni per la salvaguardia dei diritti
umani.

* La Turchia non tiene conto degli accordi internazionali che ha
sottoscritto, in particolar modo quelli riguardanti i diritti delle
minoranze e all’istruzione.

20 milioni di kurdi vivono in Turchia, sono il  30% della popolazione. Non
lo ignorate.