27/04 Firenze: "Nema Problema"



Salve, sono Giovanni Bogani e faccio il critico cinematografico.
Sto promuovendo la proiezione di un film che secondo me ha qualche motivo
per interessarvi.

Il film - che sarà presentato martedì 27 alle 21 al cinema Flora atelier -
si chiama "Nema Problema" ed è stato girato in Bosnia da un giornalista,
corrispondente di guerra per il "manifesto" e altre testate. Il film è una
fiction, ma radicata nella cronaca e nella storia recente.


Martedì 27 aprile
ore 21.00
 cinema Flora Atelier, piazza Dalmazia
 Anteprima del film
"Nema Problema"

Alla proiezione parteciperanno
don Alessandro Santoro
Enzo Brogi, sindaco di Cavriglia
Letizia Santoni, esponente di Emergency Firenze
Claudio Gherardini, giornalista e inviato
Zan Marolt, protagonista del film


Ecco qualche notizia sul film.

Nema Problema

Il regista. Giancarlo Bocchi è stato corrispondente di guerra in
Afghanistan, Kosovo, Irlanda, Palestina e praticamente in tutti i luoghi
"caldi" del mondo. Ha girato documentari su Massoud, il leader dei
mujaheddin dell'Afghanistan, sul comandante Marcos e sugli zapatisti. Ha
fatto un documentario sull'assassinio di un bimbo palestinese a Gaza.

Il film è girato in Bosnia, ma in realtà parla di tutte le guerre. Il
protagonista è un giornalista italiano (però c'è anche un attore italiano
giovane, che pare piaccia molto alle donne, nel ruolo del coprotagonista,
un giornalista italo-belga). I luoghi: terre desolate, posti di blocco. Nel
film si fondono lingue diverse: slavo, inglese, francese, italiano, a
costruire i capitoli d una specie di Odissea nella guerra.

Ettore Mo e Adriano Sofri hanno scritto due commenti al film, che hanno
visto in assoluta anteprima. I loro commenti sono nel libro che accompagna
l'uscita del film, pubblicato da Manni. "Nessuna parola è superflua; il
racconto, come il film, ti avvince e trascina",s crive Ettore Mo. "Nel
film, avvincente, svelto, essenziale, l'intrigo tramuta tutte le fazioni e
i personaggi in proprie patetiche marionette. Ciascun personaggio è
titolare della propria peculiare menzogna, millanteria, corruzione.
Ciascuno lo è con una sua autentica schiettezza - si può essere
schiettamente bugiardi, e truffatori, e persino sentimentalmente - ma
l'esito è una specie di provvidenza alla rovescia; tutto congiura alla
vittoria del male, e di un male senza grandezza e senza banalità, di un
male ordinario e contagioso", scrive Adriano Sofri.

Bernardo Valli - in un terzo intervento - parla del compito del giornalista
in una situazione grave. Ci sono tre tipi di giornalista: il cronista
onesto, che riempie il suo racconto di dettagli esatti ma insignificanti.
Chi stravolge i fatti senza talento: ed è un furfante. E chi infine sa
romanzare, con talento però. Diventando un testimone poco scrupoloso, ma
molto più efficace, e veritiero, sull'essenziale.

Il problema da dibattere diviene dunque quello della verità
dell'informazione. In particolare dell'informazione che tocca i conflitti,
le guerre, i morti. E' un problema che si pone anche e soprattutto in
questi giorni di mezze verità e bugie intere su quello che sta accadendo in
una guerra con molta informazione e poca verità.

Cordiali saluti

giovanni bogani
via Galeno 6 - firenze
335 56 28 221
g.bogani at tin.it