[aprile-news] Caro Fassino, se non vuoi il ritiro vota sì e non ac cusare di stalinismo chi dissente.



aprileperlasinistra.it
aprileperlasinistra.it
il sito web dell'associazione "Aprile. Per la Sinistra"



--------------------------------------------------------------------------------

      Editoriale del 27 febbraio 2004
      Caro Fassino, se non vuoi il ritiro vota sì e non accusare di
stalinismo chi dissente.

      Piero Fassino è tornato oggi ad accusare di stalinismo chiunque
contesti la linea politica sua, dei DS e della lista unitaria sulla
missione in Iraq. Ci sentiamo quindi tirati in ballo. Lo ha fatto in
un'intervista sulle pagine del Manifesto, colpito dalla stessa accusa. La
storia a volte è ironica: il segretario del partito nato dal PCI addita
come stalinisti coloro che furono espulsi da quel partito.

      Qualche particolare storico che forse ci può servire a capire la
situazione odierna.
      Primo: Stalin non era il direttore di un giornale a sinistra del
PCUS. Non era l'esponente di una minoranza radical-massimalista di quel
partito. Non era il presidente di una associazione o il leader di un
movimento. Non era neppure il segretario di una forza politica alleata. No,
Stalin era il PCUS. Lo stalinismo - con le sue campagne denigratorie e le
sue picconate - era un tutt'uno con la posizione di comando di Stalin. Non
è dato, nella storia, uno stalinismo di minoranza, uno stalinismo
contestatore, uno stalinismo dissenziente. Lo stalinismo è, per
definizione, maggioritario (o, per dirla alla russa, bolscevico).
      Secondo: Stalin non ha mai chiesto il ritiro delle forze sovietiche
da un teatro di guerra. Di solito Stalin e i suoi successori l'esercito
all'estero ce lo mandavano.
      Tanto basti per la storia. La più fredda cronaca, invece, conferma
purtroppo le nostre impressioni. E' singolare accusare qualcuno di condurre
campagne mistificatorie e poi, nella medesima intervista, confermare le
posizioni attaccate da tali presunte campagne.
      Dice Fassino che i DS si asterranno (meglio, non voteranno) perché il
decreto contiene anche diverse missioni su cui il partito è d'accordo.
Quindi la logica porterebbe a dire che in caso di "spacchettamento" i DS
voterebbero contro la missione in Iraq. E sempre la logica porterebbe a
concludere che i DS chiedono il ritiro delle truppe italiane (a meno di non
volerle lasciare lì senza stipendio e senza viveri, e allora saremmo noi a
chiedere l'invio di nuove truppe a sostegno di quelle lasciate al loro
destino!).
      Invece no. Fassino riesce a dire che il ritiro sarebbe "sbagliato e
insufficiente" e che le associazioni umanitarie, pur chiedendo di votare no
al rifinanziamento della missione, non sono per il ritiro della stessa. Al
che i maligni insinuerebbero che qualcuna di queste associazioni vorrebbe
speculare sulla fame dei nostri militari abbandonati senza cibo e vestiario
in zona di guerra.
      Ma, al di là delle battute, il fatto è serio. Fassino conferma quel
che dicono gli "stalinisti" che lo criticano, e cioè che i DS non vogliono
ritirare le truppe italiane dall'Iraq, cosa che, oltre ogni buona
intenzione, significa appoggiare l'occupazione militare anglo-americana. E'
questo il punto.
      E a poco vale, ci sia consentito, tirare in ballo Fischer per
dimostrare le proprie tesi. Perché il ministro degli esteri tedesco dice
una cosa giusta e banale (bisogna costruire la pace) ma aggiunge l'esatto
contrario di quel che dice Fassino: e cioè che gli americani e gli inglesi
non devono contare sull'appoggio neppure indiretto di truppe tedesche in
Iraq perché la Germania non manderà neppure un uomo finché il paese sarà
occupato.
      Del resto Fassino riesce a dimostrarsi più moderato del leader
socialista spagnolo Zapatero che in campagna elettorale promette il ritiro
dei soldati spagnoli entro il 30 giugno. Per Fassino, invece, "quel che
possiamo (quindi: non dobbiamo, ndr) chiedere al governo è di riconsiderare
(quindi: non ritirare, ndr) la presenza italiana". Come dire: ci penseremo,
eventualmente, il 29 giugno. Adesso abbiamo cose più urgenti per la testa.
      Allora, caro segretario, forse il Riformista ha ragione: votate per
il rinnovo della missione. Votate a favore, perché o si è per il ritiro o
si è per la permanenza. O forse ha torto: perché, pare, che la maggioranza
dei deputati DS sia per votare no, differentemente dal segretario e dal
presidente del partito. Noi speriamo che queste compagne e compagni, questa
maggioranza dissenziente, dimostri il proprio dissenso e si comporti di
conseguenza. Così, una volta per tutte, ogni residuo di stalinismo sarà
espulso dalla sinistra. Dasvidania.



--------------------------------------------------------------------------


      Newsletter di Aprileperlasinistra.it. Per cancellarsi:
info at aprileperlasinistra.it?subject=UNSUBSCRIBE