il muro della west bank



La minaccia piu´ grave per l´attuale situazione nella west bank e´ la
costruzione del muro che dovrebbe separare i territori palestinesi da
quelli israeliani. Il progetto parte da un villaggio vicino a Jenin,
nell´estremo nord della west bank, per scendere verso Tulkarem e Qalqiliya,
dove finisce il primo tronco. Da li´ proseguira´ poi verso Ramallah e
Jerusalem per il secondo tronco, infine il terzo tronco chiudera´ il
percorso del muro a sud di Hebron. Per un totale di 360 km.
Secondo le dichiarazioni d´intenti del Governo Israeliano il muro viene
eretto a garanzia della sicurezza di Israele entro i suoi confini ma ad
un´osservazione piu´ attenta si scopre che il muro non segue i confini
storici di Israele con la west bank marcati oggi dalla cosiddetta green
line, una fascia di sicurezza che divide i due territori, ma penetra in
modo irregolare il territorio palestinese tagliando fuori interi villaggi e
fertili terreni agricoli, per un totale di 90.000 dunum pari a 9.000
ettari. Inoltre, fin dall´inizio dell´occupazione gli israeliani hanno
sfruttato le falde acquifere della west bank per provvedere alle necessita´
dei coloni negli insediamenti. Ma oggi con la costruzione del muro, le
falde acquifere vengono tagliate fuori dal territorio palestinese, passando
cosi´ sotto il completo controllo israeliano.
Il primo tronco della costruzione si conclude a Qalqiliya dopo 115km dalla
sua partenza nei pressi di Jenin. Ci sono attualmente in quest´area 11
villaggi che sono rimasti completamente tagliati fuori dal muro e separati
dal territorio palestinese. I loro abitanti non possono muoversi senza
l´autorizzaaione dell´esercito israeliano, rimangono cosi´ deprivati dei
servizi sociali, sanitari, scolastici ecc...
Inoltre esiste il problema degli insediamenti costruiti selle terre
palestinesi durante l´occupazione. O ggi il percorso del muro circonda gli
insediamenti vicini alla green line procedendo in modo irregolare e
procurando nuova terra a favore dei coloni.
Se osserviamo la situazione della citta´ di Qalqiliya vediamo che il muro
la circonda lasciando solo uno stretto passaggio per il transito, che puo´
essere facilmente chiuso, isolandola completamente in qualsiasi momento.
Per quanto riguarda le conseguenze economiche alla costruzione del muro,
osserviamo come oltre 5.000 famiglie hanno perso i loro terreni agricoli di
proprieta´, che erano l´unica risorsa per la loro sopravvivenza. Insieme a
questi oltre 55.000 lavoratori agricoli impiegati presso quelle proprieta´
hanno perso il lavoro.
Se consideriamo che queste 5.000 famiglie non hanno piu´ mezzi di
sostentamento e che non possono muoversi liberamente, capiremo come essi
saranno costretti a spostarsi oltre il muro in territorio palestinese,
aumentando cosi´ il numero dei rifugiati. Infine se ogni famiglia
palestinese conta in media otto membri, questo primo tratto di muro ha gia´
prodotto 40.000 nuovi rifugiati potenziali e oltre 55.000 nuovi disoccupati.
Per tutte queste ragioni possiamo dire che il muro non viene costruito per
motivi di sicurezza ma per impedire ai palestinesi di costruire il loro
stato indipendente, perche´ se parliamo di stato, intendiamo un´unita´
territoriale sotto il controllo dell´ANP, ma in questa situazione i
palestinesi non possono controllare i loro confini perche´ essi si trovano
oltre il muro, e anche perche´ gli israeliani stanno costruendo altre due
strade per raggiungere gli insediamenti all´interno della west bank, una
nel centro e una al sud, dividendo cosi´ in tre parti il territorio
palestinese. Rendendo impossibile la circolazione delle persone e delle
merci e interrompendo quell´unita´ territoriale necessaria alla creazione
di uno stato palestinese indipendente.

Info prodotte dalla responsabile del Comitato per il Muro del Medical
Relief di Ramallah.
www.stopthewall.com


continua