Un anno di Utopia





Il 19 Gennaio 2003 il sito del Gruppo Utopia compie un anno.

Nel fare il bilancio dell'anno appena trascorso, non possiamo non tener
conto che il 2002 si chiude tra problemi irrisolti e nuove crisi economiche
e sociali, in Venezuela e le immagini che giungono dalla "ricca" Argentina
dove i bambini cominciano a morire di malnutrizione, dalla siccità che
miete vittime in Eritrea e in Etiopia, dalla minaccia di una nuova inutile
guerra che si aggiungerà alle 42 già in corso.

Da sempre abbiamo chiaro che il nostro impegno quotidiano è una piccola
goccia nell'oceano della sofferenza, del dolore, della povertà. Ma questo
non ci impedisce di lavorare e di impegnarci.

Sarà un altro anno di lavoro intenso, costante, spesso faticoso.

Il mondo rimane un inferno per la maggior parte dei suoi abitanti e questo
non possiamo accettarlo, ed è per questo che continueremo ad impegnarci, a
lottare perchè un mondo diverso è possibile.

Sappiamo di non essere soli, che molti sono sulla stessa strada che porta a
un domani migliore, compagni di viaggio e di vita, mai rassegnati o
sconfitti, spinti dal cuore e non dal calcolo.

Passione e impegno, e memoria di quello che è stato e che non dovrà più essere.

Facciamo nostre le parole di Pier Paolo Pasolini:

Dovranno pur rispondere, prima o poi, alla ragione con la ragione,
alle idee con le idee, al sentimento col sentimento

Grazie a tutti quelli che hanno condiviso con noi questo cammino e che,
speriamo, continueranno ad esserci vicini, amici e fratelli, compagni di un
viaggio che è appena iniziato e che finirà quando ogni uomo, donna, bambino
avrà un pezzo di cielo negli occhi e nel cuore e un sorriso sulle labbra.


Associazione Gruppo Utopia

______________________________________
<http://www.gruppoutopia.net>http://www.gruppoutopia.net

"L'utopia è come l'orizzonte:
cammino due passi, e si allontana di due passi.
Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi.
L'orizzonte è irraggiungibile.
E allora, a cosa serve l'utopia?
A questo serve, per continuare a camminare".

Eduardo Galeano