Padova - In ricordo di Hiroshima



"Beati i costruttori di pace"
Comunicato stampa

6 AGOSTO '45, D-DAY: I COSTRUTTORI DI PACE LO RICORDANO
DAVANTI ALLA EDERLE DI VICENZA E CON UN SEMINARIO A PADOVA

Vicenza, 1 agosto 2003. 6 agosto 1945: a Hiroshima, in Giappone, un micidiale 
"fungo" nucleare oscura il sole, causando la morte di centinaia di migliaia 
di persone e chiudendo la partita della seconda guerra mondiale. E' la prima 
bomba atomica sganciata su una città. 

6 agosto 2003: per chi vuol ricordare quel giorno drammatico di 58 anni fa e 
per quanti sono contrari a un mondo regolato dalle armi l'appuntamento è 
davanti ai cancelli della Caserma Ederle alle 8 di mattina. Ad organizzare 
l'iniziativa è l'associazione nazionale Beati i Costruttori di Pace assieme 
al Gruppo Presenza Longare. Il momento di riflessione prevede anche la 
consegna al comando della Setaf di una propria lettera. 

Il 9 agosto, anniversario della secondo atomica, quella sulla città giapponese 
di Nagasaki alle ore 11, la commemorazione avverrà invece davanti ai cancelli 
della base militare di Longare, quel Site Pluto già sito atomico ed attuale 
sede di una scuola di simulazione di guerra.

Il ricordo delle due bombe atomiche non vuole però essere mera commemorazione 
di un dramma passato, ma l'occasione per una riflessione sulle armi e per il 
lancio di un'iniziativa che punta dritto alla questione della produzione 
della loro produzione. 
"La guerra - afferma don Albino Bizzotto dei "Beati" - non è solo decisione 
politica, è anche industria, e che industria! Tuttavia prima ancora che 
economico e politico, il problema è culturale: tutti risentiamo del 
pregiudizio che la sicurezza debba essere garantita dalla forza. Molti, sia 
politici che uomini di cultura, pensano che i diritti umani rimangono 
petizione di principio se dietro non c'è una forza armata che li possa 
garantire. Nessuno pensa che sia possibile battere la criminalità organizzata 
senza le armi. Molti dicono: la violenza è insita nell'uomo, la guerra c'è 
sempre stata, quindi si finisce col credere che sia impossibile un mondo 
senz'armi". Per questo i quattro giorni che separano l'anniversario della 
bomba  su Hiroshima da quella su Nagasaki verranno utilizzati per dare vita a 
un seminario dal titolo " Per un futuro senz'armi", nel corso del quale, 
grazie al lavoro interattivo dei partecipanti e dei relatori, si redigerà un 
vademecum per dare risposta a tutte le motivazioni, le paure e i luoghi 
comuni che giustificano la necessità e la legittimità dell'uso delle armi.
Il seminario residenziale si terrà a Padova presso la sede dell'associazione 
in via Antonio da Tempo 2, con l'obiettivo finale di mettere in piedi una 
campagna di opinione pubblica contro la produzione di tutte le armi. Ai 
lavori parteciperanno: Lidia Menapace, partigiana e rappresentante della 
Convenzione permanente della donne contro la guerra; Massimo Toschi, 
consigliere del Presidente della Regione Toscana per i problemi della pace e 
della cooperazione; Daniele Lugli, segretario del Movimento Nonviolento; 
Gianfranco Benzi del Dipartimento internazionale della  CGIL nazionale, 
Francesco Iannuzzelli di Peacelink e il ricercatore Achille Lodovisi. Si 
parlerà di realismo politico della nonviolenza e contraddizioni nelle scelte 
delle Chiese, di scenari per la sicurezza europea, sia dal punto di vista 
politico che economico-sindacale, nonché della proposta di una neutralità 
attiva per l'Europa. 

Ogni sera è prevista la proiezione di un film, seguito da dibattito. Per 
informazioni 049/8070522, beati at libero.it, www.beati.org. 
Ufficio stampa: Mariagrazia Bonollo 348 2202662