Campobasso: il comune fa una intesa con l'Esercito



PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Gruppo Consiliare Regione Molise
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COMUNICATO STAMPA


 Apprendiamo dai giornali che qualche giorno fa è stato siglato un
Protocollo d'Intesa tra il Comune di Campobasso e il Comando Reclutamento e
Forze di Completamento Regionale "Molise", al fine di favorire
l'informazione dei giovani ed avvicinarli alle attività promosse
dall'Esercito italiano, per favorirne l'arruolamento. Nei compiti del
Comune sarà previsto un servizio di accettazione delle domande, nonché
l'organizzazione di incontri con i giovani e corsi di formazione per il
personale dell'amministrazione che è destinati a tale servizio di sportello
e di orientamento.
Una Amministrazione che, quindi, fa ancora una volta dell'ambiguità il suo
leit motiv e che passa con disinvoltura dalla sottoscrizione di un ordine
del giorno contro la guerra, all'invio del Gonfalone del Comune alla Marcia
della Pace del 15 Febbraio a Roma, alla stipula di un accordo con
l'Esercito, con gli uomini, appunto, che in Italia, da quando si
disattendono i dettami costituzionali, fanno della guerra il motivo unico
del loro esistere.
Una scelta, questa dell'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di
Campobasso che si indirizza subito ed esclusivamente a creare i presupposti
di uno sbocco occupazionale nell'Esercito, rimandando al futuro
l'eventualità di altre intese riguardanti il servizio civile e l'obiezione
di coscienza.
Il Partito della Rifondazione Comunista del Molise ritiene, invece, che
bisogna offrire al mondo giovanile una opportunità complessiva,  fornendo
gli strumenti giusti a che si sappia di un servizio civile che significa
impegno e solidarietà e che si conoscano le cause dell'obiezione di
coscienza e le modalità per attuarla. È dimostrato, infatti, che spesso
l'obiezione non si riesce a praticarla solo perché non si conoscono le
procedure burocratiche ed amministrative per attuarla in pieno. Lo stesso
discorso vale per il servizio civile.
Noi riteniamo che il futuro dell'umanità è nella cultura pacifista, è nella
costruzione della Pace e non si può ignorare il desiderio di pace che
pervade milioni e milioni di cittadini del nostro mondo..
Un Comune dovrebbe perfino preoccuparsi di "creare" la possibilità di
lavoro per i giovani cittadini, progettando e trovando modi e pratiche di
attivazione di nuovi sbocchi occupazionali, anziché proporsi a megafono di
una cultura militare, che oggi non è neppure posta su piani difensivisti, e
che comunque continua a impegnarsi in interventi in varie parti del mondo
ed a propugnare il concetto dell'intervento a discapito di ogni percorso di
pace.
La scelta del Comune ci sembra inopportuna soprattutto perché da una parte
sente il rombo di una guerra imminente e di una già abbondantemente attiva,
mentre dall'altra non riesce a schierarsi politicamente, se non nei fatti
formali, e diventa all'improvviso come quei manifesti di una volta, quelli
che, ammiccando ed imbrogliando con estrema impudicizia, recitavano: "Vieni
nell'Esercito .. girerai il mondo".
Infatti molti giovani sono adesso in Afghanistan ed imbracciano un fucile,
che prima o poi lascerà partire un colpo, che comunque stroncherà una vita
...



Campobasso, 25 febbraio 2003
Gruppo PRC Molise