E' un tempo drammatico, questo che ci troviamo a vivere.



COMUNICATO STAMPA



S.A.E.

SEGRETARIATO ATTIVITA' ECUMENICHE



In questo tempo drammatico...



E' un tempo drammatico, questo che ci troviamo a vivere.

Lo diciamo pensando a ciò che accade in Terra Santa, dove due popoli si
stanno distruggendo in una catena di violenza senza prospettive. Al posto
di un sia pur fragile processo di pace vediamo oggi solo morti e macerie.



In questo tempo drammatico, come SAE, ci sentiamo direttamente coinvolti:
il dialogo costituisce la nostra ragion d'essere; il nostro camminare
insieme, tra cristiani, ma strettamente legati a ebrei e musulmani.

Sono 50 anni che il SAE, in Italia, getta ponti di dialogo e di amicizia,
tenta difficili collaborazioni con credenti appartenenti a tradizioni
religiose tra loro tanto diverse. E i frutti, lenti a maturare, sono spesso
sorprendenti e portatori di nuove possibilità, prima quasi impensabili.



In questo tempo drammatico, oggi, più che mai, vogliamo e dobbiamo dire che
solo nel dialogo è possibile sperare e costruire la pace. E non è futile né
utopico dire no alla violenza terrorista, che uccide indiscriminatamente, e
introduce drammatica insicurezza in ogni forma di convivenza. Non c'è
nessun Dio che permetta - e tantomeno chieda - ai suoi fedeli atti di
questo genere.



In questo tempo drammatico, però, non si può rispondere a tanta violenza
con altra violenza.

Per combattere il terrorismo, non ci si può sentire legittimati a
distruggere un popolo, nelle sue persone, nelle sue case, nella sua
economia, nelle autorità che esso si è dato. L'annientamento sostanziale
del nemico, non può essere l'unica condizione possibile per la propria
sicurezza.



In questo tempo drammatico, è ora di arrestare l'escalation, di rompere la
spirale, di fare passi coraggiosi, che sospendano la violenza, sfidando
l'altro a fare altrettanto.

E bisogna mantenere, anche nel nostro paese, un clima di rispetto reciproco
tra tutti coloro che, in forme più o meno dirette, si sentono coinvolti nei
fatti di questi giorni. Il giudizio politico - talvolta duro - su
specifiche scelte di alcuni, non può diventare giudizio globale, sulla
realtà culturale e religiosa di molti.



In questo tempo drammatico, ciascuno di noi può dare il proprio contributo:

evitando di favorire il riemergere di forme di pregiudizio, di razzismo o
di antisemitismo;

cercando di superare lo sdegno per la gravità degli eventi per sforzarsi di
comprendere realtà così complesse ed articolate;

moltiplicando i luoghi di dialogo e di incontro, in cui le voci diverse
possano continuare a parlarsi.



In questo tempo drammatico, è importante mantenere aperti gli spazi per il
dialogo tra ebrei e cristiani, come tra di essi ed i musulmani. È
fondamentale ampliare ed approfondire tutte quelle forme di incontro che in
questi anni hanno permesso, anche in Italia, il superamento di tante
incomprensioni.



In questo tempo drammatico, il SAE conferma questa sua convinzione. Pace e
giustizia trionferanno solo con l'ascolto, l'incontro, il confronto: la
strada del dialogo apre un percorso difficile e impegnativo, ma rende
inutili violenza odio e guerre.