07/11 Firenze: WORKSHOP "I nemici perfetti"



Nell'ambito del Social Forum Europeo di Firenze (6-10 Novembre 2002)

il workshop

"I NEMICI PERFETTI. CONTRO IL GOVERNO PENALE E L'INTERNAMENTO DELLA
POVERTA', DELLE DIFFERENZE E DEL DISAGIO" (la discussione sarà introdotta
da Roger Matthews - University of London -, Alessandro De Giorgi - Keele
University -, Joep Oomen - ENCOD-Bruxelles -, Maria Grazia Giannichedda -
Università di Sassari -)

promosso da Gruppo "Istituzioni Totali" del Firenze Social Forum,
FuoriBinario, L'AltroDiritto, ForumDroghe, Rete "La Libertà è Terapeutica",
Associazione Pantagruel

si terrà il 7 Novembre ore 15.00
c/o Comunità di Base dell'Isolotto,
Via degli Aceri 1 (dietro la Chiesa)
Firenze

Si prega di diffondere l'appuntamento a tutt@ coloro che possono essere
interessat@!

Per adesione, comunicazione di partecipazione, invio di materiali e per
richiesta di informazioni scrivere a

chridevito at hotmail.com
istituzionitotali at libero.it



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I nemici perfetti.
Contro il governo penale e l'internamento della povertà, delle differenze e
del disagio.

Tra il 6 e il 10 novembre 2002, migliaia di persone provenienti da tutta
Europa si incontreranno a Firenze per dibattere su come costruire un mondo
diverso da quello attuale e per dare vita a reti continentali in grado di
agire in quella direzione.
Siamo un gruppo di persone impegnate in associazioni, partiti, sindacati,
collettivi o comunque interessate alle questioni politiche e sociali
sottese alla funzione e alla gestione concreta delle 'istituzioni totali',
vecchie e nuove. Riteniamo determinante che all'interno del Forum Sociale
Europeo di novembre queste tematiche siano presenti e pensiamo che
l'appuntamento fiorentino costituisca una prima tappa verso il rilancio del
conflitto sociale anche in questi settori troppo spesso dimenticati dalle
forze politiche e dagli stessi movimenti.
Per questi motivi all'interno delle giornate del FSE abbiamo organizzato un
workshop che avrà per titolo I nemici perfetti: contro il governo penale e
l'internamento della povertà, delle differenze e del disagio, che si terrà
in data e luogo ancora da definire, che vi comunicheremo appena possibile.
La discussione verrà introdotta dagli interventi di: Roger Matthews
(University of London), Alessandro De Giorgi (Keele University), Joep Oomen
(ENCOD-Bruxelles), Maria Grazia Giannichedda (Università di Sassari).
Vi segnaliamo anche che all'interno del Forum Sociale Europeo si terranno
altri due workshop relativi a queste tematiche, organizzati da altri gruppi:
- "Carceri e giustizia nell'Europa del terzo millennio: dal welfare state
al penal state?" - Associazione Antigone;
- "Globalizzazione e proibizionismo" - MDMA (Movimento di Massa
Antiproibizionista).

In particolare, riteniamo necessario concentrarci sul sistema carcerario,
su quello psichiatrico e sul settore delle tossicodipendenze: in essi
individuiamo alcuni dei 'luoghi' attraverso i quali passa l'attuale
progetto politico di trasformazione di uno Stato sociale da sempre
largamente carente in uno Stato più apertamente repressivo, in cui i
soggetti deboli e soprattutto quelli emarginati vengono considerati solo
come fonte di 'pericolo' e dunque come oggetto privilegiato di
criminalizzazione, mentre il dissenso sociale e politico conosce una
repressione sistematica e, come a Genova nel luglio 2001, brutale.
Dinamiche, queste, derivate dal prevalere di ideologie e politiche
neo-liberiste che per altro verso contribuiscono pesantemente a produrre
quella ingiustizia sociale che è alla base della 'devianza' come del
disagio mentale, attraverso la disoccupazione di massa, i licenziamenti
facili e la precarizzazione del lavoro, i tagli alle spese per la sanità,
l'istruzione, la politica abitativa.
Si tratta di una tendenza che coinvolge ormai tutta l'Europa, inserita nel
quadro complessivo della globalizzazione capitalistica, come dimostra anche
la situazione paradigmatica delle migrazioni internazionali: fenomeno
epocale derivato in primo luogo dagli impressionanti squilibri esistenti
tra i vari paesi del mondo, di fronte al quale le classi dirigenti degli
Stati 'a capitalismo avanzato' rispondono innalzando barriere giuridiche e
materiali e imponendo di fatto clandestinità, segregazione e condizioni di
assoluta precarietà nella vita quotidiana e di super-sfruttamento sul
lavoro. Un processo che, nella totale assenza di politiche sociali degne di
questo nome, culmina appunto nella criminalizzazione dei migranti, resa
esplicita dalla barbarie dei cosiddetti 'centri di permanenza temporanea' e
dal ricorso alla carcerazione di massa dei migranti, che nelle prigioni di
tutte le maggiori città europee costituiscono oggi oltre la metà dei
detenuti.
Ecco dunque le basi della situazione che ci troviamo di fronte, nella quale
il prevalere delle politiche ispirate alla cosiddetta 'tolleranza zero'
determina il ricorso sempre maggiore alle istituzioni chiuse, totali, dove
i problemi sociali possono essere nascosti dietro mura robuste.
I tassi di carcerazione sono dovunque cresciuti in modo esponenziale,
portando in molti paesi europei (per non parlare degli USA) al
raddoppiamento della popolazione carceraria nell'arco dell'ultimo
quindicennio, accentuando il ben noto problema del sovraffollamento che
rende inumane le condizioni di vita dei detenuti. E mentre i detenuti
d'Europa sono in larga maggioranza immigrati, tossicodipendenti e persone
con disagio mentale, l'estensione dei processi di carcerizzazione è tale da
interessare anche settori fino ad ora meno esposti alle tendenze
sicuritarie, come quello della giustizia minorile: se così in Gran
Bretagna, testa di ponte dei processi di privatizzazione del sistema
penitenziario, si impone il 'coprifuoco' per i minori in diverse città e si
istituiscono carceri per bambini dai nove ai tredici anni, negli altri
paesi europei viene sconfessato l'approccio 'trattamentale' e il carcere
viene presentato anche per i minorenni come una istituzione necessaria.
D'altra parte, tanto per gli adulti quanto per i minori, le 'misure
alternative alla detenzione' - esse stesse una forma di controllo sociale,
benché meno incidente sulla libertà personale - vengono continuamente
attaccate e conoscono una applicazione molto diversificata nei vari
territori, tendendo in generale a non rappresentare una reale alternativa
all'internamento ma, al contrario, ad ampliare l'area del controllo penale
e a restare ideologicamente subordinate all'istituzione carceraria.
Nel campo della salute mentale, anche nella situazione italiana, dove un
ampio movimento sociale, culturale e politico seppe imporre circa due
decenni fa la chiusura dei manicomi, i disegni di legge Burani-Procaccini
(F.I.) e Cé (Lega) ripropongono con forza l'ideologia organicista e medica
del disagio mentale, attaccando frontalmente la legge di riforma e l'intero
assetto dei servizi territoriali a vantaggio di nuovi 'piccoli manicomi' e
del rafforzamento del 'trattamento sanitario obbligatorio' (T.S.O.). Esempi
locali di una situazione continentale anch'essa caratterizzata dal ritorno
prepotente dell'istituzionalizzazione, dell'ideologia perversa della
'pericolosità sociale' del malato mentale, della negazione dei diritti più
elementari degli internati.
Relativamente alla questione della tossicodipendenza, sempre per restare al
caso italiano, il governo ha ripetutamente esplicitato la propria volontà
di depotenziare i servizi territoriali (Ser.T.) per favorire le 'comunità'
private, da ristrutturare sulla base del funesto modello di S.Patrignano,
in cui affarismo, violenza e stigmatizzazione si incontrano. Su tutto ciò,
come in altri paesi europei, domina la prospettiva della criminalizzazione
del tossicodipendente e del consumo di sostanze in genere, e l'abbandono,
quando non l'esplicita condanna, di ogni intervento volto alla riduzione
del danno.

Di fronte a questa situazione, riteniamo necessario invertire la tendenza,
iniziando col coordinarci a livello europeo attorno ad una piattaforma di
opposizione ai processi in atto, costruita a partire dalle esperienze e
dalle riflessioni di studiosi e militanti, degli operatori e dei
protagonisti - loro malgrado - della vita nelle istituzioni totali. A
questo obiettivo mirano gli appuntamenti fiorentini.

Vi invitiamo a inviarci eventuali documenti da voi preparati e/o relazioni
delle vostre attività, in modo da poter arrivare a novembre con una idea
sufficientemente precisa delle realtà che saranno presenti alle iniziative.

Per informazioni, scrivere agli indirizzi mail:
istituzionitotali at libero.it
chridevito at hotmail.com


GRUPPO 'ISTITUZIONI TOTALI' DEL FIRENZE SOCIAL FORUM
RETE 'LA LIBERTÀ È TERAPEUTICA'
ASSOCIAZIONE PANTAGRUEL
FUORI BINARIO
L'ALTRO DIRITTO
FORUM DROGHE