apporto IHD



Nonostante le continue riforme, i diritti umani non sono all'atto pratico
rispettati
Rapporto dell'Associazione per i Diritti Umani IHD sulle violazioni dei
diritti umani negli ultimi sei mesi in Turchia
Quattro pacchetti di emendamenti legislative finalizzati all'armonizzazione
sono stati emanati nell'ambito del processo di armonizzazione tra UE e
Turchia dall'inizio del 2003. Una  valutazione globale elaborata
dall'Associazione per i Diritti Umani può leggersi nel documento che segue. 
È possibile dire che i nuovi emendamenti alla legislazione sono positivi in
linea generale, nonostante il fatto che presentano errori metodologici ed
escludono la società civile dal processo in corso. In particolare gli
emendamenti che non permettono la commutazione delle sentenze di
carcerazione in pene pecuniarie e il procrastinamento dell'esecuzione delle
sentenze; gli emendamenti al Codice Penale Turco che stabiliscono che i
casi di tortura non saranno soggetti a condizioni limitative, quelli che
facilitano l'acquisizione di proprietà da parte di fondazioni della
Comunità; l'abolizione dell'articolo 8 della Legge Anti-Terrorismo, gli
emendamenti relativi al Consiglio per la Sicurezza Nazionale, per
ricondurne la posizione a un livello consultivo, l'emendamento
dell'articolo 169 del Codice Penale Turco; gli emendamenti alla legge sulle
associazioni; il miglioramento per i canali televisivi privati che
diffondono trasmissioni in lingue diverse dal turco; il miglioramento
dell'insegnamento di lingue regionali/locali diverse dal turco;
eliminazione di differenti pratiche giudiziali da parte dei tribunali per
la Sicurezza dello Stato, consentendo l'utilizzo di disposizioni imposte
dalle leggi sulla procedura penale, sono sviluppi significativi e positivi. 
Come è ben noto, tuttavia, apportare emendamenti alla legislazione non è
sufficiente per risolvere I problemi relativi ai diritti umani in Turchia e
a far avanzare gli standard democratici. L'attuazione di quegli emendamenti
è altrettanto importante. Per quanto riguarda l'attuazione di quegli
emendamenti apportati a partire dall'inizio del 2003, si è osservato che
gli emendamenti legislative non avuto avuto attuazione pratica. La
situazione in alcune aree ha comportato, al contrario, dei regressi.
Invece di registrare miglioramenti nel campo dei diritti umani, si è
stabilito che durante il periodo gennaio-giugno 2003 le violazioni dei
diritti umani sono aumentate. Per esempio:
In riferimento al diritto alla vita:
In totale 30 persone hanno perso la vita a causa di esecuzioni
extragiudiziali, avvisi di fermarsi, spari arbitrari e violazioni delle
disposizioni sull'utilizzo di armi da fuoco da parte di forze di sicurezza
e guardie di villaggio, nonché durante fermi di polizia e nelle carceri.
Questa cifra ammontava a 25 nei primi sei mesi del 2002. Il numero di
uccisioni da parte di assalitori non identificati ha raggiunto la cifra di
40 nei primi sei mesi di quest'anno, mentre era di 51 nello stesso periodo
del 2002. Il numero di scontri tra forze di sicurezza e organizzazioni
illegali è cresciuto quest'anno e mentre il numero dei morti era di 7 nei
primi sei mesi del 2002, ha raggiunto  i 41 nel corrispondente periodo del
2003.
Riguardo alla tortura e ai casi d'impunità:
Il settimo pacchetto legislativo, approvato dal presidente il 6 agosto, ha
segnato un progresso legislativo molto importante, dal momento che
riconosce ufficialmente la priorità a indagini e procedure giudiziarie in
casi di tortura e maltrattamento, il cui trattamento non può essere
procrastinato per più di 30 giorni e sarà effettuato anche nel periodo di
ferie giudiziali. Ciò corrisponde all'impegno del governo per la
"tolleranza zero" riguardo alla tortura. D'altronde l'attuazione della
legislazione sulla tortura non è stata finora molto significativa. Come
attesta il recente rapporto sui diritti umani "il numero di persone
assoggettate a torture, maltrattamenti e comportamenti degradanti era di
413 nel primo semestre del 2002 mentre è aumentato a 715 nel primo semestre
del 2003. il numero di persone che hanno subito assalti violenti da parte
di forze di sicurezza durante marce o manifestazioni è cresciuto, dalle 44
del primo semestre 2002 alle 241 dei primi sei mesi del 2003". Nei primi
sei mesi del 2003 12 nuovi procedimenti giudiziari sono stati avviati nei
confronti di 52 agenti di polizia, di 6 gendarmi, di 32 guardie di
villaggio e di 2 medici in riferimento alle torture subite da 23 persone e
agli stupri di altre 3 persone. Il quadro generale dei casi d'impunità
pendenti fino al 2003 e dei casi conclusi durante i primi sei mesi del 2003
è lontano dal costituire un deterrente nei confronti di coloro che
infliggono torture. Riguardo ai casi conclusi nella prima metà del 2003, di
63 agenti di polizia processati in 11 differenti procedimenti con l'accusa
di aver inflitto torture a 42 persone, 29 non ricevettero alcuna sanzione
punitiva a causa di prescrizioni, 13 furono assolti e l'esecuzione di
sentenze a carico di 8 di loro fu posposta. Ai restanti 13 agenti sono
stati inflitti complessivi 65 anni e 6 mesi di carcerazione. Queste
sentenze emanate sono state ridotte in base alla Legge sull'Esecuzione
delle Sentenze. Ne risulta che l'80% di questi casi di tortura si sono
conclusi per prescrizione o procrastinazione dell'esecuzione o assoluzioni,
vale a dire con l'impunità. L'indagine aperta a carico di due agenti della
sicurezza, in relazione ad accuse di tortura, si concluse con la non
perseguibilità e la decisione che non vi era necessità di un'inchiesta
disciplinare. Dei casi di morte durante la detenzione uno si concluse per
prescrizione e perciò decadde (caso Faruk Tuna), per il caso di Süleyman
Yeter, che morì mentre era detenuto, un agente fu condannato a 4 anni e 2
mesi di carcere e sospeso dal servizio per tre anni; un altro poliziotto fu
assolto nel corso del medesimo processo. Nel caso riguardante Salih
Karaaslan, ognuno dei 3 soldati fu condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere.
Vi sono 4 casi pendenti riguardanti episodi di decessi durante la
detenzione, uno dei quali (il caso riguardante Birtan Altunba) rischia di
cadere in prescrizione.
Riguardo alla libertà d'espressione
L'Associazione per i Diritti Umani riferisce che nei primi sei mesi del
2002 2260 persone furono processate, per un totale di 5400 anni di prigione
sentenziati e di richieste di pene pecuniarie per un ammontare pari a 1
miliardo di lire turche. Ne risultò che 112 persone furono condannate a 165
anni e 9 mesi di prigione complessivi nonché a 58 miliardi di lire turche
di ammenda. Nei primi sei mesi del 2003 i casi giudiziari proseguono
riguardo a 1321 persone e durante tale periodo sono stati avviati 92 nuovi
casi, per un totale di 904 persone accusate. Nei casi giunti a conclusione
229 persone sono state assolte e 270 persone hanno subito condanne, per un
ammontare di 22 anni e 15 giorni di carcere e un valore totale delle pene
pecuniarie di 153 miliardi di lire turche. 
Riguardo alle carceri
Le condizioni di vita e il trattamento di detenuti e prigionieri continuano
a essere motivi di preoccupazione nel campo dei diritti umani. È stato
osservato che non solo nelle prigioni che ospitano prigionieri politici, ma
anche in altre le condizioni di vita stanno peggiorando. Un recente esempio
è dato da accuse di torture provenienti da minorenni alloggiati nella
prigione di tipo E di Aydin. Alcuni di questi minori di 18 anni si sono
rivolti all'ufficio del procuratore e alcuni di loro presentavano rapporti
medici a sostegno delle accuse formulate. Un altro importante problema in
questo periodo è una circolare emanata dal Ministero della Giustizia
concernente l'incontro tra avvocati difensori e clienti nelle carceri.
Secondo tale circolare i legali devono documentare la questione che stanno
per discutere con i loro clienti. Questa è una clausola restrittiva del
diritto alla difesa. L'IHD ha intrapreso i tentativi necessari per ottenere
la rimozione di tale circolare. 
Pressioni su istituzioni e individui che difendono i diritti umani
È stato osservato che le pressioni sulle istituzioni e gli individui dediti
alla difesa dei diritti umani sono state crescenti e delle attività in tale
ambito sono state impedite. In tale contesto, l'irruzione nel quartier
ghenerale dell'IHD e nel suo ufficio di Ankara da parte della polizia con
la supervisione del pubblico ministero e il sequestro dei loro documenti e
computer, la minaccia al presidente della sezione IHD di Bingöl, l'arresto
della presidentessa della sezione di Mu_ poiché si era recata al funerale
di un detenuto deceduto in carcere quale osservatrice e i processi e le
procedure giudiziali contro quasi tutte le sezioni dell'IHD a causa dei
loro comunicati stampa e delle attività svolte sono segnali importanti di
tale pressione. In aggiunta le pressioni su TAYAD, l'indizione di un
processo contro Sezgin Tanrikulu, presidente dell'Associazione degli
Avvocati di Diyarbakir ed il rappresentante della sezione TIHV (Fondazione
Turca per i Diritti Umani) di Diyarbakir, e i loro colleghi avvocati a
causa delle loro richieste concernenti violazioni dei diritti umani sono
segnali importanti di pratiche oppressive. 
È anche importante il fatto che non vi è stato alcuno sforzo fatto per
costruire la pace sociale. Al contrario, vi sono pratiche e tentativi che
potrebbero danneggiare la pace sociale. Come può vedersi dalle cifre
menzionate di sopra riguardo al "diritto alla vita", il numero di persone
morte a causa di scontri armati fu di 7 nel 2002 ed è aumentato fino a 41
nei primi sei mesi di quest'anno. Quest'incremento tendenziale è questione
che ci preoccupa. Noi, in quanto associazione per i diritti umani, crediamo
che la violenza non è una soluzione e che i problemi sociali vadano risolti
attraverso la discussione e il dialogo. Ognuno dovrebbe evitare
atteggiamenti, tentativi e dichiarazioni che potrebbero danneggiare la pace
sociale. Riteniamo inoltre che tentativi radicali devono essere intrapresi
per rimediare alle distruzioni frutto di violenze di lunga durata. Per
esempio dovrebbero essere assicurate condizioni obiettive che consentano il
ritorno degli sfollati ai loro villaggi e agli sfollati stessi dovrebbe
essere fornito urgentemente l'appoggio necessario. Troviamo che
l'istituzionalizzazione del sistema delle guardie di villaggio e il far sì
che esse tengano permanentemente le loro armi sia molto pericoloso.
Dovrebbe esservi un programma completo, pianificato e attuato, per
ristrutturare e migliorare gli insediamenti, le infrastrutture e l'ambiente
nelle regioni che furono distrutte durante il conflitto armato. Ad
amministrazioni locali e ONG dev'esser permesso di partecipare
efficacemente a tali sforzi. Gradiremmo esporre le nostre opinioni riguardo
alla nuova Legge sulla Reintegrazione nella Società. Abbiamo difeso
un'amnistia politica generale quale passo importante per produrre la pace
sociale. Invece, però, di un'amnistia generale incondizionata il governo ha
prodotto una nuova Legge sul Pentimento, già attuata con esito fallimentare
in passato. L'IHD crede che questa legge non possa portare alla pace
sociale e nno possa rimediare alle offese del passato. Sia il governo che
l'UE dichiarano che il prossimo dovrà essere  l'anno dell'attuazione. L'IHD
chiede anche che questi emendamenti legislativi siano attuati in pratica e
l'esercizio di diritti e libertà democratiche sia facilitato. Perciò l'IHD
seguirà gli emendamenti alle norme legali vigenti e la loro applicazione e
condividerà i risultati della sua attività con l'opinione pubblica, come
già è avvenuto in passato. (IHD - 6 agosto 2003)
Tabella riassuntiva delle violazioni dei diritti umani in Turchia nel
periodo gennaio-luglio 2003
I. Diritto alla vita

I.1. Esecuzioni extragiudiziali 
Esecuzioni sommarie: 3 morti 
Avviso di fermarsi e violazione delle disposizioni sull'uso di armi da
parte di funzionari, spari arbitrari: 9 morti, 11 feriti
Persone uccise / ferite da guardie di villaggio : 2 morti e 7 feriti
Totale: 14 morti, 18 feriti
I.2. morti durante la detenzione: 1
I.3. Morti nelle carceri 
Persone che si sono date fuoco 2 - Morti dovute a suicidio 8 - Persone
uccise o ferite da altri carcerati: 3 morti, 11 feriti - Decessi dovuti a
malattie: 2 - Decessi dovuti a sciopero della fame: 2
Totale: 17 morti, 11 feriti
I.4. Sparizioni forzate
Persone che potrebbero essere scomparse : 4
Persone i cui cadaveri sono stati recuperati: 1 
I.5. Aggressioni da parte di assalitori non identificati : 33 morti, 2 feriti
I.6. Casi di morte che presentano dubbi 7
I.7. Morti e feriti nel corso di conflitti armati : 41 morti, 27 feriti
I.8. Persone uccise e ferrite da organizzazioni fuorilegge: 1 morto, 11 feriti 
I.9. Negligenza ed errori durante le attività ufficiali 
Suicidi di poliziotti e gendarmi: 9 morti, 2 feriti
I.10. Persone assalite
Studenti universitari 69 - Giornalisti 13 - Insegnanti 5 - Membri di
partiti politici 7 (5 membri di DEHAP, 1 membro del CHP e 1 membro di
un'assemblea municipale) - Altri casi 3
Totale: 97 individui
I.11. Esplosione di mine e ordigni non identificati : 6 casi di morte e 15
ferimenti
I.12. Violenza e aggressioni sessuali contro donne e bambini
Violenza contro le donne: 21 casi di morte e 11 ferimenti - Delitti
d'onore: 26 morti e 3 feriti
I.12.4 Violenza e attacchi nei confronti di bambini
Aggressioni a scopo sessuale 13 - Ferimenti 4
Totale: 17
I.12.5. Casi dubbi di donne suicide 25
Donne che hanno tentato il suicidio 12 
I.13. Tortura e maltrattamenti 
Persone assoggettate a tortura o a trattamenti inumani e degradanti durante
la detenzione: 451 individui - Maltrattamenti al di fuori delle strutture
detentive: 111 individui - Tortura e maltrattamenti da parte di guardie di
villaggio: 11 individui - Tortura durante la prigionia:  33 individui -
Violenza nelle scuole: 26 individui - ferimenti durante manifestazioni
sociali: 241 individui - Persone minacciate e costrette a rilasciare
dichiarazioni: 99 individui
Totale: 972 individui
II. Sicurezza personale, libertà e diritto a un equo processo 
II.1. Detenzione arbitraria 5353 individui
Richiedenti asilo e migranti tenuti in custodia 901 individui
Totale: 6254 individui
II.2. Numero degli individui agli arresti 663 individui
Diritto a un equo processo 
Indagini avviate 2
Indagini avviate nel periodo aprile-giugno 9 (8 per casi di tortura e 1 per
un'aggressione sessuale)
Processi pendenti 27 (4 casi di morte durante la detenzione, 3 casi di
sparizione durante la detenzione, 8 casi di tortura, 6 casi di esecuzioni
extragiudiziali, 1 ripetizione del processo e 6 "altri" casi)
Processi conclusi 24 (3 casi di morte durante la detenzione, 7 casi di
tortura, 6 casi di esecuzioni extragiudiziali, 2 attacchi di assalitori non
identificati motivati da ragioni politiche, 6 "altri" casi)

III. Libertà di espressione
Messe al bando, censure, restrizioni, confische
Attività bandite 23 (3 concerti, 4 rappresentazioni teatrali, proiezione di
2 film, recita di 3 poesie, svolgimento di una gara artistica, affissione
di 3 liste, 1 campagna per la raccolta di firme, 1 missione di visita, 1
musical, 1 festival, 1 manifestazione per la "festa della mamma", 2
conferenze stampa e 1 cena)
Pubblicazioni bandite e confiscate: 
Riviste 29 (per un totale di 48 edizioni), quotidiani 13 (per un totale di
37 edizioni), altre pubblicazioni 15 (9 libri, 2 album, 3 poster e un
volantino), per un totale di 57
Giornali e riviste chiusi 14 (2 pubblicazioni giornalistiche sono state
bloccate e a 12 tra giornali e riviste sono stati comminate 143 giornate di
chiusura punitiva)
Decisioni dell'Alto Consiglio per la Radio e la Televisione (RTUK)
Avvisi a canali radiofonici e televisivi 59 (41 a canali televisivi e 18 a
stazioni radio)
Canali televisivi e radiofonici nei cui confronti si è deciso di avviare
processi 4 (3 televisioni e 1 radio)
Televisioni e radio alle quali è stato richiesto di provvedere alla propria
difesa : 6 canali televisivi
Canali radiofonici e televisivi la cui diffusione è stata sospesa 11 (3
televisioni e 8 radio)
III.2. Attacchi e irruzioni 
Organizzazioni democratiche, politiche e culturali, case editrici, Š che
hanno subìto irruzioni  21 (17 sedi di giornali e riviste, 4 centri
culturali e di attività artistiche) - Attacchi a giornalisti : 18 individui
- giornalisti arrestati e detenuti : 24 individui
III.3. Giornalisti arrestati e detenuti: 1
Processi avviati
Processi avviati in base all'articolo 312 del Codice Penale Turco 7
Processi avviati in base all'articolo 169 del Codice Penale Turco 21
Processi avviati in base all'articolo 159 del Codice Penale Turco 28
Processi avviati in base all'articolo 8 della Legge Anti-Terrorismo 7
Altri processi 6
Totale : 70 processi
Processi pendenti 14
Processi conclusi 45 (22 persone assolte, 66 persone condannate per un
totale di 53 anni, 6 mesi e 7 giorni di carcere e 97.518.632.000 lire
turche di ammenda)

IV. Libertà di associazione e di manifestare 
Attacchi in corso 39
Messe al bando e limitazioni 18 (dimostrazioni, campagne e dichiarazioni
alla stampa)
Indagini avviate 4
Processi avviati 22 - Processi pendenti 3 - Processi conclusi 13 (140
persone assolte, 71 persone condannate, per un totale di 61 anni, 11 mesi e
12 giorni di carcere e 3.492.000.000 di lire turche di ammenda)

V. Libertà di organizzazione  
Organizzazioni che hanno subìto irruzioni 20 (uffici provinciali e
distrettuali dei partiti DEHAP e HADEP, delle associazioni TUHAD-DER e IHD
- sia l'ufficio centrale che la sede locale di Ankara -)
Attività proibite 3
Indagini avviate 37 (nei confronti di 250 membri e rappresentanti di
partiti politici, sindacati, organizzazioni non governative)
Processi avviati 31 (nei confronti di 241 membri e rappresentanti di
partiti politici, sindacati e organizzazioni non governative)
Procedimenti penali tuttora pendenti 20
Processi conclusi 26 (60 persone assolte, 83 persone condannate per un
totale di 94 anni, 9 mesi e 14 giorni di carcere e 28.185.750.000 lire
turche di ammenda)
Richieste di scioglimento di organizzazioni 7 (1 partito politico, HADEP, è
stato chiuso, i processi contro un partito politico e un'associazione si
sono conclusi con una decisione assolutoria, procedimenti nei confronti di
3 partiti politici e di un'associazione sono tuttora pendenti)

VI. DIRITTI SOCIALI ed ECONOMICI
Restrizione del diritto al lavoro : 9412 individui estromessi dal lavoro
Condizioni di lavoro : 320 individui esiliati
Condizioni igieniche e di sicurezza sul luogo di lavoro 
Morti dovute a incidenti sul lavoro: 51 individui - Ferimenti dovuti a
incidenti sul lavoro: 284 individui
IX. DIRITTO ALL'ISTRUZIONE e DIRITTI CULTURALI
IX.1. Studenti perseguiti da commissioni disciplinari universitarie 324
(per aver preso parte a dichiarazioni alla stampa e incontri e organizzato
manifestazioni)
IX.2. Studenti puniti da commissioni disciplinari universitarie 101 (7
studenti di scuola superiore e 4 studenti universitari sospesi dalle loro
attività scolastiche. 1 studente per 1 trimestre, 14 studenti universitari
per 1 mese, 1 studente universitario per 15 giorni, 23 studenti
universitari per 1 settimana; a 44 studenti furono comminate note di
disapprovazione e a 6 studenti furono dati ammonimenti)
Indagini avviate 100 studenti 
Indagini avviate 7 (122 studenti assolti, 4 persone furono condannate a 15
anni di carcere in totale, 1 persona è stata estromessa dal lavoro)

Foglio riassuntivo delle violazioni dei diritti umani nel semestre
gennaio-giugno 2003: i dati sono stati tratti da richieste individuali e
notizie riportate su vari giornali e riviste, nonché riportate in internet
e in programmi televisivi.