L'Fbi scheda i pacifisti americani come «terroristi». Protesta per i diritti civili in Usa




> 23.11.2003
> di Roberto Rezzo
> http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=30761
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>  L'Fbi ha ammesso di schedare chi partecipa alle manifestazioni contro la
> guerra. Informazioni dettagliate vengono raccolte sugli organizzatori in
> collaborazione con le forze di polizia locali, nel tentativo di
identificare
> e isolare «pericolosi estremisti».
> Il New York Times è entrato in possesso di un memorandum riservato che l'
> agenzia investigativa federale ha fatto pervenire alle autorità di
> Washington e San Francisco in occasione delle proteste svoltesi il 25
> ottobre scorso, quando decine di migliaia di persone hanno sfilato per
> chiedere l'immediato ritiro delle truppe Usa dall'Iraq. Nel documento
> vengono analizzate le modalità con cui si organizzano le manifestazioni, e
i
> canali di comunicazione Internet normalmente usati dal movimento per la
> pace. L'Fbi cita «campi di esercitazione» dove verrebbero svolte le «prove
> generali» delle manifestazioni, utilizzando un linguaggio che fa pensare
più
> a una guerriglia clandestina che alle manifestazioni di piazza viste in
> tutto il Paese, cui hanno preso parte famiglie con bambini, pluridecorati
> veterani di guerra, organizzazioni sindacali, gruppi religiosi e stelle
del
> cinema.
> «Siamo interessati a individui, gruppi e organizzazioni terroristiche che
> potrebbero commettere direttamente o appoggiare in qualche modo atti di
> violenza - ha dichiarato ieri Bill Carter, un portavoce dell'Fbi -
Cerchiamo
> di raccogliere informazioni su attività criminali, e questo non ha alcun
> effetto sul diritto di protesta che la Costituzione riconosce a ogni
> cittadino americano». Rassicurazioni poco convincenti, perché il
memorandum
> dell'agenzia accomuna attività criminose, come l'utilizzo di documenti
> falsi, ad altre perfettamente legittime, come cercare di far partecipare
il
> maggior numero possibile di persone a una manifestazione. I siti online
> delle organizzazioni pacifiste finiscono insieme a quelli dove vengono
> vendute maschere anti-gas per proteggersi dai lacrimogeni della polizia.
> Eppure nessuna delle sigle che hanno organizzato la protesta risulta sotto
> accusa per commercio di articoli paramilitari.
> L'American Civil Liberties Union, insieme ad altre organizzazioni per la
> difesa dei diritti umani, denunciano che è in atto un grave attacco alle
> libertà costituzionali. «Il comportamento dell'Fbi dimostra che la linea
di
> confine fra terrorismo e disobbedienza civile è stata cancellata». Herman
> Schwartz, illustre docente di diritto costituzionale all'American
> University, ha avanzato profonde riserve circa la legittimità di queste
> indagini: «Servono a scoraggiare la partecipazione della gente alle
> manifestazioni. Sono un atto intimidatorio. L'Fbi sa bene che nessuno ha
> voglia di finire schedato con nome cognome e tanto di fotografia nei suoi
> archivi».
> L'opposizione accusa l'amministrazione di Bush di spingere il Paese agli
> anni '60, quando l'Fbi, allora diretta da Edgar Hoover, infiltrava il
> movimento per i diritti civili di Martin Luther King e manovrava per
> screditare gli avversari politici del governo. Gli abusi di quegli anni,
> noti sotto il nome del famigerato programma Cointelpro, spinsero il
> Congresso a imporre restrizioni sulle indagini dell'Fbi tra le forze
> politiche. Restrizioni che lo scorso anno il segretario alla Giustizia
John
> Ashcroft ha di fatto cancellato con il suo Patriotic Act, il corpo di
leggi
> d'emergenza varato dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre.
> Intanto la polizia di Miami finisce sotto accusa per la repressione della
> protesta contro il vertice sul libero commercio di giovedì scorso.
> «Ingiustificato uso di violenza», denunciano i manifestanti. Le autorità
si
> difendono: «Volevamo evitare che si ripetessero i disordini di Seattle».
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