26/02 Genova: ora in silenzio e solidarietà ai blocchi nonviolenti dei treni



Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti

Un abbraccio sincero a tutte le persone che hanno bloccato i treni della
morte!
Non siamo stati fisicamente con loro,e ce ne rammarichiamo; ma vogliamo
almeno esprimere la nostra solidarietà. La loro iniziativa, come
l'interposizione a difesa dei palestinesi in Israele dello scorso anno, è
l'azione diretta noviolenta di chi, constatata l'inaccettabilità morale di
un fatto, tenta con ogni mezzo di impedirlo, mettendo in gioco il proprio
corpo e senza arrecare danno ad alcuno.
Le persone che hanno bloccato coraggiosamente i treni hanno difeso la nostra
costituzione (che "ripudia la guerra") dalle decisioni  di un governo che ha
messo a disposizione del militarismo e dell'aggressività degli  Stati Uniti
ferrovie, porti ed infrastrutture italiani.
Non sono i manifestanti ad aver violato la legalità: lo ha fatto il governo.
Lavoratori appartenenti a diverse sigle sindacali hanno collaborato con i
manifestanti. E' indispensabile ora che si dica con  chiarezza e
determinazione che nel momento in cui la guerra contro l'Iraq, (mai
terminata, se si pensa all'embargo ed ai bombardamenti della no fly zone)
diventerà deflagrante, l'intero paese si fermerà e proclamerà lo sciopero
generale.
E che sarà immediato e totale; persino  la legge 12 giugno 90. n 146, che
intrudusse le sciagurate "procedure di
raffreddamento e conciliazione" che limitano fortemente il diritto di
sciopero, recita:
"Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo e di
indicazione della durata NON SI APPLICANO NEI CASI DI ASTENSIONE DAL LAVORO
IN  DIFESA DELL'ORDINE COSTITUZIONALE, O DI PROTESTA PER EVENTI LESIVI
DELL'INCOLUMITA' E DELLA SICUREZZA DEI LAVORATORI". E, se non in presenza di
un governo e di un presidente della repubblica che violano deliberatamente
la costituzione, allora quando?

Domani, 26 febbraio 2003, alcuni di noi parteciparanno alla manifestazione
indetta dal forum sociale europeo a Pisa (ore 17) e ad eventuali blocchi
nonviolenti dei treni della morte.
Per chi rimane a Genova, è confermato l'appuntamento per la consueta ora in
silenzio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale.