Castagnetti: «No al conflitto anche con l'Onu»



27.12.2002 da www.unità.it
Venti di guerra, un'assemblea dell'Ulivo. Castagnetti: «No al conflitto anche con l'Onu»
di red

 La guerra sembra essere sembre più vicina e il centrosinistra non può
assistere inerme e deve prendere una posizione chiara contro il conflitto. Il capogruppo del Pdci alla Camera, Marco Rizzo, chiede perciò la convocazione dell'assemblea dei parlamentari dell'Ulivo.

Il concentramento delle truppe nell'area del Golfo Persico, le dichiarazioni dell'amministrazione statunitense che incitano all'attacco, le continue violazione della no-fly zone, si sviluppano mentre gli ispettori dell'Onu procedono alle ispezioni in Iraq. Un quadro che, secondo Rizzo, delinea la palese determinazione degli Usa di voler «sferrare una guerra al di là della volontà espressa dagli organismi internazionali e cercando in essi un pretesto legale a cui appigliarsi , magari attraverso la creazione di un incidente sul campo». «La guerra sarebbe devastante per l'intera umanità e -dice Rizzo- alimenterebbe il fanatismo antioccidentale e il terrorismo, invece di combatterlo».

Il capogruppo Ds alla Camera, Luciano Violante concorda con la richiesta espressa da Marco Rizzo. «Caro Marco, - scrive Violante a Rizzo - concordo sulla opportunità di una assemblea dei parlamentari dell' Ulivo sul tema della guerra. Potremmo convocare una riunione dei Presidenti di gruppo subito alla ripresa del lavoro parlamentare e quindi indire l'assemblea nei giorni immediatamente
successivi, anche in relazione - conclude Violante - alle novità che potrebbero emergere in quella fase».

E c'è già chi si pronuncia con parole nette. È Pierluigi Castagnetti, presidente dei deputati della Margherita, che dichiara: «Il primo dovere morale di un Paese amico e alleato degli Stati Uniti com'è l'Italia è quello di dirgli che la guerra in Iraq non deve essere fatta».

«Questo deve essere detto in modo netto perché - prosegue Castagnetti - le parole degli amici non possono mai essere reticenti. Deve essere ricordato loro che il clima di guerra che ormai si respira ovunque sta già determinando un ulteriore
aggravamento della situazione a Betlemme».

«Non è consentito a nessuno, nemmeno all' Onu- sottolinea l'esponente della Margherita - continuare a ignorare l' assurdità, la crudeltà, la pericolosità della situazione in Terra Santa dove continuano a morire innocenti e ad allontanarsi prospettive di soluzione di un conflitto che, solo perchè continua, è causa, sia pure non accettabile, di gran parte del terrorismo mondiale».

Anche per il verde Paolo Cento una assemblea dei parlamentari dell'Ulivo per discutere le iniziative contro la partecipazione dell'Italia alla guerra in Iraq «è urgente». «Il nostro Paese - dice Cento -non può e non deve partecipare ad una avventura bellica che nonsarebbe legittima in ogni caso. L'Iraq è un paese sconvolto da undrammatico embargo, la sua popolazione non ha cibo né medicinali». Secondo Cento, «nessuna causa può essere buona per giustificareuna aggressione militare nel nome solo degli interessi petroliferi degli Stati Uniti».

«La coalizione di centrosinistra - conclude il deputato verde vicino al movimento no global - non può esitare: deve dire chiaramente al Paese che impegnerà tutti i suoi mezzi perché l'Italia, nel rispetto della nostra Carta costituzionale, svolga un ruolo di pace e di mediazione e non di supporto militare all'alleato Bush».