newsletter www.studiperlapace.it



			Newsletter del 11 febbraio 2002

			Aggiornamento del sito del
			CENTRO STUDI PER LA PACE
			   www.studiperlapace.it


Con L’Estonia sale a 50 il numero degli Stati che hanno ratificato lo
statuto dell’istituenda Corte Penale Internazionale alla data del 31 gennaio
2002.

Questo dovrebbe far ragionevolmente ritenere che, con molta probabilità,
quest’anno sarà il decisivo per l’entrata in funzione di tale organo
sopranazionale chiamato a reprimere i peggiori crimini del diritto
internazionale.
Ma il condizionale è d’obbligo.

Non solo un numero considerevole di Stati non ratificherà lo statuto (basti
ricordare che alla Conferenza di Roma del 1998 si sono espressi con voto
negativo Stati Uniti, Israele, India e Cina) ma, probabilmente, molti di
essi adotteranno tutte le misure in proprio possesso per impedire ai paesi
favorevoli all’operato della Corte di cooperare bene ed efficacemente con
quest’ultima.

Studi per la pace pubblica due nuove tesi di laurea sulla Corte Penale
Internazionale:


            *******************************************

    1. 	I diritti dell'accusato davanti alla
		Corte Penale Internazionale


		*******************************************

Perchü focalizzare l'attenzione sulla necessità e sullo studio dei diritti
dell'accusato, ed anche del sospettato, nello Statuto della futura Corte
Penale Internazionale?

Primo: il grado di civiltà sociale, oltre che giuridica, di un popolo, è
determinato e si misura anche e soprattutto dalle garanzie e dai diritti
riconosciuti ed offerti a tutti coloro che sono sottoposti in qualche modo
alla loro giurisdizione.

Secondo: Il sistema dei diritti in favore dell'accusato dinanzi alla CPI,
qualora effettivamente ed efficacemente operativo, avrà un'indubbia
"funzione costruttiva" nello sviluppo della CPI quale organismo funzionante
e praticabile.

Infine, un'importante "funzione pedagogica" potrà essere svolta dal sistema
dei diritti e delle garanzie in favore dell'accusato verso quegli Stati che,
per incapacità o non volontà, non prevedono analoghi diritti e garanzie nei
loro ordinamenti giuridici.

Tutto questo ci porta a sperare di aver dato un piccolo contributo a che la
futura CPI possa arrivare ad operare e ad operare effettivamente, che non
sia, come da molte parti paventato, un gigante senza braccia, che possa
realmente, con l'indissolubile ausilio degli stati, essere un mezzo per far
gridare alle generazioni future quel "NUNCA MAS" nei confronti di quelle
atrocità che il secolo passato ha già dato in eredità alla nostra memoria.

Vai alla tesi di laurea di Roberto Di Dontantonio:
http://www.studiperlapace.it/documentazione/dontantonio.html (anche in
formato integrale)




            *******************************************

    2. 	Le problematiche connesse all'istituzione
		di una Corte Internazionale Permanente

		*******************************************


Il tema dell’istituzione di una Corte Penale Internazionale a carattere
permanente ha percorso a fasi alterne la storia del diritto internazionale
sin dalla seconda metà del XIX secolo.

Lo statuto dell’istituenda Corte Penale Internazionale è stato finalmente
approvato, al termine della conferenza convocata dall’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite e terminata il 17 luglio 1998, a larghissima
maggioranza- con 120 voti favorevoli, 7 contrari, 21 astenuti e 12 non
partecipanti al voto.

La comunità internazionale ha storicamente battuto due strade per
raggiungere un tale risultato:
(I)	da un lato ha cercato di identificare un nucleo di regole di protezione
della persona che tutti gli Stati fossero disposti ad accettare, inserendo
delle norme nell’ordinamento internazionale, volte a qualificare dati
comportamenti di individui come crimini.
Questi reati individuali sono convenzionalmente detti «crimini di diritto
internazionale» per distinguerli dai «crimini internazionali» che sono
invece illeciti commessi dagli Stati nei confronti di altri Stati o dell’
intera comunità internazionale.

(II)	dall’altro lato si è cercato di individuare obblighi e meccanismi che
garantissero in qualche modo la celebrazione dei processi e la punizione dei
colpevoli, mediante sia l’inserimento nell’ordinamento internazionale, del
principio c.d. di responsabilità individuale, sia il condizionamento della
sovranità degli Stati per quanto riguarda l’esercizio della giurisdizione
penale.

Vai alla tesi di laurea di Pierluigi Sbardellati:
http://www.studiperlapace.it/documentazione/sbardellati.html (anche in
formato integrale)



Già pubblicati sul tema:

- L'azione penale nel diritto internazionale
- Crimini di guerra tra diritto interno e ordinamento internazionale
- Panoramica delle giurisdizioni sovranazionali
- I tribunali penali internazionali (Tesi di specializzazione)
- Effettività e idealità del diritto penale internazionale
- Statuto del Tribunale Internazionale per i crimini commessi nell'ex
Jugoslavia (english)
- La Corte di Roma (sintesi e dichiarazioni di voto)
- Testo dello Statuto istitutivo della Corte di Roma
- Analisi dei poteri del Procuratore della Corte di Roma

Una panormaica sulle 7 giurisdizioni sovranazionali esistenti:
www.studiperlapace.it/documentazione/giurisdizioni.html



Grazie per l'attenzione,

Kolja Canestrini
direttore.

________________________________________________


Newsletter senza cadenza periodica.
Edita da: Centro italiano Studi per la Pace, 2002.
URL: www.studiperlapace.it / www.studiperlapace.org

Per disdire la newsletter, cfr. la pagina
http://www.studiperlapace.it/chisiamo.html#news.

No copyright.

________________________________________________