Come dare continuità alla manifestazione del 20 marzo?



Continuare la campagna per il ritiro delle truppe dall'Iraq
La guerra non è finita, non dobbiamo cessare di lottare contro di essa

Domenica 4 aprile, riunione nazionale a Firenze



Domenica 21 marzo, a Roma, si è tenuta la prevista assemblea nazionale a
seguito della grande manifestazione che in Italia e in tutto il mondo ha
portato in piazza milioni di persone contro la guerra e l'occupazione
dell'Iraq.

Nata dalla preoccupazione che il movimento contro la guerra, una volta
appagata la voglia di partecipazione e di denuncia espressa dalla
manifestazione del 20 marzo, si disarticoli nuovamente come avvenuto
nell'aprile dello scorso anno, l'assemblea ha posto con forza il problema
della continuità dell'iniziativa su tre questioni: il ritiro immediato
delle truppe italiane dall'Iraq, la riduzione delle spese militari, lo
smantellamento delle basi militari.

Il dibattito è stato ricco, concreto e articolato. Ci sono stati ventuno
interventi rappresentativi di realtà politiche organizzate (PdCI, Verdi,
esponenti di Progetto Comunista ed Ernesto del PRC, Sinistra DS, Rete dei
comunisti); di organizzazioni sindacali (CGIL;CUB), di realtà di movimento
(Redlink, Forum contro la guerra, Campagna contro il Muro dell'Apartheid,
Associazione Giuristi Democratici, Comitati contro la guerra di Milano,
Veneto, Pisa, Bologna, Barletta, Forum Vegetariano), esponenti palestinesi
(UDAP, Comunità palestinese di Roma).

L'assemblea ha deciso di convocare una riunione nazionale tra quindici
giorni (domenica 4 aprile a Firenze, presso il salone ARCI in Piazza dei
Ciompi 11) per discutere le seguenti proposte:

1)      costituzione del Comitato Nazionale per il ritiro delle truppe
italiane dall'Iraq. L'avvio di una petizione in tal senso da gestire in
temini di campagna di massa nei luoghi di lavoro, di studio e territoriali
come strumento di comunicazione sociale capillare che consenta di
evidenziare la contraddizione tra maggioranza reale del paese e maggioranza
parlamentare che si oppone al ritiro delle truppe. Questa campagna ha anche
lo scopo di rafforzare la possibilità di incalzare le responsabilità di un
governo che ha portato l'Italia in guerra esponendola alle sue conseguenze,
così come è stato dimostrato nel caso di Nassirya (dove il movimento per la
pace non ha dimostrato la capacità di rovesciare la situazione contro il
governo della guerra) e nel caso di Madrid (dove invece questa capacità c'è
stata). Infine, ma non per importanza, amplificare la denuncia sulla
strettissima connessione tra la presenza militare e gli investimenti
economici italiani in Iraq e in altre aree.

2)      Il rilancio della campagna contro la presenza e l'allargamento
delle basi militari in Italia.
Le vicende della Maddalena, di Taranto, di Camp Darby, di Malpensa, di
Aviano dimostrano la necessità che le realtà locali che si stanno battendo
contro le basi militari, trovino tutto il sostegno e il coordinamento
necessari a livello nazionale.

3)      L'avvio di una campagna contro l'aumento delle spese militari e il
taglio alle spese sociali che impegni non formalmente il movimento
sindacale e le realtà del movimento impegnate nella lotta per il reddito a
precari e disoccupati.

4)      E' stata accolta la sollecitazione a dare priorità nell'agenda
politica del movimento contro la guerra alla questione palestinese, sia sul
versante della lotta contro il Muro dell'apartheid, sia su quello della
sospensione del Trattato commerciale UE-Israele che verrà discusso il
prossimo 5 maggio a livello di ministri degli esteri europei a Dublino.



Alcuni interventi hanno sollecitato una discussione sulla questione
dell'autodeterminazione per il popolo iracheno e del suo diritto alla
resistenza, si tratta di un terreno di confronto non formale che potrà
svilupparsi parallelamente alle campagne condivise da tutti ma che
rappresentano al momento il terreno unitario sul quale potranno svilupparsi
le iniziative comuni.

Appuntamento domenica 4 aprile a Firenze, sala ARCi in piazza dei Ciompi
11, ore 9,30



p. Il comitato promotore
Sergio Cararo  (info: <mailto:cpiano at tiscali.it>cpiano at tiscali.it; tel,
06-4393512)


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