Moltitudine e Impero



Una nuova classe sociale si aggira per il mondo globalizzato: la
moltitudine. E sara' proprio lei a sconfiggere 'l'impero': parola di
Michael Hardt e Antonio Negri che, insieme, hanno analizzato lo stato
attuale della societa' attraversato da guerra, globalizzazione e nuove reti
di potere. ''La possibilita' di una democrazia globale - scrivono - sta
emergendo solo oggi per la prima volta. Questo libro verte su questa
possibilita' che chiamiamo 'progetto della moltitudine'''. Secondo Hardt e
Negri, ''gli individui, che vivono nel mercato globale e ne subiscono le
ineguaglianze, cioè la moltitudine (alternativa vivente che cresce
all'interno dell'Impero), possano trarre vantaggio dalle trasformazioni
apportate dall'Impero per sovvertire l'Impero stesso.''
Il libro e' stato scritto in gran parte dopo l'11 settembre 2001 ed il
conflitto in Iraq del 2003, proprio per questo le riflessioni partono dallo
stato della guerra attuale e come cambia in rapporto alle politiche moderne
e alle contraddizioni degli Stati moderni. L'analisi di Hardt e Negri si
articola comunque su tre temi, la guerra, la moltitudine, la democrazia,
come un mosaico il cui disegno generale emerge gradualmente.
Per gli autori, infatti, la democrazia, per quanto possa apparire una
prospettiva remota, e' la sola risposta alle questioni piu' pressanti del
presente, l'unica via di uscita dalla guerra perpetua. In 'Impero' Hardt e
Negri avevano delineato una nuova forma di sovranita' globale, in questo
libro invece, effettuano un percorso contrario partendo dal basso, dalla
nuova classe sociale emergente, a cui non si puo' piu' attribuire il nome
di popolo, ma nemmeno di massa ne' di classe operaia. Il popolo infatti,
secondo gli autori, rimanda ad una concezione unitaria che non si adatta
allo stato esistente; non si puo' parlare di massa perche' la 'loro essenza
e' l'indifferenza', e infine il concetto marxista di classe operaia non e'
piu' utilizzabile per i recenti mutamenti dell'economia globale. Questa
nuova classe sociale e' chiamata percio' 'Moltitudine' e fa parte di un
nuovo modello dominante che gli autori definiscono ''produzione
biopolitica''. Proprio a questa nuova classe emergente, gli autori affidano
il compito di formare autonomamente la societa' perche' ''la
globalizzazione non e' solo ordine imperiale delle gerarchie e
omologazione, ma anche possibilita' di nuovi circuiti di informazione e
collaborazione tra le diverse nazioni grazie alla quale la moltitudine
potra' incamminarsi verso la 'democrazia globale' ''. Un libro da leggere
solo per fare dispetto a Pisanu, che qualche settimana fa aveva messo
all'indice "Impero" blaternado di connessioni tra il bestseller di qualche
anno fa e una fantomatica connessione "tra anarchici e marxisti".





__________________________
L'autoritarismo ha bisogno
di obbedienza,
la democrazia di
DISOBBEDIENZA