05/03 Genova: ora in silenzio per la pace



Agli orgni di informazione / Con preghiera di pubblicazione e diffuzione


Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti

Mercoledì 5, tra le molte iniziative per la pace, si ripeterà anche la
consueta ora in silenzio sui gradini del palazzo ducale di Genova.
Parteciperanno anche gli appartententi al Ponente Social Forum, che hanno
aderito al digiuno per la pace proposto dal papa; verranno raccolte adesioni
per la manifestazione di sabato 8 marzo a Camp Darby.
Alla conclusione dell'ora in silenzio, i partecipanti si uniranno alla
fiaccolata proposta da Emergency che partirà alle 19.30 da piazza Raibetta.
La rete controg8 ha condiviso le iniziative nonviolente di blocco dei treni
diretti a Camp Darby diffondendo il seguente comunicato:

"Un abbraccio solidale a quanti hanno bloccato i treni della morte! Non
siamo stati fisicamente con loro, e ce ne rammarichiamo; ma  vogliamo almeno
esprimere la nostra solidarietà.
La loro iniziativa, come l'interposizione a difesa dei palestinesi in
Israele dello scorso anno, è l'azione diretta noviolenta di chi, constatata
l'inaccettabilità morale di un fatto, tenta con ogni mezzo di impedirlo,
mettendo in gioco il proprio corpo e senza arrecare danno ad alcuno.
Le persone che hanno bloccato coraggiosamente i treni hanno difeso la nostra
costituzione (che "ripudia la guerra") dalle decisioni  di un governo che ha
messo a disposizione del militarismo e dell'aggressività degli  Stati Uniti
ferrovie, porti ed infrastrutture italiani.
Non sono i manifestanti ad aver violato la legalità: lo ha fatto il governo.
Lavoratori appartenenti a diverse sigle sindacali hanno collaborato con i
manifestanti. I portuali livornesi hanni dichiarato che scenderanno in
sciopero immediato se verrà loro chiesto di collaborare ai preparativi di
guerra. E' indispensabile ora che si dica con  chiarezza e determinazione
che nel momento in cui la guerra contro l'Iraq, (mai terminata, se si pensa
all'embargo ed ai bombardamenti continui della no fly zone) diventerà
deflagrante, l'intero paese si fermerà e proclamerà lo sciopero generale.
E che sarà immediato e totale; persino  la legge 12 giugno 90. n 146, che
intrudusse le sciagurate "procedure di
raffreddamento e conciliazione" che limitano fortemente il diritto di
sciopero, recita: "Le disposizioni del presente articolo in tema di
preavviso minimo e di indicazione della durata NON SI APPLICANO NEI CASI DI
ASTENSIONE DAL  LAVORO IN  DIFESA DELL'ORDINE COSTITUZIONALE, O DI PROTESTA
PER EVENTI LESIVI DELL'INCOLUMITA' E DELLA SICUREZZA DEI LAVORATORI". E, se
non in presenza di un governo e di un presidente della repubblica che
violano deliberatamente la costituzione, allora quando?"

rete controg8
per la globalizzazione dei diritti

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