Passa in Parlamento la legge che favorisce il commercio di armi



Comunicato stampa

Passa in Parlamento la legge che favorisce il commercio di armi


Si è concluso nel primo ramo del Parlamento il lungo cammino della ratifica
dell'accordo tra alcune nazioni europee per favorire la coproduzione di
armi. Si è concluso con l'approvazione (astenuti 67, maggioranza 164, hanno
votato sì 220, hanno votato no 107) del disegno di legge 1927 che prevede
anche pesanti modifiche alla legge 185/90 che norma attualmente il
commercio di armi garantendo trasparenza e controllo democratico da parte
del parlamento sul dettaglio della produzione e sulle destinazioni finali.
In attesa di verificare se e quali emendamenti migliorativi siano stati
approvati e di valutare il comportamento dei diversi gruppi parlamentari,
gli organizzatori della Campagna "Contro i mercanti di armi - In difesa
della 185" dichiarano il proprio disappunto perché le istanze e le
preoccupazioni espresse da tante realtà della società civile e
rappresentate anche da 62.000 firme raccolte in poche settimane, non hanno
trovato ascolto e accoglienza da parte delle forze politiche della
maggioranza. "Ci spiace constatare - ha dichiarato Tonio Dell'Olio -
portavoce della Campagna - che ancora una volta le ragioni del business
abbiano avuto il sopravvento su quelle dell'etica e che sia questa ormai la
logica che guida la politica estera del nostro Paese".  I rappresentanti
delle organizzazioni che formano la Campagna hanno espresso chiaramente la
volontà di non mollare la pressione e che continueranno a seguire l'iter
del ddl al Senato, allargheranno il network sul piano europeo e
internazionale e renderanno anc
ora più stabile il collegamento tra realtà di base interessate a monitorare
il commercio di armi italiane nel mondo. "A nessuno deve sfuggire - ha
continuato Dell'Olio - che se non ci fosse stata questa  mobilitazione,
difficilmente una parte del nostro Parlamento si sarebbe posto il problema
di mettere in discussione la proposta del Governo, giacché in Commissione
il provvedimento era stato approvato all'unanimità".

26 giugno 2002, h. 15.30










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