altre due piccole proposte d'azione per la Palestina



chiedo scusa a tutte/i se insisto a girarvi messaggi sulla Palestina ma la
situazione è talmente grave che mi pare qualunque (piccola) cosa si
faccia... sia urgente e necessaria. (Db)
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30 Marzo 2002



Care amiche e cari amici,
come sicuramente tutti sapete è in corso uno dei più violenti e drammatici
attacchi degli ultimi anni da parte di Israele nei confronti del popolo
palestinese e dei suoi rappresentanti. La vita di Arafat è in pericolo
sotto l'assedio di Ramallah e, di fronte all'ennesima repressione
israeliana, si fa sempre più tenue la speranza di una soluzione pacifica
del conflitto in M.O.
La delegazione italiana di Action for Peace, di cui fanno parte anche
alcuni rappresentanti del mondo del commercio equo, si è unita ad altre
delegazioni europee e si trova attualmente in Palestina per compiere una
missione di pace in un momento in cui la pace sembra un obiettivo davvero
difficile da raggiungere.
Il difficile percorso che porta alla pace deve essere fatto insieme a
Palestinesi ed Israeliani, mettendo in minoranza non tanto le ragioni degli
uni o degli altri, ma appoggiando chi tra loro vuole la pace rispetto al
partito, trasversale ed eterogeneo, di chi vuole la guerra. La domanda di
pace non ha e non deve avere nè patria nè bandiera. Occorre mobilitarsi, in
Italia e in M.O., attraverso la costruzioni di Reti e organizzando forti
iniziative di protesta e di denuncia.
Il mondo del commercio equo e solidale non può non sentirsi coinvolto in
quanto sta accadendo.
Un punto di partenza potrebbe essere un simbolo di pace nelle botteghe del
mondo e la partecipazione alle manifestazioni e agli appuntamenti
organizzati in Italia dalle varie reti e associazioni. E' recente la
notizia che la Tavola per la Pace sta organizzando una Marcia per la Pace
Perugia-Assisi Straordinaria per la Palestina, il giorno 12 Maggio. Sul
sito della Rete di Lilliput (http://www.retelilliput.it) sono presenti un
appello (che trovate anche di seguito) e una breve nota esplicativa di
quanto successo ai pacifisti italiani in Palestina.
Un caro saluto,
Roba dell'Altro Mondo
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Appello da spedire a:

all'ambasciata italiana in Israele : italemb at netvision.net.il
 all'ambasciata israeliana in Italia per conoscenza : info-coor at roma.mfa.gov.il
al presidente: presidenza.repubblica at quirinale.it

Io, NOME e COGNOME, in qualità di cittadino italiano, chiedo che venga
presa una posizione chiara sugli eventi che hanno coinvolto i pacifisti
italiani a Gerusalemme.
Ritengo sia da ritenersi un sopruso inqualificabile quello che sta
accadendo, lo Stato di Israele sta dimostrando ancora una volta che, pur
riempendosi costantemente la bocca sulla violenza usata dai terroristi
palestinesi, usa la violenza come unico modo per relazionarsi con il mondo.
Non accetto in alcun modo le accuse di antisemitismo che vengono rivolte a
chi si ribella ai metodi israeliani, proprio come condanno i metodi che il
movimento nazista utilizzò nei confronti del popolo di israele, così oggi
condanno i metodi del governo israeliano.
Se tale governo si sente offeso dal paragone con i nazisti, sappia, che il
mondo intero si sente offeso dal suo comportamento.
Israele non può giustificare le violenze che commette ogni giorno con il
fatto di averne subite a propria volta durante la seconda guerra mondiale.
Israele sta portando avanti un terrorismo di stato ingiustificato e
ingiustificabile.
Chiedo formalmente che vengano poste ad Israele sanzioni adeguate al
comportamento tenuto, la carica nei confronti del movimento pacifista
dimostra che il governo israeliano sta lavorando per lo sterminio del
popolo palestinese e non certo per il raggiungimento della tanto agoniata
PACE!

NOME e COGNOME



(proposta apparsa sulla rete No-Ocse)



               KEFIA AI BALCONI!
esponete la Kefia sui vostri balconi, per dimostrare di non essere
complici
del massacro, contro l'inerzia dei governi, VOGLIAMO VEDERE MIGLIAIA
DI
BALCONI CON LA KEFIA IN TUTTE LE CITTA' D'ITALIA!