GENOVA - iniziative e appello x 28-29 febbraio e 2 marzo



COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
COMITATO PIAZZA CARLO GIULIANI

PROGRAMMA DI MASSIMA


Sabato 28 febbraio - ore 11
Sala Rossa di Palazzo Tursi, via Garibaldi

Seminario: "MAI PIU' COME AL G8"


Rilancio, in vista degli ultimi mesi di raccolta firme (la conclusione è
prevista per luglio 2004, in coincidenza col terzo anniversario dei fatti
di Genova), della petizione "Mai più come al G8", promossa da Comitato
Verità e Giustizia per Genova e Comitato Piazza Carlo Giuliani.
La petizione si rivolge ai presidenti di Camera e Senato per chiedere una
rapida discussione di alcuni progetti di legge già presenti in parlamento,
tutti legati ai fatti del luglio 2001.
I progetti chiedono: * introduzione del reato di tortura; * targhette di
riconoscimento su caschi e divise degli agenti in servizio d'ordine
pubblico; *formazione a tecniche e principi della nonviolenta per gli
appartenenti alle forze dell'ordine; *messa al bando dei gas nocivi (CS)
usati contro i manifestanti; * commissione parlamentare d'inchiesta sui
fatti di Napoli e Genova.


Intervengono: parlamentari, esponenti delle associazioni e dei sindacati
che sostengono la petizione.


A seguire: presentazione dei libri di Marco Poggi, già infermiere nella
caserma di Bolzaneto ("Io l'infame di Bolzaneto"), e di Enrica Bartesaghi
("Genova, il posto sbagliato"), presidente del Comitato Verità e Giustizia
per Genova



Sabato pomeriggio - ore 16 Piazza De Ferrari
AZIONE DI INFORMAZIONE E DENUNCIA PER STRADA

Alcuni dei partecipanti indosseranno dei cartelli con la descrizione delle
violenze subite (uno per uno) dai 93 della Diaz, dalle decine di persone
passate per Bolzaneto, dai tanti aggrediti durante i cortei e per strada.

A seguire (luogo da definire): monologo teatrale di Riccardo Lestini "Con
il tuo sasso"



Domenica 29 febbraio - ore 11
Sala Cambiaso, salita S. Francesco 4

"PENA MINIMA OTTO ANNI". Convegno giuridico sul reato di devastazione e
saccheggio.


Introdotto prima della guerra, è stato raramente applicato. Infligge pene
pesantissime: da 8 a 15 anni. Fu utilizzato negli anni Quaranta contro
alcuni sciacalli in azione durante il bombardamento alleato di Roma, in
tempi più recenti contro gruppi di ultrà.





Martedì 2 marzo
Tutto il giorno: Informagiovani di Palazzo Ducale

Testimonianze e video non stop


CAROVANA DI PACE (proposta al comitato organizzatore)

Orario da definire

Percorso: caserma di Bolzaneto - via Battisti (scuola Diaz) - piazza
Alimonda - piazza De Ferrari (conclusione), da fare in parte in auto e
camper in parte anche a piedi. Ad ogni tappa piccola manifestazione con
testimonianze e altro.




AGGIORNAMENTI NEI PROSSIMI GIORNI SU

www.piazzacarlogiuliani.org  www.veritagiustizia.it









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APPELLO



Ai 300.000 di Genova,

ai portavoce del Genoa Social Forum,

a tutti i democratici



Il 2 marzo comincia il primo processo per i fatti del G8. Gli imputati sono
26 manifestanti e rischiano pene altissime. Siamo preoccupati.

Dai giorni di Genova sono passati due anni e mezzo ma non abbiamo
dimenticato nulla. Nemmeno i dettagli. Non abbiamo dimenticato l'odore dei
lacrimogeni, il frastuono degli elicotteri, il terrore di fronte a quegli
agenti che inseguivano le persone e le arrestavano senza motivo. Non
abbiamo dimenticato l'orrore della scuola Diaz, le manganellate, i calci,
il sangue, le decine di barelle che uscivano dalla scuola, sfilando davanti
ai dirigenti della polizia di Stato. Non abbiamo dimenticato le torture di
Bolzaneto e neanche quelle del Forte San Giuliano. E non potremo mai
accettare l'insensata uccisione di Carlo.

Sono passati due anni e mezzo e continuiamo a chiedere giustizia. La
cercheremo nei tribunali, ma la vogliamo anche nella società, e non importa
se lo Stato ha già archiviato l'uccisione di Carlo, perché non c'è niente
di archiviabile. La ricerca della verità non si ferma nelle aule dei
palazzi di giustizia, perciò non ci stancheremo di mostrare e dimostrare
come fu davvero ucciso Carlo. Abbiamo il dovere di farlo.

Giorno dopo giorno, da quel luglio 2001, abbiamo sentito crescere in noi
l'indignazione: migliaia di persone erano venute a Genova con gioia, spinte
dalla voglia di fare qualcosa per un mondo più giusto; sono tornate a casa
terrorizzate, ferite, umiliate. L'indignazione è cresciuta perché il
terrore organizzato di quei giorni è ancora senza colpevoli e senza perché.
Ci sono due inchieste della magistratura, e qualcuno forse dovrà rispondere
per quanto accaduto alla Diaz e Bolzaneto, ma intanto alcuni degli indagati
di grado più alto sono stati promossi. Non sappiamo ancora nulla delle
responsabilità politiche e c'è chi vorrebbe riscrivere la storia di quei
giorni. Quante volte abbiamo dovuto sentire dai politici, dai media, dalle
troppe persone che ancora non conoscono i fatti, che Genova è stata
devastata da migliaia di violenti? Quante volte ci hanno detto che le forze
dell'ordine hanno solo risposto a un'aggressione? Lo hanno ripetuto fino
allo sfinimento, tanto che molti hanno finito per crederci.

Ci rivolgiamo ai trecentomila di Genova, ai portavoce del Genoa social
forum che organizzò le manifestazioni, a tutti i democratici, perché ci
aiutino a respingere queste menzogne. A Genova, nel luglio 2001, sono state
commesse ingiustizie di ogni tipo. Tutto è documentato: ci sono libri,
filmati, fotografie, decine e decine di testimonianze. Abbiamo girato
l'Italia, in questi due anni e mezzo, per raccontare che cosa è stata
Genova. Ma ancora non basta.

Il 2 marzo comincia il processo contro 26 manifestanti. Sono accusati per
episodi diversi ma a tutti viene contestato un reato gravissimo che si
chiama "devastazione e saccheggio". Comporta una pena minima di otto anni.
Otto anni. Più di quanti se ne infliggano normalmente a uno stupratore. Non
crediamo che sia compito nostro giudicare le singole azioni degli uni e
degli altri. Ma è compito nostro impedire che si arrivi a una sentenza
esemplare, con pene altissime, sproporzionate rispetto agli stessi episodi
che il dibattimento dovrà dimostrare, e un gruppo di persone sbattute in
galera per coprire le responsabilità politiche e operative di chi gestì
l'ordine pubblico nei giorni del G8.

Per queste ragioni vi chiediamo di venire a Genova il 28 e 29 febbraio e il
2 marzo, per le iniziative organizzate dai nostri comitati. E' qualcosa che
vi riguarda. Vi chiediamo di portare a Genova la memoria di quei giorni, il
racconto di ciò che avete fatto, visto, subìto, delle scelte che avete
compiuto; vi chiediamo di portare a Genova la vostra indignazione per le
ingiustizie compiute in quei giorni e la vostra voglia di battervi affinché
la verità sia rispettata nei tribunali e nella società.

Nel fine settimana porteremo in piazza tutta la storia del G8: la Diaz,
Bolzaneto, Forte San Giuliano, piazza Alimonda, l'assalto al corteo in via
Tolemaide, le aggressioni a piazza Manin e in corso Italia. Parleremo dei
diritti civili, di una petizione per migliorare le leggi dello Stato. Il 2
marzo ci piacerebbe attraversare Genova con la 'carovana di pace' che il 20
marzo raggiungerà Roma. Ci piacerebbe che la carovana, prima di arrivare a
piazza De Ferrari, passasse dalla caserma di Bolzaneto, davanti alla scuola
Diaz, in piazza Alimonda. Sono alcuni dei luoghi del G8: vi sono accadute
cose che hanno indignato il mondo e che non devono accadere in un mondo di
pace e di giustizia.

Vorremmo vivere queste tre giornate con la forza delle nostre ragioni,
senza esporci alla minima provocazione, senza rischiare contatti con chi
probabilmente farà in modo di blindare la città. Non ci interessano, perché
non ci convincono: abbiamo il vantaggio di non avere nulla da nascondere e
molto, moltissimo da dire.

Vi aspettiamo.



Haidi Giuliani, Comitato Piazza Carlo Giuliani

Lorenzo Guadagnucci, Comitato Verità e Giustizia per Genova