Articolo tratto dal quotidiano "l'Unità" del 07.12.2003



>         Articolo tratto dal quotidiano "l'Unità" del 07.12.2003
>       «Danni collaterali»: per colpire un talebano, aerei Usa uccidono
nove
> bambini
>       di red.
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>       «Danni collaterali» li chiamano. Ma per i nove bambini afgani uccisi
> dal fuoco di un aereo statunitense la definizione della loro morte non ha
> molta importanza. Assieme a loro sarebbe morto anche l'obiettivo dei jet
> americani: un talebano che avrebbe assassinato poco prima due operai.
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>       La storia è tragica ed incredibile allo stesso tempo. Verso le 10,30
> del mattino cacciabombardieri della coalizione a guida statunitense che
sta
> combattendo in Afghanistan hanno preso di mira un edificio nei pressi
della
> città di Ghazni, nel sud del Paese. All'interno, secondo quanto hanno
> riferito i comandi statunitensi, si sarebbe rifugiato un uomo che poche
ore
> prima si sarebbe reso responsabile dell'omicidio di due operai che
> lavoravano su di una strada non lontano dall'obiettivo bombardato.
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>       Le forze della coalizione che sono arrivate sul posto dopo l'attacco
> aereo hanno trovato il corpo di un adulto, probabilmente il sospetto
> terrorista, e quelli di nove bambini, maciullati dai colpi di cannone
> automatico sparati contro l'edificio.
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>       «Dopo l'attacco, le truppe di terra della coalizione si sono recate
> nella zona ed hanno trovato il corpo dell'obiettivo preso di mira ma anche
> quello di nove bambini», si afferma in un comunicato emesso dalla base
aerea
> di Bagram, a nord di Kabul. «Le forze della coalizione hanno agito sulla
> base di informazioni ricevute e lungo un arco di tempo calcolato per far
sì
> che il terrorista si trovasse in un luogo isolato», prosegue il comunicato
> ripreso dall'agenzia Afp.
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>       Al di là delle giustificazione e delle scuse dei comandi (che, hanno
> assicurato, apriranno un'inchiesta) resta l'incredibile sproporzione tra i
> mezzi usati, un attacco aereo, e l'obiettivo, un attacco aereo. L'
> equivalente dell'usare un cannone per uccidere una mosca. Un'assimetria
che
> è la ragione stessa del cosiddetto errore. È impossibile, nonostante le
> cosiddette armi intelligenti, evitare vittime innocenti in queste
> condizioni.
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>       Ma la sproporzione tra mezzi e obiettivi è quasi una costante, non
> solo in Afghanistan. Tanto che i «danni collaterali» di questa guerra
> invisibile si moltiplicano. Lo scorso novembre, sei civili afghani erano
> rimasti uccisi in un bombardamento aereo da parte delle forze alleate
nella
> provincia orientale di Paktika mentre era in corso un'operazione contro
> militanti islamici. Tre settimane più tardi otto persone, tutte della
stessa
> famiglia, erano rimaste uccise in un bombardamento aereo nella provincia
> nord-orientale del Nuristan. Lo scorso settembre, otto nomadi erano stati
> uccisi nella provincia di Zabul, nel sud-est. Anche in questo caso gli
> americani stavano dando la caccia a due Taleban in fuga.
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