Com. stampa del Mfe sull'Europa



IL PRIMO MINISTRO BELGA HA RAGIONE:
LA FEDERAZIONE EUROPEA CON CHI CI STA

I governi dell'Unione stanno facendo il possibile per convincere i 
cittadini europei che l'Europa intergovernativa non ha alcun futuro. I 
Ministri delle Finanze hanno esonerato Francia e Germania dal rispetto 
dei vincoli del Patto di Stabilità, aprendo così la via anche ad altri 
governi per una politica inflazionistica che potrebbe mettere a rischio 
l'Unione monetaria. I Ministri degli Esteri, che si riuniscono a Napoli 
per discutere della Costituzione europea, avanzano pretese che, di 
fatto, equivalgono allo smembramento del progetto approvato dalla 
Convenzione. La Gran Bretagna si rifiuta d'intaccare il principio 
dell'unanimità; la Spagna e la Polonia vogliono mantenere in vita un 
sistema di voto che dà, a loro, il doppio di poteri della Germania, che 
ha più abitanti di Spagna e Polonia insieme; il Ministro Tremonti 
vorrebbe rinazionalizzare la politica fiscale europea; infine, la 
Presidenza italiana ha presentato una bozza di compromesso che ostacola 
la formazione di una difesa europea da parte di un gruppo d'avanguardia.

Contro questo squallido panorama intergovernativo, si è levata forte e 
chiara la voce del Primo Ministro Belga Guy Verhofstadt che 
all'Università Humboldt ha dichiarato: "La direzione indicata dalla 
storia è chiara. Il futuro dell'Europa sta nella costruzione di 
un'Europa federale... Dobbiamo far fronte ad una sfida storica. Quindici 
anni dopo la caduta del Muro di Berlino, l'Unione europea crescerà dai 
suoi originari sei stati a venticinque. Quasi cinquant'anni dopo il 
Trattato di Roma... abbiamo la straordinaria opportunità di avere una 
genuina Costituzione europea e un'Unione politica europea".

Guy Verhofstadt non teme il fallimento della Conferenza 
intergovernativa, perché conosce l'alternativa. "Sono convinto 
- sostiene - che il fallimento della Conferenza intergovernativa 
segnerà l'avvio d'ogni sorta di cooperazione avanzata. Si vedrà 
inevitabilmente emergere un'Europa a due velocità, un nucleo europeo, 
una Federazione europea dentro l'Unione europea".

L'ora della verità è vicina. A metà dicembre il Consiglio europeo di 
Bruxelles dovrà decidere se approvare il progetto di Costituzione 
proposto dalla Convenzione. E' ormai evidente che si andrà verso il 
fallimento o perché non vi sarà alcun accordo tra i 25 capi di stato e 
di governo o perché, pur di trovare un accordo, si getterà alle ortiche 
il progetto di Costituzione.

Guy Verhofstadt ha ragione. I governi che intendono fare, e non 
disfare, l'Europa approvino il progetto di Costituzione così com'è. I 
paesi che vogliono andare avanti verso la Federazione europea lo 
possono fare. Comincino a proporre ai loro parlamenti e ai loro 
cittadini di ratificare il progetto di Costituzione. I governi 
reticenti decideranno in seguito se partecipare o meno alla costruzione 
della Federazione europea. Nessuno li vuole escludere.

L'Europa intergovernativa è ormai agonizzante. Il pericolo è che la 
fine della Vecchia Europa apra una falla irrimediabile nella 
costruzione comunitaria, metta in pericolo la democrazia in Europa e la 
pace nel mondo. Occorre dunque seppellire subito l'Europa 
intergovernativa senza rimpianti. L'alternativa è l'Europa democratica, 
federale e dei cittadini. Il tempo delle mezze misure e delle mezze 
verità è scaduto.

Movimento Federalista Europeo
Milano, 28 novembre 2003

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Il comunicato stampa in formato .rtf è disponibile al seguente indirizzo:
www.mfe.it/doc/2003/mfe_com_stampa_11_2003.rtf

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