Il Congr. naz. ARCI per la democr. in Turchia e per il popolo kurdo



Il Congresso nazionale dell'Arci

 esprime la più ampia solidarietà nei confronti del partito Hadep, unica
espressione legale in Turchia delle aspirazioni di pace, convivenza e
dignità della popolazione kurda, sottoposto a una repressione durissima e
minacciato di scioglimento da parte della Procura generale dello stato
turco, proprio mentre si parla di elezioni anticipate che potrebbero
sancire il superamento da parte dell'Hadep della soglia di sbarramento e il
suo ingresso nel parlamento turco;

 chiede con forza che le autorità turche accolgano le richieste di amnistia
generale, di fine della tortura e dell'isolamento carcerario, di revisione
della legislazione antiterrorismo e d'emergenza, di abolizione della pena
di morte e di democratizzazione dell'ordinamento costituzionale, venute
nelle ultime settimane dall'Organizzazione mondiale contro la tortura,
dalla Corte per i diritti umani, dal Consiglio d'Europa e dal Parlamento
europeo;

 avanza la candidatura al prossimo Nobel per la Pace dell'ex presidente
turco dell'Associazione diritti umani e vicepresidente della Fédération
internationale des Droits de l'Homme, Akin Birdal, e della deputata kurda
incarcerata Leyla Zana, già cittadina onoraria di Roma, Palermo e Genova; e
propone ai parlamentari europei che per il premio Sacharov per i diritti
umani, attribuito in passato a Leyla Zana, si prenda in considerazione la
candidatura di Abdullah Ocalan, leader e perseguitato politico,
riconosciuto come rifugiato in Italia, e protagonista di una coerente
proposta di pace e dialogo dalla cella della morte di Imrali;

 sostiene la strategia di resistenza civile per una democrazia pluralista,
imboccata unilateralmente da anni dal movimento kurdo in Turchia, e in
particolare la petizione per l'introduzione della lingua kurda nelle scuole
e nelle università turche, sottoscritta da decine di migliaia di insegnanti
e studenti che stanno pagando per questo un prezzo altissimo in termini di
trasferimenti, espulsioni, processi ed arresti - e propone che la storia,
la lingua e la cultura kurda entrino anche nelle università italiane;

 difende, nel momento in cui viene messo pesantemente in discussione in
molti paesi europei e negli Usa, il diritto alla libera espressione ed
organizzazione di tutti i partiti ed organizzazioni kurde nella diaspora e
nell'esilio, e il diritto dei profughi kurdi in Europa alla protezione,
all'asilo e al ritorno in patria in condizioni di libertà e dignità;

 sostiene in particolare gli esperimenti socioabitativi e d'iniziativa
culturale autogestiti dai profughi e dagli esuli kurdi a Roma, Milano,
Venezia, Badolato, e la proposta che gli enti locali offrano spazi e
sostegno a queste "Case del popolo kurdo";

 denuncia il rischio che di un'estensione sempre incombente della guerra al
teatro irakeno paghino ancora una volta un prezzo durissimo la popolazione
kurda e quella irakena, già provate da un decennio di embargo,
bombardamenti e guerra endemica;

 impegna le strutture dell'Arci a contribuire a costruire una grande
presenza di massa nelle regioni kurde il 21 marzo 2002 in occasione delle
celebrazioni del Newroz, il Capodanno kurdo, quando milioni di persone
rivendicheranno il diritto inalienabile alla pace, all'identità, alla
dignità e alla democrazia;

 propone all'associazionismo e alle Ong, anche in vista del Newroz, di
costruire un tavolo di coordinamento stabile delle missioni di osservatori
e dei progetti e delle campagne di cooperazione e solidarietà con la
popolazione kurda, con particolare riferimento al sostegno alle famiglie
dei prigionieri politici, ai bambini di strada, alle vittime di tortura e
violenza sessuale, ed ai profughi sia in Europa, sia nelle metropoli turche
e nel campo di Mahmura, nel Kurdistan irakeno.

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Il Congresso nazionale dell'Arci su Internet :

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