Manifestazione pacifica contro la costruzione del Muro



COMUNICATO STAMPA
22 giugno 2004
Israele - Territori Occupati Palestinesi

Manifestazione pacifica contro la costruzione del Muro ad Az-Zawya.

Cinque internazionali e tre palestinesi in stato di fermo presso la polizia
di frontiera israeliana.

Almeno venti feriti palestinesi per grave intossicazione da gas fumogeno
(CS) e per rubber bullets.

Presenti alla manifestazione insieme alla popolazione il Mufti di
Gerusalemme, ebrei israeliani e pacifisti nonviolenti internazionali, tra i
quali alcuni italiani volontari dell'Operazione Colomba dell'Associazione
Comunita' Papa Giovanni XXIII.

Almeno venti i feriti a conclusione della manifestazione pacifica contro
gli attuali lavori di costruzione del Muro a Az-Zawya, paese palestinese dei

Territori Occupati. Il corteo degli abitanti del villaggio, con in testa il
Mufti di Gerusalemme (massima autorità religiosa musulmana in questa
regione), e' stato attaccato immediatamente dalla polizia di frontiera e
dall'esercito israeliano non appena uscito dalle prime case del villaggio.
Il tentativo pacifico e non violento di fermare i lavori e' stato cosi'
immediatamente e violentemente disperso dai militari armati posti a difesa
del cantiere di costruzione del Muro. Il ripetuto lancio di lacrimogeni CS
è continuato per ore seguito anche da spari di rubber bullets e sound
bombs. In nessun momento il corteo ha minacciato l'incolumità dei soldati.
Dopo circa 40 minuti di spari ininterrotti di gas lacrimogeno, bombe sonore
e rubber bullets, alcuni manifestanti hanno reagito con uno sporadico
lancio di sassi. Dopo due ore dall'inizio del corteo, al fine di disperdere
la popolazione che nonostante la situazione continuava a riorganizzare con
caparbia volonta' il corteo per procedere pacificamente verso il cantiere,
i militari israeliani sono entrati nel villaggio con le jeep blindate
lanciando lacrimogeni e sound bombs, disperdendo la gente. In questo
momento sono in stato di fermo presso la polizia di frontiera israeliana,
cinque internazionali e tre palestinesi raggiunti all'interno di una casa
privata in cui avevano cercato rifugio. I cinque internazionali ora
rischiano il quasi certo arresto e la seguente probabile espulsione da
Israele. In questi giorni si sta costruendo il Muro a ridosso del
villaggio, e l'ultimazione dei lavori porterà alla sopressione di molti
terreni coltivati e all'isolamento del villaggio dai centri abitati vicini.
Occorre ricordare che il Muro , definito di "annessione" dallo "Speciale
Rapporteur delle Nazioni Unite", entra a volte anche per Km all'interno
della Cisgiordania, aggravando con la soppressione di migliaia ettari di
coltivazioni e con la restrizione degli spostamenti, la già drammatica
situazione economica palestinese. Tutto questo avviene mentre si attende
che la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia esprima il suo parere
sulla legittimità della costruzione del Muro, come richiesto dalla
maggioranza dei Paesi componenti l'Assemblea delle Nazioni Unite. Alla
dimostrazione odierna erano presenti anche ebrei israeliani, attivisti
internazionali e alcuni italiani, volontari dell'Operazione  Colomba, il
Corpo Civile di Pace dell'Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, una presenza
di condivisione con la vita delle vittime della guerra, da entrambe le
parti in conflitto.

Per contattare i volontari : tel. 00972547382452
Operazione Colomba in Italia : tel. 0541751498
www.operazionecolomba.org
-- 
Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII _ Operazione Colomba- Nonviolent
Peace Corp







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